DI VIRGINIA MURRU
Altra pessima performance dello spread, e brutto risveglio per gli italiani, in apertura, stamattina, il differenziale è andato a 303 punti base, il tasso di rendimento a 3,57%.
A Milano l’esordio di stamani a Piazza Affari è stato in calo, a -1,5%, sulla stessa scia più o meno le borse europee. A Tokyo si registra la perdita più pesante dalla primavera scorsa, l’indice Nikkej va a -3,90%.
Lo yen si rivaluta sia nei confronti del dollaro che dell’euro.
Siamo sugli stessi livelli anche per quel che riguarda le piazze di Hong Kong, che va a . 3,78%, mentre sui listini cinesi i riflessi sono anche peggiori: Shanghai a -4,90% e Shenzhen a -5,96%.
Colpi notevoli per i personaggi più ricchi del pianeta, che hanno lasciato sul terreno fior di miliardi.
Le reazioni della borsa a Milano, non scompone il Governo, che è imperturbabile e ha scommesso sulla manovra, già peraltro respinta su diversi fronti cruciali, l’ultima bocciatura viene dall’Ufficio parlamentare al Bilancio. Ci vuole una statua di bronzo, anzi quattro (premier, i 2 vice premier e il titolare del Mef), per procedere imperterriti, nonostante i tuoni e i fulmini che come strali raggiungono il Def
Non incoraggia l’Agenzia di rating Fitch, la quale aveva già ‘minacciato’ il declassamento, ora in un comunicato fa sapere che i rischi sono alti per quel che concerne i target fissati nella manovra. Si faranno sentire, secondo Fitch, a partire dal 2020. E’ la politica di bilancio ad essere dunque messa in discussione, la quale, secondo l’Agenzia, è la chiave di valutazione sul rating sovrano del Paese.
Per quel che concerne il voto in pagella, assegna un BBB, il che significa che si fa presto, con i rischi insiti nella manovra, a finire nell’anticamera del livello speculativo, e non è remota l’ipotesi, in questo caso, del default.
Secondo Fitch, solo nel 2020 il Governo punta ad una riduzione del deficit, che dovrebbe attestarsi, secondo i target, sul 2,1% del Pil. Ma l’Agenzia si aspetta invece il 2,6%, il che significa che le stime sul rapporto debito/Pil sono più alte rispetto a quelle previste sulla Nota di Aggiornamento al Def.
Le borse europee, come si è accennato, in mattinata vanno in rosso profondo, con un volume di vendite le cui raffiche non tardano a raggiungere Wall Street, dove si è innescato un sell off che ha contribuito poi anche al crollo delle piazze asiatiche.
Questi sono i mercati, sensibilissimi per loro natura, all’instabilità, e questa volta, oltre alle previsioni al ribasso sulla crescita mondiale del FMI – che stima una flessione rispetto al precedente outlook – e ai timori riguardanti la guerra commerciale sui dazi tra Cina e Usa, ci sono scosse in negativo anche sul versante Italia, diventata focolaio di contagio in Europa, e non solo.
Mentre in Europa le perdite non sono molto consistenti, a Wall Street il Nasdaq è andato a -4%, batosta che non si verificava da alcuni anni a questa parte.
E a questi scenari non propriamente tranquillizzanti, si aggiunge anche l’insofferenza del presidente Usa, Donald Trump, che come sappiamo, è personaggio piuttosto reattivo, e ai suoi bersagli non le manda a dire. Nel corso di un’intervista, ha accusato la Fed di avere causato il sell off nei mercati, definendo “pazze” le sue strategie finanziarie.