ELEZIONI IN GERMANIA. VERSO UNA NUOVA GROSSE KOALITION

 

La cancelliera tedesca Angela Merkel non si sbilancia sulle alleanze del dopo voto e nemmeno Martin Schulz sembra avere intenzione di lasciar trapelare qualcosa. Una Grosse Koalition sembra essere dunque ancora all’orizzonte.

Il problema principale potrebbe essere la crescita dei consensi che sembra registrare Alternative Für Deutschland (AFD), un partito nazionalista e anti-immigrati nato nel 2013 che dal 7-8% dei consensi nel sondaggi di due mesi fa è passato oggi all’11-12.
Il timore che la sera del 24 settembre i consensi raccolti dal movimento di estrema destra possano essere significativi per il governo ha fatto dichiarare al capo della Cancelleria Peter Altmaier (CDU) che i cittadini scontenti dovrebbero evitare di recarsi alle urne piuttosto che scegliere l’AFD.

L’episodio, riportato dalla stampa tedesca, è stato registrato martedì in una video-intervista con il quotidiano “Bild” quando alla domanda se fosse meglio non votare piuttosto che votare AFD, ha risposto “Ma certo”. “L’AFD sta dividendo il nostro paese, sfrutta le preoccupazioni e le paure della gente e credo che un voto per l’AFD non possa essere giustificato, almeno per me.”, Altmaier non ha detto apertamente di non votare, ma ha sostenuto che “è anche così che gli incerti esprimono un parere”.

Il leader della fazione SPD Thomas Oppermann ha prontamente criticato le dichiarazioni dicendo al quotidiano “Bild”, “Mi sembra sbagliato consigliare ai cittadini di non votare per non fornire elettori all’AFD”, mentre il candidato di AFD Alexander Gauland ha replicato: “Sono fantastici i democratici! Ora un membro del governo federale sta persino chiedendo il boicottaggio delle elezioni”.

Uno dei possibili problemi dei rilevamenti è che in ogni caso gli elettori potrebbero essere restii a dichiarare ai sondaggisti un voto di questo tipo, così la co-leader di AFD, Alice Weidel, sostiene che il partito potrebbe persino superare il 20% diventando la seconda forza in Parlamento, davanti alla SPD.

Sebbene ritenuto generalmente improbabile, un’impennata anche solo al del 12% dei nazionalisti genererebbe un grande terremoto nel panorama politico tedesco, terremoto che Angela Merkel sostiene non ci si possa permettere. La stessa Merrkel ha criticato nuovamente le scelte SPD per aver tenuto una coalizione con il partito di sinistra: “I socialdemocratici possono purtroppo chiedere a chi vogliono e quando vogliono, non è mai possibile escludere il rosso-rosso-verde” e pensa che questo sia profondamente sbagliato. “Non ci possiamo permettere esperimenti in questi tempi difficili”, ha aggiunto, tuttavia, nei sondaggi, l’SPD, la Sinistra ed i Verdi non dovrebbero poter attualmente contare su una maggioranza.

Anche il capo della FDP Christian Lindner ha attaccato l’AFD descrivendolo come una macchina populista di provocazione che non è interessata a lavorare sui concetti e sui testi giuridici ed ha dichiarato martedì al “Neue Osnabrücker Zeitung”: “L’AFD è certamente pericoloso, perché incita la nostra gente all’unità razziale, culturale e religiosa e combatte la diversità”.

Schulz, invece, dice di voler affidare la responsabilità della migrazione e dell’integrazione al Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali ed ha dichiarato a Stoccarda, al Congresso dell’Associazione tedesca dei giornalisti (BDZV), che era sbagliato che l’argomento fosse un’appendice del Ministero dell’Interno, proponendo l’istituzione di un “Ministero del lavoro e degli affari sociali, la migrazione e l’integrazione”.

Inoltre, lunedì sera nella trasmissione ARD “Wahlarena”, tra le altre cose ha anche promesso che avvierà un cambiamento di corso della cancelleria già durante i primi 100 giorni di governo, il “Reutlinger General-Anzeiger”, ha detto Schulz, “si può finanziare con i fondi necessari sia dall’assicurazione per l’assistenza che con le tasse, inoltre si deve discutere e guardare a ciò che è pratico …”

A pochi giorni dal voto lo scenario post-elettorale della Germania si prospetta quindi davvero complicato, è quasi scontato che Angela Merkel verrà riconfermata cancelliera, dato che tutti i sondaggi danno in netto vantaggio, attorno al 36-38%, la sua Unione Cdu-Csu, ma per il resto l’incertezza è totale e sarà determinata dal risultato che i socialdemocratici (SPD) di Martin Schulz, previsti tra il 20% ed il 25%, otterranno e dalla sorpresa di AFD, che, come detto potrebbe superare ed anche di molto il 12% sbilanciando tutte le possibili coalizioni ed imponendo una loro presenza in una larghissima coalizione di governo con l’Unione, che potrebbe creare grandi problemi ad angela Merkel che, invece, punta ad una grande stabilità e continuità, al punto da aver dichiarato che se vincerà le elezioni Schaeuble sarà confermato ministro delle finanze.

Anche Schaeuble , che è in carica dal 2009, è candidato alle elezioni di domenica ed è molto apprezzato dai tedeschi per la sua strenua difesa dell’austerità imposta alla Grecia ed ad altri paesi dell’area dell’euro in difficoltà, poiché sarebbe proprio questa sua posizione intransigente in difesa del rigore di bilancio in Europa che avrebbe consentito alla Germania di evitare le sbandate capitate ad altri Paesi. Angela Merkel, nel festeggiare lunedì il settantacinquesimo compleanno del ministro, lo ha elogiato definendolo un uomo «di convinzioni e di azioni» e dallo «spirito mai rassegnato».

Secondo i sondaggi della tedesca Wahl Navi i due gruppi più grandi si uniranno dopo le elezioni del Bundestag, l’87% degli intervistati ne sono convinti: il CDU / CSU vincerà la maggior parte dei seggi, il secondo posto, con il 77% degli intervistati a favire, spetta alll’SPD, ma anche circa un ventesimo degli elettori vede l’AFD come il secondo partito più rafforzato dopo le elezioni, mentre il 5% degli intervistati pensa all’FDP.

La terza determinante forza politica tedesca è la questione vera: l’elettorato e gli esperti si interrogano molto su questo aspetto ed il 30% degli intervistati pensa che proprio l’AFD sia in gara per la vetta, mentre il 24% degli intervistati vedono la FDP vincente lasciando indietro Sinistra e Verdi con rispettivamente il 17% ed il 16%.

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