DI VIRGINIA MURRU
Nel 2017 finalmente la produttività dell’economia del Paese riprende a crescere, è quanto emerge dall’aggiornamento delle tabelle Istat (rielaborate dall’Ansa), si tratta di un rialzo incoraggiante: +0,9%.
Più che positivo se si confronta con il dato in calo del 2016 (-0,4%), anche perché questo è il migliore risultato da 7 anni a questa parte, la situazione era immobile in questo versante, infatti, dal 2010 (si ebbe allora un’ottima performance, pari a +2,9%).
In questo contesto di crescita, l’incremento più significativo è rappresentato dalla produttività del lavoro, non si registrava un risultato più positivo dal 2013. Ed emerge anche dalle risultanze del Ministero del Lavoro: sono stati 31.700 i contratti depositati, che potranno fruire della detassazione dei premi di produttività (detassati al 10%, grazie alla Legge di Stabilità 2016). Il 78% delle aziende che hanno depositato le dichiarazioni è localizzato al Nord, solo il 6% al Sud e il 16% al Centro.
Sappiamo bene che la produttività del lavoro è uno degli assi vulnerabili del sistema, l’indicatore torna a salire (in termini di ore lavorate, calcolate come valore aggiunto) dello 0,7%. Come si è accennato risulta essere la crescita più alta da quattro anni, nel contempo sale anche di +1,4% la produttività del capitale.
Ottimi segnali dell’orizzonte economico che indicano un consolidamento dell’economia, i dati diffusi dall’istat mettono in rilievo un buon movimento delle attività produttive nel Paese, perché è il risultato del rapporto che esiste tra la ricchezza che viene prodotta e la quantità dei mezzi che sono stati impiegati per questo fine.
E’ la stessa Istat a darne un’efficace definizione: “la produttività è un indicatore significativo che riflette la crescita del valore aggiunto derivante dal progresso tecnologico, e tutti quei miglioramenti che contribuiscono al progresso ed efficienza dei processi produttivi”.
Negli ultimi anni, in sintonia con le ottime performance di crescita nell’economia dell’Unione europea e di quella globale in generale, tanti sono stati i passi avanti, e i riscontri sul miglioramento dei dati macro emergono proprio dai numeri diffusi dall’Istat.
Abbiamo assistito anche in Italia ad un costante progresso nei processi d’innovazione, basti pensare all’industria 4.0, ossia la tendenza dell’automazione industriale (in particolare l’uso di software) che integra con eccellenza nuove tecniche produttive. Il fine è quello di migliorare le condizioni di lavoro e nel contempo la produttività, tramite l’innovazione degli impianti e la loro qualità produttiva.
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