Vladimir Kara-Murza, coordinatore del movimento che fa capo a Khodorkovsky, l’arcinemico di Putin, è stato ricoverato ieri d’urgenza in terapia intensiva, dopo aver accusato un blocco degli organi interni.
Ne dà la notizia l’agenzia Interfax secondo la quale il suo avvocato, Vadim Prokhorov, che ricordando l’episodio di presunto avvelenamento del maggio del 2015, quando il giornalista aveva avuto un blocco renale e le analisi aveva rivelato tracce di metalli pesanti, in particolar modo manganese, ha detto che “i sintomi sono apparentemente simili a quelli che erano allora”.
La moglie Evgenia ha dichiarato a Radio Free Europe (RFE) “Il suo medico ha detto che le sue condizioni sono critiche” “presenta bassa pressione ed insufficienza respiratoria e le ragioni della cosa sono ancora una volta poco chiare” ed alla BBC ha aggiunto che è collegato al supporto vitale e si trova in “coma farmacologico”.
Il caso riporta alla memoria anche quello di Alexander Litvinenko, l’ex agente del Kgb morto a Londra nel 2007 a seguito di avvelenamento per aver ingerito una dose fatale di polonio.
Al momento non vi sono notizie di connessioni con il caso del 2015 quando i test clinici avevano confermato l’ingestione di sostanze velenose ed era stata chiesta dai suoi legali una commissione d’inchiesta per accertare se si fosse trattato di avvelenamento intenzionale, ma nessun procedimento penale era stato aperto.
Il 34enne giornalista Kara-Murza aveva recentemente viaggiato per tutta la Russia per promuovere un documentario sul suo amico Boris Nemtsov, ex vice premier russo diventato oppositore del presidente Vladimir Putin, ucciso nel febbraio del 2015 a due passi dal Cremlino e due giorni fa gli aveva rivolto un tributo su FaceBook.
Kara-Murza è stato vice presidente del partito liberale Parnas ed ha partecipato attivamente alla stesura del ‘Magnitsky Act’, la legge varata da Barack Obama che colpisce alti funzionari russi, per la quale si dice possa essere finito sulla “lista nera” dei servizi segreti russi, oltre a lavorare come coordinatore federale per la fondazione Open Russia di Mikhail Khodorkovsky, ex magnate del petrolio che ha passato dieci anni in prigione per essersi opposto apertamente al presidente russo, Vladimir Putin.
Il padre di Kara-Murza, che si chiama anch’esso Vladimir, ha dichiarato che “l’avvelenamento di due anni fa, non è stato superato senza lasciare traccia. La salute di mio figlio si è indebolita”, facendo temere per la sua vita.
Khodorkovsky ha scritto su Twitter che Kara-Murza è ” nelle mani di un buon medico”, aggiungendo “Lasciatelo lavorare”.
Nel 2016 aveva provocato indignazione un video apparso su Instagram con Kara-Murza ed un altro ativista nel mirino di un fucile di precisione.
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.OkSolo cookie obbligatoriPrivacy policy