Chi pensa che Trump mi possa piacere si sbaglia di grosso, però devo ammettere che nemmeno la Clinton mi faceva impazzire e tra i due, alla fine, il meno peggio a me è sembrato fin dall’inizio proprio Trump.
Perché? Semplice, è un populista di destra riconosciuto e queste sono due garanzie non da poco.
Mi spiego meglio, da mio punto di osservazione mi è sembrato di capire che la destra non ha mai avuto vita di governo facile in nessun stato democratico e solo quando si trasforma in dittatura è in grado di nuocere, altrimenti gli attivisti di sinistra, che sono sempre più numerosi ed attivi di quelli di destra, gli impediscono, o quasi, qualsiasi attività che sia contraria al benessere della nazione e del popolo.
Al contrario la sinistra, che non gode di questa opposizione decisa, si prende più spesso delle libertà.
Un esempio su tutti potrebbe venire dall’impegno politico e di governo di Silvio Berlusconi che, dichiaratosi di centro destra, ad ogni sua affermazione provocava, ed in fondo ancora oggi provoca, sollevazioni popolari, così che la maggior parte dei suoi provvedimenti non sono mai riusciti a toccare davvero profondamente i diritti fondamentali degli italiani, pensioni, retribuzioni e precarietà davanti a tutti, che semmai sono leggermente lievitati “quando c’era lui” e che sono stati, invece, ripetutamente e duramente colpiti durante i governi “tecnici” o di centro sinistra, pensioni, retribuzione e precarietà davanti a tutti.
Così, senza analizzare a fondo il fenomeno, se oggi ringraziamo genericamente Renzi, Monti e Fornero per i tagli economici ed il precariato, non facciamo altrettanto con Berlusconi per le pensioni minime innalzate e l’incremento, seppur minimo, del welfare da lui realizzato.
A questo punto dovrei dire che mi piace Berlusconi: ma nemmeno per sogno!
Dico, però, che se ho di fronte un avversario che riconosco come tale lo tengo sotto controllo e lo pedino passo passo, mentre se ho al governo un “amico” mi distraggo facilmente, così l’amico può danneggiarmi, se vuole, più del nemico.
Inoltre se critico la destra, tutti penseranno che è perché ricorda in qualche modo il fascismo, ma se critico la sinistra con gli stessi argomenti il fascista lo divento io, eppure ho fatto la stesse critiche ma evidentemente è l’obiettivo a determinare la posizione e non l’oratore.
Così l’America Federale moderna tra la moglie di colui che ha costruito il muro al confine con il Messico e portato avanti una politica economica a favore delle grandi lobby economiche e di potere e l’industriale che si è fatto da sé, simbolo da sempre del “sogno americano”, che dà lavoro a moltissime persone e non ha necessità di arricchire ancora ha scelto il secondo, forse anche nella speranza che possa liberarla dalla morsa delle banche e del potere fittizio che oggi la attanaglia.
Bene, quindi, che vi sia un’opposizione forte in quello stato, bene che vi sia un presidente da osteggiare e bene che vi sia un sistema democratico a garanzia, altrimenti gli USA ed il mondo continuerebbero la loro corsa scellerata verso il nulla speculativo e la povertà globale.
Francamente non credo che Trump sarà in grado di relegare tutte le donne a fare la calza o stiparle in postriboli, così come non potrà chiudere le frontiere e non riuscirà ad imporre alcuna dittatura interna o dichiarare guerra a qualche stato, solo od al fianco di altre potenze mondiali, al contrario, proprio perché sarà costantemente sotto osservazione, Trump rischia di essere il miglior presidente degli Stati Uniti degli ultimi anni, anche se non ci è tanto simpatico.
L’insediamento ha già promesso bene, evidenziando le prime contraddizioni, il concerto disertato dai grandi nomi ed un discorso di insediamento apparso a tutti ancora da campagna elettorale, con quel “Make America Great Again”, abbreviato alle volte in MAGA, ripetuto fino alla fine.
Quella di non mollare mai deve essere una mania dei miliardari, anche il Silvio nazionale durante il suo governo continuava a rimarcare i successi e le prospettive, confermando che l’imprenditoria e la politica hanno spesso attitudini opposte, una tende a svilupparsi senza fine, l’altra a fermarsi ai risultati ottenuti.
Solo il tempo ci dirà come andrà a finire, ma se questi sono i presupposti forse non faremmo così male a dire anche noi: benvenuto presidente Trump!