DI VIRGINIA MURRU
Poche, stringate parole, nel comunicato stampa di Tim, per annunciare la nomina di Luigi Gubitosi ad Ad, nessuna sorpresa per chi ha seguito le ultime vicende riguardanti i movimenti ai vertici del gruppo, dopo le dimissioni di Amos Genish, Ceo entrato alla guida della società circa un anno fa, e liquidato dal board, con revoca di tutte le deleghe, per risultati incompatibili con le attese.
I mercati hanno accolto con entusiasmo la nomina di Gubitosi, il titolo ieri è andato in rialzo, con +3%, mentre manca sempre più la fiducia nell’economia italiana in generale, e la manovra in particolare, con lo spread che raggiunge nuovi record, negativi ovviamente. Il differenziale Btp/Bund ha registrato un ulteriore balzo, arrivando a 330 punti base.
La decisione del cambio di guardia ai vertici di Tim, è giunta in seguito all’analisi di una trimestrale che ha presentato una perdita di 800 mln di euro, dovuta alla “svalutazione del business domestico” pari a 2 mld. Un lungo braccio di ferro tra gli americani del Fondo Elliot e i francesi di Vivendi, il verdetto, considerata la prevalenza di voti di Elliot nel Cda, era praticamente scontato. Il comunicato stampa diffuso da Tim è essenziale, ma mette in rilievo in poche note il nuovo assetto.
Due giorni fa si è riunito il Cda di Tim, sotto la presidenza di Fulvio Conti – e dopo la condivisione della raccomandazione proveniente dal Comitato Nomine e Remunerazione – si è scelta la nomina di Luigi Gubitosi ad Ad e Direttore Generale, al quale sono state conferite deleghe esecutive. La deliberazione è avvenuta a maggioranza, e sono state anche confermate le deleghe ad oggi attive, nonché l’assetto interno. E pertanto:
il Presidente svolgerà il mandato attraverso le attribuzioni conferitegli per legge, Statuto e regolamento relativo all’autodisciplina. L’Ad potrà avvalersi dei poteri necessari a portare avanti gli atti concernenti l’attività sociale. Faranno eccezione i poteri riservati per legge e Statuto al Cda.
Stefano Grassi, attuale responsabile di Security, acquisirà deleghe temporanee in funzione di Delegato alla Sicurezza.
Il trattamento economico, secondo il comunicato stampa diffuso da Tim, corrisponderà a quello già fissato per il suo predecessore, nessun cambiamento in questo ambito, prevarrà la linea di politica e remunerazione stabilità dalla Società.
La nomina di Luigi Gubitosi ad Ad e Direttore Generale, significa la qualifica ad Amministratore Esecutivo, non indipendente, e per conseguenza esce dal Comitato per il controllo e i rischi. Il comunicato, precisa altresì, che il nuovo Ceo non possiede azioni di Telecom Italia S.p.A.
La scelta di Gubitosi potrebbe essere l’asso vincente per il gruppo Telecom, in particolare si parla con insistenza del possibile scorporo della rete, al quale farà seguito una società unica dopo la fusione con Open Fiber, caldeggiata dal governo, ma anche dalla destra, e non dispiace al PD.
Polemico al riguardo l’ex ministro del Mise, Carlo Calenda, il quale, su Radio Capital afferma:
“Siamo stati noi del precedente governo ad attivarci per lo scorporo della rete Tim, noi a lanciare l’idea e a tracciarne il programma, con la golden power prima, e in seguito con Tim, dopo il lavoro svolto con Agcom. Ma rispetto ai piani dell’attuale governo, noi avevamo un progetto a costo zero, mentre oggi s’intende espropriare la rete a Tim: tutto questo avrà un costo che oscilla tra i 30 e i 35 mld, sempre che si possa attuare. Il governo oggi ci sta copiando, e va bene, il problema è che ci sta copiando male. Sono del parere che non riusciranno a portare avanti questo piano di scorporo, perché mancano le risorse, non hanno proprio i mezzi per affrontarlo.”
Il nuovo Ad di Tim, napoletano, è tuttavia pertinace e sempre orientato verso la svolta, il prossimo anno sarà decisivo in questo ambito.
Luigi Gubitosi ha una vita privata piuttosto riservata, in ambito politico è gradito ad un altro napoletano, Luigi Di Maio, ma in generale alla coalizione Lega-Movimento 5 Stelle. Sul profilo pubblicato nel sito ufficiale Tim, si trovano le tappe più rilevanti della sua carriera.
E’ nato a Napoli nel 1961, ha un percorso di studi a carattere economico-giuridico, con una laurea in Giurisprudenza all’Università di Napoli e un titolo presso la London School of Economics . Ha ottenuto poi un master in Business Administration all’I.N.S.E.A.D. di Fontainbleau.
E’ stato Vice Presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Vice presidente di Asstel e membro del Comitato Fisco e Corporate Governance di Confindustria. Membro anche del Comitato organizzatore delle Olimpiadi di Scacchi di Torino nel 2006, e del Cda di Cometa (Fondo pensione dei lavoratori metalmeccanici).
Dal 1986 al 2005 ha ricoperti diversi ruoli nel Gruppo Fiat, da Chief Financial Officer, a Direttore Finanza e Responsabile Tesoreria. Presidente del Cda di Fiat Partecipazioni, nonché membro del Cda di Fiat Auto, Ferrari, Iveco, Itedi, Comau e Magneti Marelli. Nel 2005 l’ingresso a Wind Telecomunicazioni, in qualità di Chief Financial Officer, quindi ha ricoperto il ruolo di Ad, dal 2007 al 2011.
E’ stato poi Country manager e responsabile della Divisione Corporate and Investment Baking di Bank of America Merrill Lynch Italia, dal 2011 al 2012. Dal 2012 al 2015 ha rivestito la carica di Direttore Generale Rai.
Chairman dell’European Advocacy Committee del CFA Institute, Consigliere indipendente di Tim, dal maggio scorso, fino alla sua nomina ad Ad e Direttore Generale, il 18 novembre 2018.