Leonardo Del Vecchio, “patron” di Luxottica non ha bisogno di occhiali, ci vede sempre bene, da quando ha iniziato la sua avventura con la società di Agordo.
Oggi lo scopo è fondere il leader delle montature con quello delle lenti. Perché? La risposta è nel comunicato del gruppo che dice che con questa operazione nascerà «un player integrato dedicato alla cura della vista e a creare un’esperienza di livello superiore per il consumatore. Insieme, Essilor e Luxottica saranno in una posizione migliore per offrire una risposta ai bisogni relativi alla vista di 7,2 miliardi di persone, 2,5 miliardi delle quali non hanno ancora accesso a una correzione visiva».
La stima del nuovo gruppo è di generare nel medio termine sinergie di ricavi e di costi per un ammontare tra i 400 e i 600 milioni di euro e di sviluppare ulteriormente l’integrazione ed i ricavi nel lungo termine.
La fusione ha un valore di 50 miliardi e si prospetta come la seconda operazione di fusione più importante cross border in Europa.
Del Vecchio dichiara di aver sognato questa fusione “da 50 anni”, aggiungendo che «Con questa operazione si concretizza il mio sogno di dare vita ad un campione nel settore dell’ottica totalmente integrato ed eccellente in ogni sua parte. Sapevamo da tempo che questa era la soluzione giusta ma solo ora sono maturate le condizioni che l’hanno resa possibile».
Per il presidente e CEO di Essilor, Hubert Sagnières, il progetto «si basa su una motivazione semplice: rispondere meglio ai bisogni di un’immensa popolazione mondiale relativi alla correzione e alla protezione della vista, unendo due grandi società, una dedicata alle lenti e l’altra alle montature».
Insomma il mercato degli occhiali è ancora grande ed il gruppo punta diritto ad esso, il termine dell’operazione è stimato per fine 2017, sapremo allora se si sia trattato solo di una “montatura”.