DI VIRGINIA MURRU
Appena pubblicati dall’Istat i dati sulle stime preliminari del Pil, relativi al primo trimestre 2018. Dal punto di vista congiunturale si riscontra un aumento dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato.
Nel comunicato, l’Istat precisa che nel primo trimestre del corrente anno, ci sono state 3 giornate lavorative in più rispetto al precedente trimestre, mentre sono uguali in termini di giorni lavorativi rispetto al primo trimestre del 2017.
Sul piano congiunturale, la crescita del prodotto interno lordo del Paese, è il risultato del valore aggiunto che proviene dal settore dei servizi, pesca e silvicoltura, agricoltura.
Il valore aggiunto relativo all’industria non presenta variazioni di rilievo. La domanda interna esprime un trend in positivo, mentre è negativa nei confronti della componente estera netta.
“La variazione acquisita per il 2018 – spiega l’Istat – è pari a +0,8%.
Anche nell’ultimo trimestre dello scorso anno la crescita congiunturale era stata pari allo 0,3%, e pertanto si può considerare che nel Paese il Pil, sempre secondo i dati Istat, è in fase espansiva da ormai 15 trimestri, e si rileva, rispetto al terzo trimestre di 4 anni fa, un recupero del 4,4%. Da allora non si sono più verificati rallentamenti, certamente non si tratta di crescita a ritmo sostenuto, ma è sempre un risultato più che positivo.
E per ragioni di coerenza con i dati regolarmente pubblicati dall’Istat, raffrontando il dato attuale a quello pre-crisi del 2008, si deve prendere atto che, nonostante il trend positivo, manca ancora un recupero pari al 5,5%. I numeri sono impietosi, e ci dicono che non ci si può lasciare condizionare dall’entusiasmo per i miglioramenti che pure ci sono stati: c’è ancora tanto da fare.
La crescita tendenziale, ossia su base annua, è in fase di lieve decelerazione, rispetto allo stesso periodo del 2017, ossia all’1,4%, (-0,2% rispetto allo scorso anno).
Per quel che riguarda il Pil dell’Ue e quello dell’area euro, si rileva una crescita dello 0,4%, sempre congiunturale, rispetto all’ultimo trimestre del 2017 vi sono delle differenze, sia pure non sostanziali: in Eurozona l’aumento (sempre secondo i rilevamenti Istat) era stato dello 0,7%, e dello 0,6% tra tutti i Paesi membri Ue.
L’Istat nel suo comunicato sottolinea anche la tempestività delle stime preliminari sul prodotto interno lordo, che è stata accelerata significativamente, riducendo i tempi di oltre due settimane, “ossia da 45 giorni a 30 giorni dalla fine del trimestre di riferimento.”