La trattativa Almaviva è ripresa intorno alle 14,30 presso la sede del ministero dello Sviluppo economico dove sono arrivati anche i tre segretari generali di CGIL, CISL e UIL, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, presenti anche i tre segretari generali della categoria.
I sindacati avevano proposto ieri il congelamento degli scatti di anzianità per il 2017 in cambio del mantenimento degli organici, ma all’azienda non sarebbe bastato perchè si sarebbe trattato di “un singolare sistema di salario da restituire nell’anno successivo” e che “obbligherebbe comunque l’azienda ad accantonare il corrispondente ammontare e a registrare una ricaduta sostanzialmente nulla sul conto economico”, aggiungendo che la proposta dei sindacati sarebbe “dai contenuti approssimativi e dagli effetti inconsistenti”, “un alibi più che una proposta”.
Ma a poche ore dalla scadenza dei termini della procedura, anche in considerazione della distanza che separa le posizioni delle parti, una mediazione in extremis del governo è stata ritenuta accettabile almeno dai sindacati che in una nota congiunta dichiarano “CGIL, CISL, UIL e UGL danno la loro disponibilità ad accettare il percorso illustrato che, per avere efficacia e credibilità, dovrà prevedere una costante e fattiva presenza del Ministero”.
Nella proposta ammortizzatori sociali ed esodo volontario fino al 31 marzo 2017, insieme ad un impegno della parti sociali a proseguire il confronto per trovare soluzioni in tema di: recupero di efficienza e produttività in grado di allineare le sedi di Roma e Napoli alle altre sedi aziendali; interventi temporanei sul costo del lavoro.
Ora l’ultima parola spetta all’azienda, ma fuori dalle stanze di discussione, dove il clima è decisamente teso, la speranza più diffusa sembra essere quella che alla fine qualcosa si possa firmare: poco sarà sempre meglio di niente.
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