Carissimi,
a seguito delle assemblee già tenute e dei continui contatti con tutti voi è ormai chiaro che la situazione che si è andata creando negli ultimi anni non è più sostenibile dal punto di vista della stabilità delle nostre professioni, serenità dell’ambiente di lavoro e professionalità operativa.
Fin dai primi tempi succeduti alla smilitarizzazione del sistema di controllo del traffico aereo italiano e la creazione di ENAV è stato chiaro come il controllo in frequenza ed i servizi tecnici fossero professioni coese ed inscindibili, anche se nella nostra nazione, per un antico retaggio clientelare, veniva fornito in appalto e non direttamente dall’ente come nel resto del mondo.
Dopo quasi trenta anni di storia nella quale una proprietà privata partecipava come unica concorrente alle gare di appalto, l’Unione Europea ed il mercato unico avevano imposto regole stringenti alla sicurezza del ATM tali da rendere necessaria l’acquisizione del personale tecnico da parte di ENAV. Acquisizione avvenuta nel 2006 con la costituzione di Techno Sky come contenitore atto a garantire il trasferimento senza traumi per il sistema di controllo del traffico aereo.
Avvenuto il trasferimento il processo si arrestava per cause che potrebbero essere oggi ricondotte alla sola volontà sindacale del corporativismo ENAV che ci vede ancora come un corpo estraneo e che, alla luce delle modifiche attuate in ambito internazionale, potrebbe oggi cederci a pezzettini ad aziende in subappalto od enti stranieri, impedendo una nostra integrazione in ENAV e vanificando professionalità e storia di centinaia di dipendenti, oltre che la sopravvivenza per le loro famiglie.
Tutto ciò è confermato dalla modifica della CE2096 avvenuta il 4/8/2016 attraverso il regolamento di esecuzione (UE) n. 1035/2011(1) della Commissione, ha modificato la nozione di «organizzazione operativa», destinata a fornire i servizi ingegneristici e tecnici necessari al traffico aereo nonché i servizi di comunicazione, navigazione e sorveglianza con la nozione di «attività appaltate», includendo tutte le attività che, nell’ambito delle operazioni del fornitore di servizi in conformità alle condizioni del certificato, sono svolte da altre organizzazioni che, se certificate, svolgono tali attività o che, se non certificate, lavorano sotto la supervisione del fornitore di servizi.
In poche parole servizio appaltato ed addio al nostro ingresso in ENAV, tanto ventilato e mai davvero attuato.
Da quasi due anni mi prodigo per far aprire gli occhi davanti alla realtà che in ENAV nessuno ci vuole e che la dirigenza aziendale, sia ENAV che Techno Sky ad essa subordinata, NON può essere il nostro interlocutore privilegiato, che, al contrario, è chi sta al governo e può orientare od ordinare ad ENAV le cose da fare.
In questo contesto continuare a discutere con dirigenti di aziende senza reale potere di indirizzo è sterile e futile ed è una inutile perdita di tempo, mentre le corporazioni interne suggeriscono ai poteri di indirizzo al governo cosa fare.
Non è più il tempo di pensare agli aumenti salariali od al potere gerarchico, la nozione di “servizio in appalto” ci pone tutti sul mercato degli appalti europei senza nemmeno più la proprietà dalla nostra parte, perché manca l’interesse economico ad ottenere l’appalto, mentre vi è interesse economico a cedere il servizio spendendo meno, così come si fa per mense e servizi di pulizia.
Ho cercato in tutti i modi di spiegare la cosa e per questa ragione sono stato estromesso da ogni tavolo di trattativa dal mio stesso sindacato, la UILM, non dai dirigenti provinciali, da sempre schierati con me e che mi hanno dato supporto, ma dalla segreteria nazionale, quella che si pone come “unico” interlocutore “accreditato” ai tavoli di trattativa.
Questo metodo, portato avanti indistintamente da tutte le sigle sindacali presenti fino a ieri in azienda, non solo non ha portato nulla a noi, ma ci ha fatto perdere tempo escludendoci da tutte le possibili istanze di emancipazione e stabilità possibili, incluse le cause legali per l’assunzione spente proprio da una trattativa sindacale in assenza della quale sarebbero state certamente vinte.
Questa la tesi aziendale, incomprensione per la richiesta di applicazione dei trattamenti ENAV in quanto già in itinere attraverso il nuovo CCNL Trasporti, peccato, però, che il nuovo CCNL Trasporti abbia ben tre eterogenee sezioni: la parte “A”, di alto livello e destinata ai dipendenti ENAV di tutte le sedi tranne pochi siti minori, la parte “B”, più contenuta e destinata a sanare il “problema” degli aeroporti a basso traffico, e la parte “C”, per tutti gli altri poverelli che non si vogliono assumere in ENAV, cioè noi di Techno Sky e, guarda il caso questa fantastica sezione fonde in essa non le norme delle parti “A” e “B”, ma il vecchio CCNL Metalmeccanico e l’integrativo aziendale Techno Sky.
La copertina dei trasporti al contratto metalmeccanico, un capolavoro che ancora inganna molti di noi che vorrebbero entrare nei trasporti ma saranno i trasporti a prenderli per le retrovie.
STABILITA’, PROFESSIONALITA’, FUTURO, sono le cose che ci servono, indipendentemente dal nome e dal settore contrattuale e dato che tutti i miei tentativi di portare almeno in discussione questi argomenti sono fino ad oggi andati falliti o distratti dalle segreterie nazionali e dall’azienda, con la complicità passiva della stragrande maggioranza dei colleghi RSU, ritengo non vi sia più spazio per la mia partecipazione sindacale in queste condizioni, ma che sia necessario un profondo rinnovamento che parta dalla base, rendendo indispensabile una nuova tornata elettorale ed un rinnovo del consenso popolare, non più solo sulle persone ma anche sui programmi, dato che l’assunzione in ENAV o, in subordine, almeno l’applicazione della sezione “A”, Centri Strategici, così com’è oggi, sono le uniche alternative possibili per poter guardare al futuro con fiducia, anche, se necessario, a “costo zero per ENAV”.
Per questa ragione, con la presente, formulo le mie dimissioni da RSU del comprensorio di Malpensa/Bergamo/Brescia, invitando i lavoratori ed il resto della rappresentanza a chiedere ed avviare l’immediato rinnovo della rappresentanza per rigenerarne attribuzioni e mandato.
Solo un voto popolare ed un largo consenso sugli obiettivi potranno rilanciare la discussione e la trattativa verso un interlocutore corretto e capace di darci delle risposte.
Uniti si vince, dimostriamo di saperlo fare.
Malpensa 13/01/2017
Pierluigi Ferdinando Pennati.