DI VIRGINIA MURRU
E’ ufficialmente aperto, da oggi, lunedì 16 aprile, il consueto periodo annuale in cui i contribuenti devono fare il punto sull’entità del reddito e rendere conto all’erario della propria posizione.
Così l’Agenzia delle Entrate, nel suo portale, introduce il nuovo modello precompilato:
“L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti una dichiarazione dei redditi precompilata con diversi dati già inseriti: dalle spese sanitarie a quelle universitarie; dalle spese funebri ai premi assicurativi, dai contributi previdenziali ai bonifici per interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica, e altro ancora”.
Via web, sempre a partire da oggi, ogni contribuente potrà accedere al suo ‘cassetto fiscale’, prendere visione del nuovo modello di dichiarazione annuale, attraverso il quale sarà altresì possibile (tra le altre novità), trovare in dettaglio un ‘rendiconto’ del modo in cui lo Stato ha impiegato le imposte versate. Si potrà dunque venire a conoscenza della destinazione che le tasse versate nel 2017 hanno avuto, in seguito alla propria dichiarazione dei redditi presentata, relativa al precedente ‘esercizio’.
L’Agenzia delle Entrate ha reso disponibili circa 30 milioni di dichiarazioni destinate ai contribuenti, e 20 milioni risultano i modelli 730; 10 milioni i ‘modelli Redditi’. Da oggi si può accedere ai modelli 730 e Redditi. A partire dal 2 di maggio saranno disponibili i “730 modifiche e invio”, fino al 23 di luglio. Le modifiche al modello Redditi è anch’esso disponibile dal 2 maggio, può però essere trasmesso a partire dal 10 maggio fino al 31 ottobre prossimo.
I dati sono stati ormai elaborati da parte del Ministero dell’Economia, da qui parte infatti l’iter finanziario delle risorse versate dai contribuenti all’Erario, ossia il modo in cui lo Stato ha investito le imposte; si tratta in fin dei conti di un servizio di trasparenza molto utile ai cittadini che vogliono capire quale destinazione hanno seguito.
E’ un’idea messa in campo dai vertici dell’Agenzia stessa, il cui fine, come già si è detto, è quello d’informare il cittadino, rendergli noto in quale proporzione ha contribuito per i vari settori della spesa pubblica, quali sanità, istruzione, previdenza, sicurezza, cultura, trasporti e tanti altri capitoli di spesa.
Le novità di quest’anno non sono tante, ma ci sono.
Una in particolare è stata annunciata dall’Agenzia delle Entrate, ed è necessario prenderne atto: attraverso il supporto tecnico del partner Sogei, è stata resa disponibile la nuova procedura di compilazione assistita del modello 730, al fine di rendere il più semplice possibile la comprensione di ogni dettaglio, sconti fiscali compresi.
Per accedere alla propria posizione, tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate, è necessario autenticarsi e inserire il “Pin Fisconline”. Ma non solo, diverse sono le modalità. Si può anche accedere tramite il codice ‘Spid’ d’identità digitale, il Pin dispositivo Inps (col quale si può avere accesso all’area riservata dell’Agenzia delle Entrate, e visionare il modello precompilato, attraverso il portale Inps).
Necessaria per l’accesso la ‘Cara Nazionale dei Servizi (CNS) e NoiPa (Noi Pubblica Amministrazione). E infine è necessario disporre della ‘Delega Caf’.
Il contribuente, nel prendere visione del nuovo modello, potrà trovare i dati già caricati dall’Agenzia, secondo i riferimenti contenuti nella precedente dichiarazione (2017), ma anche dati forniti dalle Poste, Istituti di credito, Inail, Inps e Anagrafe tributaria.
Una delle novità sui dati già inseriti riguarda le spese di ristrutturazione e risparmio energetico, ossia il ‘bonus ristrutturazione ed Ecobomus’.
Altri cambiamenti del precompilato 2018 riguardano l’inserimento delle nuove spese mediche, secondo i dati forniti da cliniche private, ospedali, SSN, medici pubblici e privati. Sono comprese (nelle spese mediche) anche quelle relative all’acquisto di farmaci con ‘ricetta rossa’, ma escluse le cosiddette ‘ricette bianche’, ossia i farmaci da banco, che non richiedono prescrizione. Questo tipo di spesa non figura nel nuovo 730, ma può tuttavia essere riportata con le prove d’acquisto, ovvero la necessaria documentazione fiscale.
Questi dati possono essere contestati dal contribuente, tramite la procedura ‘Opposizione spese mediche’.
Le spese funebri sostenute per conto di familiari erano inserite anche nel modello dell’anno precedente, e rientra nella fattispecie tra le tipologie di spesa aventi diritto alla detrazione del 19%, per un importo massimo di 1550 euro.
Detraibili anche le spese concernenti l’istruzione, e queste invece sono una novità per il modello precompilato 2018. Importanti in questo ambito i cambiamenti introdotti tramite la Legge di Stabilità e il decreto ‘La buona scuola’.
Si tratta di deduzioni attinenti le spese di frequenza scolastica di ogni ordine e grado, a partire quindi dalla Scuola Materna fino all’iter di studi universitari, comprese le spese per le mense scolastiche.
Risultano deducibili anche i contributi volontari per l’edilizia scolastica, rinnovamento tecnologico e quelli relativi all’offerta formativa.
Il Fisco ha già inserito, nel quadro relativo alle detrazioni al 19%, dei dati concernenti le spese sostenute per gli asili nido. Il modello può essere scaricato al fine d’integrarlo con ulteriori dati in possesso del contribuente o apportare eventuali rettifiche; qualora, per esempio, vi fossero inesattezze nei dati riguardanti le spese deducibili, o detraibili che non fossero state inserite. Tali modifiche possono essere eseguite direttamente o con il supporto del Caf o intermediari fiscali abilitati e competenti in ambito fiscale.
La sicurezza sulla regolarità dei dati inseriti eviteranno possibili sanzioni.
La dichiarazione deve pertanto essere letta con attenzione e controllata prima dell’invio e conseguente accettazione dei dati già inseriti nel nuovo modello.
Importante a questo riguardo, infine, un richiamo dell’Agenzia per coloro che accettano in modo integrale il 730 già precompilato:
“Chi accetta online il 730 precompilato, senza apportare modifiche, non dovrà più esibire le ricevute che attestano oneri detraibili e deducibili e non sarà sottoposto a controlli documentali”.