Malindi, nulla da fare e poca fantasia, perché non votare per il futuro del movimento in Europa?
Deve essersi chiesto questo Beppe Grillo quando ha deciso di avviare a sorpresa delle consultazioni per scegliere le alleanze politiche in Europa e stabilire il futuro strasburghese del Movimento.
Così, cogliendo di sorpresa molti europarlamentari M5s, anche se la separazione con l’UKIP era nell’aria ormai da tempo e i tentativi portati avanti con i Verdi a dicembre, e poi falliti, resi noti a tutti non sapevano dell’improvvisa accelerazione, Grillo lancia il voto sul suo blog “dalle 10 alle 19 di oggi 8 gennaio e dalle 10 alle 12 di domani”.
La richiesta del leader del movimento sembrerebbe esser quella di aderire al gruppo ALDE (Alliance of Liberals and Democrats of Europe) e diventare la terza forza in Europa. Secondo Grillo il gruppo sarebbe stato l’unico “ad aprire un dialogo con noi, anche se questo deve avvenire con regole ben chiare verso il M5s”, oppure di aderire al Misto, “ma non essere in un gruppo vuol dire non contare”, o restare in EFDD.
In un lungo commento Grillo delinea la sua idea e chiede il voto “carpe diem”, chi c’è c’è, tanto che persino i suoi sono sorpresi. Carlo Sibilia, deputato M5s ed ex componente del direttorio afferma su FaceBook che “Votare informati è importante” e “Ecco cosa diceva il gruppo ALDE di noi meno di 3 anni fa: ‘per completezza, si segnala che anche ‘Alleanza dei liberali e democratici per l’Europa (ALDE)’, il gruppo più europeista e federalista esistente al Pe, ha espresso una posizione unitaria, la quale tuttavia ha considerato i sette punti per l’Europa del M5s come ‘completamente incompatibili con la loro agenda pro-Europa’ definendo il M5s ‘profondamente anti Europeo’ e il suo programma ‘irrealistico e populista’. ALDE è anche favorevole alla clausola ISDS nel TTIP. E quindi al TTIP stesso. Del resto se si definiscono liberali ci sarà un motivo”.
Ma non è tutto, secondo Sibilia “ALDE ha boicottato tutte le candidature del M5s alla presidenza e alla vicepresidenza di commissioni del parlamento Europeo” e concludendo “decidete se meglio soli (vi ricordo che il parlamento Europeo non ha iniziativa legislativa, cioè, per intenderci i deputati non possono proporre leggi) o male accompagnati e un po’ ipocriti. Buon voto”.
Anche Claudia Mannino non è tanto tenera e scrive “La nostra memoria corta non deve averla vinta in scelte del genere! io preferisco non aderire a nessun gruppo!”, mentre Mirella Liuzzi affida a Twitter il suo commento: “Meglio soli che male accompagnati, visti i precedenti”, e Nicola Morra, senatore M5s, sbotta: “Europa o Italia, siamo nati per essere una rivoluzione culturale prima ancora che politica. Se questo comporta un lungo attraversamento del deserto, non ci sono problemi. La solitudine della marcia non ci spaventa”.
Per Laura Ferrara, capogruppo uscente del M5s a Bruxelles, invece, allearsi con l’ALDE a Bruxelles “è l’unico modo per continuare ad avere un peso in Europa”.
Brexit ed avvenimenti in Europa per Grillo dovrebbero far ripensare seriamente alla natura del gruppo EFDD, aggiungendo che “ALDE conta 68 eurodeputati e con la presenza del Movimento 5 Stelle diventerebbe la terza forza politica al Parlamento europeo. Questo significa acquisire un peso specifico di notevole importanza nelle scelte che si prendono. Significa in molti casi rappresentare l’ago della bilancia: con il nostro voto potremo fare la differenza e incidere sul risultato di molte decisioni importanti per contrastare l’establishment europeo. Non rinneghiamo le scelte del passato che ci hanno portato dove siamo oggi. Vogliamo affrontare nuove sfide con maggiore determinazione”.
L’ingresso nel Parlamento europeo con le elezioni del 25 maggio 2014 è avvenuto dopo una consultazione online tra gli iscritti dando vita al gruppo EFDD (Europe of Freedom and Direct Democracy) insieme agli inglesi di UKIRP e altre delegazioni minori, “oggi” prosegue Grillo “abbiamo, per la seconda volta in tempi ravvicinati, l’opportunità di scegliere se e come dare un futuro al Movimento 5 stelle in Europa. Come sempre accade, a metà di una legislatura (dopo due anni e mezzo dall’inizio della stessa) si aprono i negoziati tra gruppi politici. Anche noi ne abbiamo valutati alcuni e tra quelli che ci interessavano, gli unici ad aprire il dialogo con noi sono stati gli eurodeputati di ALDE. Abbiamo fatto un tentativo di dialogo anche con il gruppo dei Verdi, che ha rifiutato la nostra richiesta di confronto. Ci è stato comunicato che un eventuale ingresso del Movimento 5 stelle nel gruppo dei Verdi avrebbe infatti ‘sbilanciato’ gli equilibri del gruppo stesso”.
Le condizioni politiche alla base dei negoziati con ALDE sarebbero molto chiari: “condivisione dei valori di democrazia diretta, trasparenza, libertà, onestà; totale e indiscutibile autonomia di voto; partecipazione dei cittadini nella vita politica delle istituzioni europee; schieramento compatto nelle battaglie comuni come la semplificazione dell’apparato burocratico europeo, la risoluzione dell’emergenza immigrazione con un sistema di ricollocamento permanente, la promozione della green economy e lo sviluppo del settore digitale e tecnologico con maggiori possibilità occupazionali”, in definitiva “il Movimento 5 stelle manterrebbe la sua piena autonomia con l’opportunità di dare vita a una nuova identità europea, che chiameremo DDM (Direct Democracy Movement) un progetto ambizioso che apre a un futuro in cui sempre più realtà europee condivideranno il valore della democrazia diretta”.
Se siete grillini e date spesso un’occhiata al blog, buon voto, altrimenti …
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