Techno Sky: un inutile spreco che dura da troppo tempo

Antefatto

Il comparto tecnico dell’assistenza al volo come entità separata, unico caso in Europa, è nato in Italia negli anni ’80,

attraverso un chiacchierato appalto alla società CISeT, si dice come “buonuscita” per l’allora titolare societario Camillo Crociani a seguito del suo coinvolgimento nello “Scandalo Looked”. Da allora le manutenzioni e le conduzioni degli impianti di assistenza al volo sono state condotte, diversamente che nel resto del mondo, attraverso un appalto dai costi spesso giudicati elevati ed ingiustificati dagli osservatori esterni. Nel 1992, a seguito di un cambio di strategia industriale, CISeT acquisiva il marchio “Vitro” di VitroSelenia ed accorpando la relativa divisione industriale si trasformava in “Vitrociset” riuscendo, con il nuovo assetto, a mantenere l’esclusiva degli appalti per i servici tecnici istituzionali di ENAV.

Evoluzione

Nel 2005 entrava in vigore il Regolamento Europeo CE 2096 che imponeva negli stati membri le regole perentorie sulla sicurezza relative al Single European Sky (il Cielo unico Europeo) ed Eurocontrol, denominate ESARR, in virtù delle quali non era più possibile mantenere la situazione precedente di appalto dei servizi tecnic obbligando il governo italiano ad acquisire il controllo del personale tecnico per incorporarlo nel fornitore di servizi di navigazione aerea Italiano, cioè ENAV, pena la perdita della licenza.

Essendo il personale tecnico (ATSEP) già allora quasi totalmente impiegato in Vitrociset, tranne poche unità, per evitare una possibile soluzione di continuità nella fornitura del servizio di controllo del traffico e la conseguente interruzione del servizio a data da destinarsi, e per poter “liquidare” la proprietà Vitrociset con un indennizzo che evitasse eventuali strascichi giudiziari e polemiche, il governo, anche attraverso la consulenza dell’attuale AD Techno Sky Domenico Casalino, scelse di acquisire il personale tecnico da incorporare in ENAV attraverso lo scorporo del personale che si occupava della commessa per ENAV acquistando l’intera divisione per 108 M.ni di €uro e cedendola all’ente. L’assorbimento del personale, ovviamente, sarebbe dovuto avvenire in un secondo tempo, ma non fu mai perfezionato.

Attualità

Perchè il transito del personale tecnico in ENAV non sia mai stato finalizzato ed i lavoratori congelati nella situazione precedente alla cessione del ramo aziendale non è dato certo, quello che è certo è che per evitare l’assunzione del personale ENAV è stata costretta a sviluppare infrastrutture intermedie aggiuntive, doppi dirigenziali e normative interne, sia nazionali che aziendali, inutili altrimenti, con spreco di mezzi e personale direttivo, che se in regime di appalto proteggeva i profitti della proprietà esterna, nella nuova realtà non sono più giustificati.

Anche dai bilanci aziendali e dalle relative relazioni della Corte dei Conti si evidenzia chiaramente come la totalità delle attività Techno Sky “si riferiscono per la quasi totalità a prestazioni erogate in favore di ENAV” (pag. 57 della relazione 2014 e seguenti) e dall’analisi dei flussi interni aziendali è altrettanto evidente come vi siano inutili procedure di controllo e scambio tra le aziende che non sarebbero necessarie in una sola azienda e che aumentano solo costi e sprechi, oltre ad allungare i tempi di lavorazione e diminuire l’affidabilità e l’efficienza complessiva del sistema.

Un esempio su tutti potrebbe essere il sistema di acquisti di materiale di proprietà ENAV ma necessariamente affidato a Techno Sky, per il quale due linee direttive, con due sistemi informatici differenti e che non dialogano tra loro, si scambiano autorizzazioni cartacee ed elettroniche per procedere agli acquisti e, successivamente, rivendono a se stessi i materiali acquisiti con lo sforzo di due centri direzionali, due sedi sociali, due reti informatiche, due sistemi gestionali, due linee direttive, due bilanci da certificare, due di tutto …

 

Normativa

Come già detto la normativa in vigore dal 2005 ha costretto il governo ad acquisire il personale tecnico che, per un’anomalia storica, lavorava in regime di appalto e con controlli sui costi spesso messi in discussione.

Purtroppo, la poco condivisibile politica aziendale ENAV di voler continuare mantenere il servizio tecnico istituzionale all’esterno dell’ente ha reso necessario generare una serie di mostruosità ed illeciti non giustificabili se non in modo pretestuoso e che non sarebbero più necessari assorbendo tutto il personale Techno Sky.

Tra le inutili mostruosità per il mantenimento della situazione in essere, un esempio eclatante è la normativa “ad och” generata da ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, vale a dire l’autorità di vigilenza per la sicurezza aerea in Italia) in contraddizione con le norme europee vigenti e cogenti.

Infatti nel “Regolamento ATSEP” (l’acronimo significa Air Traffic Safety Electronic Personnel, cioè i tecnici dell’assistenza al volo oggi tutti in Techno Sky), emesso perchè obbligatorio nel solo nel marzo 2015, invece di prevedere il proprio controllo diretto e la conseguente certificazione del personale tecnico dell’assistenza al volo, ENAC attraverso la frase “I fornitori di servizi devono assicurare che il personale ATSEP … (omissis)” ripetuta in ogni articolo, pone nei fatti i controlli, le verifiche e le sorveglianze di sua competenza sotto la responsabilità ENAV, in pieno conflitto di interesse, trasformando il controllato in controllore di se stesso, ovvero dei propri tecnici, anche se formalmente impiegati sotto una copertura aziendale differente.

La fattispecie è, ovviamente, prevista ed esclusa dalla normativa vigente, in particolare nel regolamento CE550/04 dove, all’articolo 3 paragrafo 1, è si previsto che “Le autorità nazionali di vigilanza possono decidere di delegare interamente o parzialmente le ispezioni e le indagini di cui all’articolo 2, paragrafo 2, ad organizzazioni riconosciute che soddisfano i requisiti stabiliti nell’allegato I.”, ma queste, secondo l’indicato Allegato I “Requisiti per le organizzazioni riconosciute”, sono: ”L’organizzazione riconosciuta deve: 1 – poter documentare un’ampia esperienza nella valutazione di entità pubbliche e private nei settori del trasporto aereo, in particolare fornitori di servizi di navigazione aerea, e in altri settori simili, in uno o più campi coperti dal presente regolamento, (…omissis…) 3 – non essere controllata da fornitori di servizi di navigazione aerea, da enti di gestione aeroportuali o da altri soggetti attivi commercialmente nella fornitura di servizi di navigazione aerea o di servizi di trasporto aereo, (…omissis)”. Non sembra il caso di ENAV.

Sembra perciò evidente come ENAC pur non potendo delegare ENAV ad effettuare i controlli di sua competenza lo abbia, invece, fatto, inoltre lo scopo di questa delega non è comprensibile, dato che per il personale dipendente di ENAV la stessa ENAC effettua, invece, i controlli e certifica direttamente il personale, addirittura non solo i controllori, previsti dalla normativa insieme ai tecnici, ma anche gli addetti al servizio di informazioni aeronautiche e gli operatori meteo che, invece, non sono destinatari di alcuna previsione.

Controversie

É stato detto che accorpando le due aziende si avrebbero:

  1. COMPITI: i tecnici Techno Sky non forniscono il servizio di assistenza al volo.
  2. PERSONALE: vi sarebbero esuberi di personale causato dai doppi strutturali esistenti.
  3. SALARIO: i costi aumenterebbero a causa del gap salariale tra le due aziende.
FALSO!
  1. COMPITI:
    • Il testo della legge comunitaria (CE) N. 549/2004 del 10 marzo 2004 che stabilisce i principi generali per l’istituzione del cielo unico europeo («regolamento quadro»), stabilisce:
      • Articolo 2 – Definizioni:
        • 3) «servizio di informazioni aeronautiche»: un servizio, istituito nell’ambito dell’area definita di copertura, incaricato di fornire informazioni e dati aeronautici necessari per la sicurezza, la regolarità e l’efficienza della navigazione aerea;
        • 4) «servizi di navigazione aerea»: “i servizi di traffico aereo, i servizi di comunicazione, navigazione e sorveglianza, i servizi meteorologici per la navigazione aerea e i servizi di informazione aeronautica”
        • 5) «fornitori di servizi di navigazione aerea», e cioè: “qualsiasi soggetto, pubblico o privato, che fornisce servizi di navigazione per il traffico aereo generale”
        • 12) «servizio di controllo di area»: il servizio di controllo del traffico aereo per voli controllati in un blocco di spazio aereo;
        • 16) «servizi di comunicazione»: i servizi aeronautici fissi e mobili che consentono comunicazioni terra/terra, aria/terra e aria/aria a fini di controllo del traffico aereo;
        • 29) «servizi meteorologici»: le apparecchiature e i servizi che forniscono agli aeromobili le previsioni meteorologiche, note e osservazioni nonché tutti gli altri informazioni  di dati forniti dagli Stati per uso aeronautico;
        • 30) «servizi di navigazione»: gli impianti e i servizi che forniscono agli aeromobili informazioni di posizionamento e datazione;
        • 38) «servizi di sorveglianza»: gli impianti e i servizi utilizzati per determinare le rispettive posizioni degli aeromobili per consentirne la sicura separazione;
    • Da quanto sopra appare evidente che chiunque sia funzionalmente parte integrante di uno solo dei servizi elencati nei fatti fornisca in solido il servizio stesso e, quindi, considerato che il personale Techno Sky si occupa in esclusiva della conduzione, manutenzione, sorveglianza e ripristino dei servizi di comunicazione, navigazione e sorveglianza è altrettanto palese come questo personale debba necessariamente far parte del fornitore del servizio di navigazione aerea per poter prestare la propria opera.
    • Ogni altra determinazione è contraria non solo alla legge ma al comune buon senso.
    • Inoltre non è comprensibile perchè per i servizi di controllo, informazioni e meteo il personale venga certificato da ENAC, ente di vigilanza, e per i servizi di comunicazione, navigazione e sorveglianza, tutti dipendenti Techno Sky, la responsabilità del controllo sia in capo ad ENAV stessa che è così fornitore e controllore di questi servizi (vedi Regolamento ATSEP rilasciato da ENAC il 25 marzo 2015).
  2.  PERSONALE:
    • L’azienda Techno Sky è composta oggi dal solo personale essenziale alla missione ENAV e non impiega alcun doppio strutturale (figure professionali coincidenti) con ENAV.
    • Compiti simili od identici tra Techno Sky ed ENAV potrebbero essere ipotizzati solo per alcuni dirigenti ed eventuali  poche unità in amministrazione perchè il personale Techno Sky è già stato fatto oggetto di razionalizzazioni, prepensionamenti e riduzioni di personale negli ultimi dieci anni e semmai vi potrebbero essere oggi alcune limitate carenze.
    • Il naturale Turn Over del personale per il raggiungimento dei limiti dell’età pensionabile vedrà nei prossimi tre anni l’uscita di circa il 30% dell’attuale forza lavoro e che, conseguentemente, permetterà in tempi brevissimi eventuali razionalizzazioni che si rendessero comunque necessarie.
  3. SALARIO:
    • Non essendoci in ENAV figure professionali corrispondenti ai tecnici Techno Sky non può essere facilmente valuto l’eventuale gap salariale conseguente all’impiego del personale tecnico direttamente in ENAV, se non per l’estensione delle maggiori tutele in quest’ultima presenti.
    • Gli stipendi Techno Sky sono comunque già molto vicini a quelli ENAV per effetto dei contratti interni ed in qualche caso persino leggermente superiori che in ENAV.
    • L’eventuale costo di accorpamento non è mai stato valutato e non se ne conoscono dati ufficiali, ragione per cui non è possibile attualmente alcuna reale valutazione.
    • Il valore citato in alcune discussioni dalle maestranze ENAV per l’accorpamento sarebbe di circa tre milioni di euro l’anno, cifra che per effetto delle ragioni di cui al precedente punto 1 potrebbe essere facilmente recuperata e che comunque incide per circa il 4 0/00 del bilancio ENAV che è di circa 850 milioni di €uro l’anno, con 50 milioni di utile negli ultimi anni, vale a dire una temporanea e limitata riduzione di un eventuale del 7% dell’utile netto annuo.

In ogni caso le Rappresentanze Sindacali Unitarie di Techno Sky sono da sempre disponibili ad affrontare seriamente il problema con dati reali alla mano, dati da sempre tenuti riservati e considerati confidenziali perchè suscettibili di variazioni nei piani strategici aziendali che, a loro volta, possono essere cambiati e manipolati a seconda degli interessi interni rendendo ancora più evidente come, se vi fosse la volontà, un serio confronto potrebbe risolvere il problema senza ulteriori strascichi e sofferenze.

Conclusioni

Il mantenimento della società Techno Sky all’esterno di ENAV non appare avere un reale senso compiuto sia alla luce della normativa sulla sicurezza al volo che dal punto di vista economico.

Soluzione

Liquidando l’azienda Techno Sky ed accorpando tutto il personale in ENAV si realizzerebbe una semplificazione normativa, si rispetterebbero le leggi internazionali sulla sicurezza del traffico aereo senza necessità di nuove farraginose regole giustificative, si otterrebbe un maggior controllo sulle attività tecniche e, infine, si produrrebbe un evidente e sensibile risparmio economico dovuto all’eliminazione di tutti i doppi strutturali, a partire dalle costose infrastrutture oggi inutilmente replicate.

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