Se non puoi inghiottirlo intero, lo smembri fino a renderlo inoffensivo.
Questa è la tecnica con cui il carciofo viene mangiato, allo stesso modo quando un argomento è troppo spinoso lo si affronta piano piano, eliminando le asperità ad una ad una fino a che non ne resta più nulla ed anche l’ultima barriera cade.
Techno Sky sta facendo questa fine, quella del carciofo, vale a dire che dopo l’infruttuoso e per certi versi maldestro tentativo di relegare i dipendenti Techno Sky in una sezione contrattuale separata in un sol colpo, adesso gli stessi estensori di quel vergognoso scritto discriminatorio cercano di applicarlo comunque eliminando le asperità attorno al cuore del problema: i tecnici aeroportuali.
Si, perché se da questi sono venute le resistenze principali è anche vero che il resto dell’azienda ha finito per capire che non conveniva a nessuno entrare in quel contratto “trasporti” che ci relega ad un ruolo di terzo o forse anche quarto piano. Applicare oggi a tutta l’azienda quel contratto scritto in nostra assenza significa togliere ai dipendenti Techno Sky qualsiasi possibilità di azione sindacale per il futuro, infatti tutte le RSU decadrebbero per effetto del passaggio di categoria e l’agibilità sindacale, diversamente che per i metalmeccanici, finirebbe concentrata nella mani dei soli segretari nazionali generali firmatari, vale a dire i quattro dipendenti ENAV che hanno scritto il CCNL per confinarci lontano da loro stessi.
Se hanno lavorato a lungo per scrivere quel “cauto” testo, cosa sapranno fare di noi in futuro?
Non osiamo pensarlo, ma sappiamo che per fare ciò il piano è stato relativamente semplice, quanto geniale: scrivere un contratto che tenga “gli altri” lontani ed applicarlo loro a forza.
Come? Per prima cosa serviva disdettare l’integrativo Techno Sky per tenere occupati a riprenderselo i suoi sindacati mentre i big discutevano indisturbati del nuovo grande CCNL “trasporti” omnicomprensivo, anche se in realtà applicato ad una sola azienda, dato che oltre ad ENAV non ci sono altre aziende nel settore del controllo del traffico aereo in Italia.
L’integrativo TS doveva avere due caratteristiche, mettere i dipendenti a tacere con qualche centesimo in busta paga e durare fino allo scadere del loro CCNL metalmeccanico e del primo rinnovo del nuovo CCNL trasporti, così da poter essere da esso sostituito senza sofferenze e contestazioni legali, infatti la sezione “Techno Sky” fonde di massima il precedente CCNL metalmeccanico al quale i dipendenti Techno Sky sono abituati, con il loro integrativo. Ovviamente, già che c’erano, il tutto opportunamente adattato a beneficio aziendale.
L’epilogo, quindi, doveva essere l’applicazione a Techno Sky del contratto già vigente in ENAV e quindi non disdettabile tramite un referendum, ma obbligatorio per scelta di settore merceologico aziendale, con conseguente:
- Sterilizzazione dell’attività sindacale in Techno Sky dovuta a:
- Azzeramento di tutte le RSU e sola possibilità di nomina di RSA (ricattabili).
- Accentramento della rappresentatività nelle sole persone dei segretari generali nazionali trasporti (gli stessi che hanno scritto il CCNL).
- Perdita dell’integrativo aziendale per effetto di:
- Naturale scadenza a fine 2016.
- Impossibilità al suo rinnovo essendo tutti gli argomenti in essa contenuti, ad eccezione del premio di risultato, già contemplati nella sezione “Servizi Complementari” del CCNL Trasporti ENAV.
- Limitazione della trattativa aziendale Techno Sky al solo premio di risultato, che a sua volta:
- Oltre alla necessità di un bilancio ENAV positivo è subordinato ad ulteriori inspiegabili criteri restrittivi.
- È subordinato al bilancio Techno Sky i cui limiti sono stabiliti da ENAV nel “contratto di programma” o “di servizio”.
Realizzato il mostro, ne veniva comunicato alle RSU Techno Sky l’imminente applicazione, fortunatamente il coordinamento delle RSU si rendeva immediatamente conto della situazione e cercava di correre ai ripari invocando l’applicazione della sezione denominata “Servizi Strategici” al posto della indicata sezione “Servizi Complementari”, sia perchè in essa sono contenute descrizioni più aderenti alle reali attività tecniche del personale Techno Sky che per l’evidenza che l’attività di Techno Sky è parte inscindibile dei servizi di traffico aereo di Comunicazione, Navigazione e Sorveglianza, che, così come individuato dai regolamenti internazionali, rendono Techno Sky un “Service Provider” al pari di ENAV.
Capito l’errore l’azienda diede la disponibilità, congiuntamente ai segretari generali nazionali trasporti firmatari, a modificare integralmente i contenuti della sola sezione Servizi Complementari e nelle sole parti che riguardano inquadramento e retribuzione.
Solo al personale meno attento non fu subito chiaro il tentativo di acquistare con un piccolo incentivo economico la pace sociale e mettere tutti nel sacco migliorando la definizione della figura del tecnico nella sezione trappola per lui confezionata e chiudere per sempre la partita. Per fortuna, dopo una prima falsa partenza, il coordinamento delle RSU capiva il trucco e registrate le distanze apriva infine la vertenza per l’applicazione sì del contratto trasporti, ma nella parte Servizi Strategici che riguarda logicamente sia ENAV che Techno Sky, anche se c’è da scommettere che il lavoro sarà fatto lo stesso dai soli nazionali trasporti nell’ormai prossimo rinnovo contrattuale di fine anno.
La richiesta alla base della vertenza è stata definita “unificazione delle normative contrattuali ed economiche, a parità di mansione, con i dipendenti ENAV”, che, nei fatti, rende evidente come sia del tutto inutile, pretestuosa ed inutilmente costosa l’esistenza dell’azienda Techno Sky come entità a se stante, essendo la sua unica missione, per la quale essa fu costituita scorporando un ramo di azienda da Vitrociset, quella del fornitore di servizi di traffico aereo.
Con la sottoscrizione di qualche giorno fa del protocollo di intesa sulle Relazioni Industriali in ENAV, i sindacati trasporti, hanno voluto evolvere forzatamente la situazione e rendere ancora più chiaro l’obiettivo finale di sterilizzazione dei sindacato Techno Sky dichiarando, ancora una volta senza consultare le RSU ed in loro rigorosa assenza, di voler affrontare per conto loro “i temi legati ai processi di riorganizzazione e/o integrazione di altre realtà del gruppo ENAV”.
É ormai palese che tenere il più a lungo possibile fuori da ENAV, o dalla possibilità di formulare future rivendicazioni in essa, i dipendenti Techno Sky passa necessariamente attraverso l’applicazione dell’ormai non più tanto nuovo CCNL trasporti, così, per diminuire le possibilità di resistenza delle RSU, pensano di eliminare ad una ad una le foglie del carciofo, riorganizzando in modo discriminatorio e/o integrando a poco a poco il personale Techno Sky così da poter loro applicare liberamente i contratti e/o le norme che vogliono.
Poche persone assunte nel tempo con il contratto “Servizi Complementari” in ENAV non potranno opporsi e quando saranno molte, sarà “normale” applicare a tutto il resto del personale il contratto voluto, trasformando sulla carta e senza colpo ferire, un servizio essenziale della propria missione di controllo del traffico aereo in “complementare” ad essa.
Curiosamente, i soli lavoratori Techno Sky che da sempre approvano e sostengono con forza questa soluzione trappola sono anche gli unici colleghi ad avere avuto un’investitura “nazionale” dai sindacati trasporti, ma forse proprio da queste nomine allettati poiché, una volta applicato il nuovo contratto, saranno proiettati verso una carriera certa, a carico aziendale e senza elezioni.
Attenti ai falsi profeti, leggete ed informatevi, controllate le affermazioni e se non trovate alcuna corrispondenza o connessione, non fidatevi: il carciofo sta per essere aperto!