DI VIRGINIA MURRU
L’incremento del costo sulle forniture di luce e gas era stato già ventilato alla fine del 2017 da Codacons, Adusbef e altre Associazioni di tutela dei consumatori, era stata prevista una stangata, dell’ordine di circa mille euro a famiglia in un anno (costo totale fattura luce e gas, in media): il 2018 ha mantenuto in pieno le promesse, ogni utente ha speso circa 98 euro in più).
E’ stato davvero un anno piuttosto duro sul versante delle utenze, già definito l’”anno delle stangate”, in particolare per quel che concerne elettricità e gas. Secondo un resoconto di Codacons, vi sarebbe stata una variazione tariffaria, da gennaio a dicembre, di 93 euro a famiglia. Non poco per quei nuclei familiari che hanno budget talmente ristretti da faticare ad arrivare in ordine a fine mese.
In termini nazionali si è trattato di una maxi stangata, che è costata agli italiani ben 1,32 miliardi (sempre secondo i dati Codacons), ossia un incremento in bolletta dell’11% per quel che riguarda l’utenza luce, e del 14% in media a famiglia per gli aumenti del gas. Si sono spesi quasi 100 euro in più a famiglia, rispetto al 2017. Che l’Italia raggiunga primati poco lusinghieri quando si tratta di costi e imposte, già era noto, e infatti risulta essere i Paesi che sostengono i costi più alti nell’ambito dell’energia, a parità di consumi con gli altri paesi europei.
Il Codacons mette in rilievo il fatto che, sulle fatture relative alla fornitura, c’è una forte incidenza delle imposte; le bollette riguardanti ciascuna utenza devono infatti tenere conto che, sul gas, il 38,60% è costituito da imposte e oneri; mentre sul versante dell’elettricità l’incidenza è del 27%. In un anno, pertanto, una famiglia versa tramite le fatture relative a queste utenze, circa 400 euro. Da sottolineare che, in proporzione, ha colpito le famiglie che consumano meno, non si tratta di buona ‘perequazione’, anche se non siamo propriamente nell’ambito dei tributi.
La Codacons ha lanciato la campagna “Stop rincari energia”, si dovrebbero seguire le indicazioni dell’Associazione a disposizione dei consumatori nel sito internet.
Il 2018 non se ne andrà sbattendo la porta sui rincari, sono previsti altri aumenti tariffari per le utenze che incidono di più sui consumi di una famiglia; in dirittura d’arrivo l’aggiornamento ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), sul tariffario trimestrale concernente gas naturale ed elettricità. A quanto pare sembra confermato l’arrivo di una nuova raffica di rincari. Tutto questo nonostante il ruolo di calmiere che svolge in questa direzione, in termini di tutela dei consumatori. Fino ad ora, e proprio durante il corso dell’anno che sta per terminare, ha bloccato per 6 mesi l’aggiornamento degli oneri di sistema, al fine di contrastare l’aumento eccessivo delle tariffe, ma non potrà opporsi al nuovo flusso di aumenti previsto nel prossimo anno.
Purtroppo questi incrementi di prezzo interesseranno soprattutto gli ‘utenti in tutela’, i più colpiti. Codacons per questo consiglia le famiglie di tutelarsi scegliendo sul mercato le tariffe che prevedono prezzi bloccati (1 o due anni), così che si possa evitare la bolgia dei rincari nel corso dell’anno.
Ma nel lungo orizzonte dei rincari ci potrebbero essere anche i servizi offerti dalle banche, le assicurazioni, i pedaggi stradali. E in un clima d’instabilità dei prezzi, i trasporti, le utenze dell’acqua e la tassa sui rifiuti, difficilmente resteranno invariati.
Una vera e propria stazione d’inferno per il cittadino, che non può compensare con salari più congrui, e tanto meno appoggiarsi con sicurezza all’importo percepito con la pensione. Si fa riferimento alle classi sociali meno abbienti, alle fasce intermedie, i cui nuclei familiari rappresentano gran parte della popolazione.
Del resto, il cittadino italiano, e non è una novità, è fra i più tartassati in Europa; i rincari annunciati peseranno anche sulle imprese, soprattutto quelle piccole. Tra colpi e contraccolpi, tirando le somme, a pagare di più saranno ancora gli ‘ultimi’, per i quali nessuno garantisce un reale reddito d’inclusione.
Sarà il costo della vita in generale ad aumentare in modo pesante, e a ridurre notevolmente la capacità di acquisto delle famiglie; non sarà solo lo Stato, in modo diretto, ad affondare le mani nelle tasche del cittadino, ma tutto il sistema che vi ruota intorno.