DI VIRGINIA MURRU
La Piazza finanziaria di Milano ha chiuso il 2017 in grande stile, al seguito dei più importanti mercati mondiali. Il comparto azionario ha registrato un andamento al rialzo nel corso dell’anno, e le performance sono davvero incoraggianti.
L’orgoglio è giustificato se si pensa che Milano è stata la Piazza migliore in ambito Ue, in Europa la piazza di Zurigo ha fatto leggermente meglio (14,1%). Anche le principali Borse del vecchio continente hanno registrato bilanci in positivo.
Certamente il 2017 si conclude a Milano con prospettive ben diverse rispetto al 2016, quando il risultato fu decisamente negativo: -9,68%.
Tra i bancari l’azione più scambiata a Piazza Affari è stata quella di Unicredit, il cui aumento di capitale si è avviato nel 2017 sui 13 miliardi di euro. Tra i titoli più negativi troviamo la Saipem, in sconfortante ribasso, con -28%.
Ottime anche le performance della divisa europea nel 2017, l’euro si rafforza sul dollaro, migliore risultato dal 2003. Mentre lo spread ha oscillato, ma con gap lievi, che non hanno determinato urti di rilievo.
Si è trattato, per le 339 aziende quotate a Piazza Affari, di circa 650 mld di capitalizzazione (nel 2016 sono stati 525 miliardi), la crescita è del 14,55%, bilancio assolutamente positivo per il Fitse Mib, che per il Paese rappresenta una buona fetta del Pil, ossia il 37,8% (nel 2016 era il 31,8%). Fca, Il titolo del Lingotto, è risultato il migliore del listino, in buona compagnia con Ferrari, Fineco, Moncler e altre.
Sul piano internazionale, la ‘stella cometa’ dei mercati a chiusura del 2017, è stata certamente Wall Street, con risultati record: il Nasdaq a +28% e il Dow Jones a +25%, e comunque il più brillante rally si è registrato nei mercati di Hong Kong, con +36%. Rilevante anche il bilancio della Piazza di Tokio, +19%.
Risultati che in parte rispecchiano le tendenze positive dell’economia globale nel 2017, la quale ha decisamente ripreso a viaggiare con forti impulsi, le ultime stime dell’Economic Outlook semestrale dell’ Ocse hanno previsto un Pil mondiale in aumento: +3,6%, che dovrebbe essere confermato anche nel 2018, in lieve crescita: +3,7%. Vi sono delle riserve nel medio e lungo periodo, perché il rischio di scosse e shock sul piano globale, sono sempre dietro l’angolo, anche a causa delle incertezze provenienti degli eventi geopolitici.
Le ultime previsioni sulla zona euro per l’Ocse sono state ottimistiche, in crescita infatti da +2,1% a 2,4% (2017), mentre sono prudenzialmente contenute per il 2018, +2,1%. Tra i Paesi europei, la Gran Bretagna sta pagando un notevole tributo alla Brexit, con un rallentamento progressivo che passerà da +1,5% (2017), a +1,1% nel 2019. La Cina, ‘economia emergente’ protagonista nello scenario economico globale, proseguirà la sua corsa con una crescita del Pil di +6,8% nel 2017, destinato a subire lievi frenate nel corrente anno, +6,6%.
A Piazza Affari c’è stato un buon movimento di scambi (una media giornaliera pari a circa 2,5 mld di euro, e in totale, nel corso dell’anno, circa 70 milioni di contratti), sono state lanciate nel corso del 2017, un discreto numero di Opa, 18 in tutto, 15 quelle che si sono concluse per un valore di circa 800 milioni di euro.
Al positivo assetto delle Piazze europee hanno contribuito anche gli eventi politici, gli appuntamenti elettorali che hanno confermato alla guida di Stati chiave in ambito Ue, establishment moderati, scongiurando i tanto temuti assalti dei vari nazionalismi. L’elezione di Macron, più di tutti gli altri esiti, ha fatto decisamente esultare i mercati finanziari, sensibilissimi alle virate che portano incertezze negli scenari politici.