DI VIRGINIA MURRU
“Siamo tra i primi quattro o cinque colossi dell’export” – dichiara Paolo Gentiloni nella conferenza stampa di fine anno, e lo sottolinea con orgoglio; per conferire maggiore enfasi si esprime anche in romanesco: “nun ce se crede, sì, siamo tra i primissimi al mondo per quel che riguarda l’export. Ma non ne siamo abbastanza consapevoli.”
Il premier ricorda che l’export italiano può ora vantare cifre da record: ben 440 miliardi, ossia 50 in più rispetto al 2016; il nostro paese fa dunque parte della cerchia ristretta dei ‘giganti dell’export industriale’.
Paolo Gentiloni non manca in ogni caso di rimarcare che l’Europa ha posto un limite preciso al surplus commerciale, un’indiretta frecciatina alla Germania, dato che da anni supera di gran lunga il limite del 6%, ma non è comunque la sola. L’Italia ha finora dimostrato di non andare oltre gli steccati imposti dalle regole europee.
Il premier sostiene poi che i conti pubblici del Paese hanno le carte in regola. “Il deficit è ‘a norma’ con le richieste dell’Ue, ma abbiamo impiegato ogni sforzo possibile per abbassare anche il debito pubblico, percorso di misure previste per il triennio 2018/20. Se la congiuntura si rivelerà favorevole, il prossimo Governo potrà anche fare di meglio.”
Gentiloni mette poi l’accento sulle strategie della manovra 2018, appena diventa legge, e afferma che vi sono misure atte a contenere il debito, ‘si è aperta una strada, ora è necessario che la prossima legislatura accompagni la crescita, e non aumenti le tasse’. “Ricordo – aggiunge il premier, che il deficit era al 3% nel 2013, e sarà portato a 1,6% il prossimo anno. Un risultato non da poco”.
E’ ottimista sullo stato dell’economia globale, “poiché il mondo viaggia ormai in un contesto economico più che favorevole”. Semmai, secondo il premier, bisogna vigilare sugli eventi di carattere geopolitico, che possono condizionarne il corso. Ma il 2017 resta un anno positivo per l’economia mondiale, e per i paesi della zona euro in particolare.
Nella conferenza stampa di fine anno, il premier non manca di fare qualche riferimento alla crisi bancaria, sottolineando gli interventi risolutivi tramite il decreto ‘salva risparmio’.
“Non abbiamo regalato risorse pubbliche per contenere la crisi del settore – precisa – ogni iniziativa del Governo ha avuto l’obiettivo di salvare il risparmio e insieme l’economia di interi territori, perché solo così si poteva sbloccare il sistema, ed evitare conseguenze peggiori.”
Nel resoconto di fine anno il presidente del Consiglio ha rivendicato anche il milione di posti di lavoro in più, dei quali gran parte a tempo indeterminato, nonché la buona spinta nelle assunzioni dei giovani, in particolare al sud. “Anche se, sottolinea il premier, il tasso di disoccupazione è ancora alto, e in questo senso ‘c’è poco da scherzare’, si può fare di più negli anni a venire.”
Importanti passi avanti sono stati compiuti con ‘l’impresa 4.0’, con ambiziosi obiettivi nell’ambito dell’innovazione, una sfida che si può vincere nell’immediato futuro.
E ha poi proseguito con un’analisi completa degli impegni portati a termine nella legislatura, in ogni ambito:
“Senza fare proclami – ha sottolineato il premier – ma abbiamo lavorato intensamente, non abbiamo tirato a campare. E’ stata portata a compimento la legislatura, interromperne il corso sarebbe stato devastante.”
Il presidente del Consiglio ne attribuisce il merito alle famiglie, ai lavoratori, alle imprese, e a chiunque abbia svolto un ruolo attivo nella società. “Tutti gli italiani insieme, collaborando in sinergia, hanno contribuito a riportare l’Italia in una degna linea di ‘ripartenza’. Adesso è importante non dilapidarne risultati, la prossima legislatura dovrà farsi carico di sviluppare questi sforzi, sarebbe da irresponsabili se non lo facesse, noi comunque vigileremo.”
“L’Italia dunque, afferma Gentiloni, si è rimessa in moto, ricordo che questo Governo è venuto fuori in circostanze piuttosto critiche sul piano politico, viene dalle conseguenze di una sconfitta nel referendum costituzionale, e le dimissioni di Matteo Renzi”.
Nonostante il fiume rovente di polemiche, il premier sostiene che il Governo non si è limitato a procedere per inerzia, ha preso importanti iniziative in ogni settore della vita pubblica e dell’economia, anche perché ha potuto contare su ministre e ministri di ‘elevate qualità e competenza’, che hanno fatto un lavoro straordinario.
E assicura che questa legislatura si concluderà nei tempi e nei modi che il Presidente della Repubblica indicherà, per il passaggio istituzionale e le dovute consegne al prossimo esecutivo. “Ma intanto, assicura, non tireremo i remi in barca”.
Gentiloni riconosce infine il ruolo positivo svolto da chi lo ha preceduto, e afferma al riguardo:
“Matteo Renzi ha lavorato con un dinamismo e una capacità di riforme straordinari, lasciando pacchetti di decreti attuativi piuttosto importanti.”
Ora la parola passerà agli elettori, le prossime elezioni politiche sono state infatti fissate per il 4 marzo prossimo.