Sesto San Giovanni, città medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza, antifascista per vocazione e tradizione, ci voleva un segretario «educato alla passione per la politica nel nome di Zaccagnini», sono parole sue, come Renzi per farla cadere: dopo 71 anni di gestioni di sinistra la città passa con un risultato incredibile al centro destra.
Un evento ritenuto assurdo da tutti, la città era conosciuta anche come la “Stalingrado d’Italia” e persino il sindaco uscente, Monica Chittò, ha ammesso che «è un dato nazionale», anche se sostiene di sentirne “tutta la responsabilità”.
L’affluenza è stata bassa, solo il 45,61% degli aventi diritto, pari a 27.970 elettori, che però costituisce già un dato in aumento rispetto al 2012, quando Chittò aveva trionfato, che era stato di appena il 39,37% e che genera un risultato netto ed epocale anche nel complesso, dato che già poco dopo la chiusura dei seggi la situazione era chiara e si è conclusa con un quasi incredibile 58,63% dei voti allo sfidante di destra, Roberto Di Stefano.
Renzi appare sereno, «Lo sapevano tutti chi avrebbe vinto, le Politiche un’altra cosa», sostiene, eppure la situazione è chiara, «Siamo riusciti ad espugnare la “Stalingrado d’Italia”» ha detto trionfante il neo sindaco di Forza Italia di Sesto San Giovanni che, dopo 10 anni in aula sui banchi dell’opposizione, è oggi al governo ed afferma che «ha vinto il cambiamento». Già, ma quale cambiamento?
Forza Italia non è certo un partito nuovo e non è nemmeno sulla cresta dell’onda, ma a Sesto San Giovanni, simbolo della resistenza, pur di cambiare si vota all’opposizione, un’opposizione tutto sommato stabile, ma pur sempre impressionante.
Così a Sesto si Cambia, come in molti altri centro d’Italia, una batosta più che clamorosa per un centrosinistra che ha perso una delle sue storiche roccaforti e che ha visto, se possibile ancor più clamorosamente, la lista formata da Sesto nel Cuore, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, venir sostenuta nel ballottaggio anche da molte altre liste civiche che in altri tempi avrebbero forse votato diversamente.
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