TRUMP: INFANGANDO GLI ALTRI SI SEMBRA PIÙ PULITI

DI PIERLUIGI PENNATI
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Sembra essere questa la strategia di insediamento del neoeletto presidente Trump, allontanare dall’America l’attenzione: in fondo se gli altri sono sporchi anche i nostri problemi sembreranno macchioline.
Così parlando con i quotidiani Bild (Germania) e Times (Inghilterra), attacca l’Europa, ed Angela Merkel in particolare, dicendo di lei «la rispetto e mi piace, ma credo che abbia fatto un errore catastrofico, lasciando entrare nel paese tutti questi illegali, nessuno sa da dove vengono, e lo scoprirete», e considerando l’Europa «un mezzo per raggiungere i fini della Germania», ha elogiato la Brexit, sostenendo che i Britannici sono stati pronti a reagire alla situazione ed anche la NATO non è stata risparmiata e definita «obsoleta».
Il segretario di Stato uscente John Kerry, però, ha difeso la Merkel definendo «coraggiose» le sue scelte sui profughi e preso le distanze da Trump definendo «inopportune» le sue parole.
Anche le risposte europee non si sono fatte attendere, senza però cadere troppo nella provocazione, Merkel risponde senza esitazione che «noi europei siamo padroni del nostro destino» e senza perdere la calma afferma anche che «quando Trump sarà in carica vedremo come potremo collaborare», nel frattempo dice di pensare «che noi europei abbiamo il nostro destino nelle nostre mani» e di continuare ad impegnarsi «affinché i 27 Stati membri collaborino in modo intenso e soprattutto rivolto al futuro».
La cancelliera aggiunge anche di voler aspettare l’insediamento del presidente americano per poter cooperare con la nuova amministrazione e vedere «che tipo di intese possiamo raggiungere», per Merkel la lotta al terrorismo è «una sfida globale», ma da tener nettamente separata dalla questione dei rifugiati.
Sulla NATO, Martin Schaefer, portavoce del ministero degli Esteri tedesco, ha detto in conferenza stampa che non è obsoleta ma un’istituzione «di grande significato per l’Europa e per tutti», mentre sul «dominio tedesco in Europa» di cui parla Trump ha voluto sottolineare che «l’Ue non è mai stata per la Germania uno strumento per raggiungere degli scopi, ma il destino di una comunità, rispetto al quale ci riconosciamo oggi più che mai».
Anche il presidente francese Hollande ha detto la sua e risposto che «l’Europa sarà sempre pronta a proseguire la cooperazione transatlantica ma questa si determinerà in funzione dei suoi interessi e dei suoi valori. Non ha bisogno di consigli dall’esterno che le dicano cosa fare».
Anche la Nato non tace, la portavoce Oana Lungescu afferma che «l’Alleanza è completamente fiduciosa sul fatto che la nuova amministrazione americana resti impegnata nella Nato», forte delle parole del segretario generale Jens Stoltenberg, che il 6 dicembre scorso ha dichiarato fiducia assoluta e garantita da un colloquio avuto con Trump poco dopo l’elezione, che «gli Stati Uniti vogliano conservare il loro impegno forte nella Nato, nei legami transatlantici e le garanzie di sicurezza per l’Europa».
È favorevole, invece, il parere di Dmitri Peskov, portavoce di Putin, che si è dichiarato d’accordo con Trump nel definire la Nato «una reliquia che difficilmente può essere definita moderna e in linea con le idee di stabilità e sicurezza», in quanto a sua parere avrebbe «come obiettivo sistemico lo scontro» ed affermato che non è attualmente in corso nessun negoziato sul disarmo nucleare.
Trump non sembra voler aspettare ad ingranare le marce alte e date le responsabilità che avrà da presidente americano speriamo che la sua partenza non sia subito “col botto”.

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