Ho ancora stampato perfettamente nella testa quando ho parlato la prima volta con tre dei quattro Segretari Sindacali Nazionali Trasporti, negoziatori e firmatari dell’ormai non più tanto nuovo CCNL Trasporti Sezione Assocontrol:
- Il Segretario FILT-CGIL (controllore) fu il primo, gli chiesi le stesse cose che chiesi poi agli altri: perché avessero scritto l’accordo senza interpellarci e quale era la loro posizione circa il nostro ingresso in ENAV. Rispose che non avevano avuto alcuna idea di come contattarci, che non era stato facile confezionare una sezione per noi senza averci al tavolo e che per la nostra assunzione in ENAV servivano soldi che non c’erano al momento ed erano da trovare, dopo di che saremmo stati assunti.
- Il secondo fu il Segretario UILT-UIL, lo chiamai al telefono essendo io iscritto UILM-UIL, mi disse che eravamo colleghi, perché in ENAV era un tecnico, risposi che non era completamente esatto dato che andando al lavoro lui parcheggiava nel garage coperto ed io fuori dai cancelli nel parcheggio pubblico. Rispose: “hai ragione” e diede le stesse risposte alle altre domande: nessuno aveva idea di come contattarci e che la volontà di assumerci c’era, mancava solo il denaro.
- Per ultimo il Segretario UGLT-UGL, ex controllore e dirigente ENAV che sarebbe più naturale nel ruolo di controparte che di rappresentante dei suoi subalterni, diede le stesse risposte, ma con la promessa che adesso che eravamo entrati in contatto sarebbe stato più facile assumerci appena trovati i soldi.
Era il 2014, il contratto di programma con Techno Sky valeva 63 milioni di euro ed ENAV a fine anno consegnò al governo 50 milioni di euro di utile netto ed i sindacati trasporti ENAV avevano trovato senza difficoltà qualche dipendente fantoccio Techno Sky da investire del ruolo occasionale di “nazionale” per sottoscrivere il nuovo CCNL a scatola chiusa. Unici superstiti tra i presenti e firmatari sono ad oggi due colleghi rimasti nazionali UGL, che non hanno mai rinnegato i contenuti dell’accordo arrivando persino ultimamente a scrivere che si tratta di un buon contratto e che l’internalizzazione sarebbe un’utopia.
L’anno successivo, il 2015, il valore del contratto di programma scese di tre milioni di euro portandosi a quota 60 milioni, nello stesso anno l’”Operazione Aeroporti a Basso Traffico” di ENAV costò all’ente circa tre milioni di euro ed il bilancio finale vide ancora 50 milioni di euro di utile netto consegnati allo Stato, ma sempre mancavano i soldi per assumerci.
Nel 2016 venivano effettuati risparmi su qualsiasi cosa per la privatizzazione ENAV, questa volta l’utile netto arrivò a 66 milioni ed ancora mancavano il denaro per assumere i DIPENDENTI Techno Sky che nel frattempo si riducevano acquisendo competenze “Global Service” pressoché illimitate, fino a giungere ai giorni nostri, che vedono i contratti della guardiania ENAV terminare e cedere in molti siti le competenze proprio a noi “tecnici”.
DA AZIENDA DI TECNICI A PORTINERIA
Le pulizie non ce le hanno ancora chieste, ma non si sa mai.
A questo si aggiunga anche che l’Unione Europea ha emendato nello scorso agosto 2016 i regolamenti per il controllo del traffico aereo in Europa, sostituendo dal 1° gennaio 2019 il precedente concetto di «organizzazione operativa» con la nozione di «attività appaltate», intendendo “tutte le attività che, nell’ambito delle operazioni del fornitore di servizi in conformità alle condizioni del certificato, sono svolte da altre organizzazioni”, anche non certificate.
La nuova norma serviva principalmente a sanare la situazione spagnola, dove dal 2011 NATS (l’ENAV inglese) ha un “consorzio” con la società Ferrovial (la Techno Sky spagnola) per i servizi tecnici dell’assistenza al volo, ma introduce anche la possibilità di “appaltare” i servizi che oggi noi svolgiamo per ENAV “in house”, creando precarietà nel nostro ruolo.
Così, dopo quasi quarant’anni in cui il personale dei servizi tecnici dell’assistenza al volo si sente parte dell’azienda di controllo a pieno titolo ed aspetta buono, buono, di esservi assunto, il servizio non solo potrà essere legittimamente appaltato, ma addirittura, nell’ambito delle nuove regole europee, una eventuale gara oltrepasserà i nostri confini nazionali, con più concorrenza e con una proprietà che non è più nostra alleata nel volerla vincere, perché il suo interesse non sarà di più ottenere il canone più alto ma di spendere meno per il nostro servizio.
Forse non per tutti: “divide et impera”, lo spezzatino di Techno Sky è sempre possibile attraverso l’“integrazione” di alcuni servizi in ENAV, pur restando in Techno Sky come già avviene e tutte le manutenzioni, global service, portierato ed altro, appaltato, dividendo i lavoratori a discapito di tutti.
Oggi più che mai dobbiamo restare uniti, come si sa quando cambia un appalto chi lo vince deve assorbire la maggioranza del personale già impiegato sugli impianti, la maggioranza… finire smembrati e venduti, è questa la prospettiva che vogliamo? Fare la guerra dei poveri? Litigare tra noi perdendo tutti e tutto?
STABILITÀ e FUTURO
Oggi abbiamo bisogno di STABILITÀ prima che di qualsiasi altra cosa e la STABILITÀ ci può essere data solo con l’assunzione in ENAV, assunzione che non è solo sinonimo di FUTURO PER NOI, ma è anche tantissime altre cose, ad esempio:
- efficientamento del sistema, che eliminerebbe nel tempo le attuali posizioni intermedie, poche, ma inutili e costose, per il “controllo dell’esecuzione contrattuale” che sarebbe fatta in proprio;
- contenimento dei costi, con una gestione diretta di tutte le attività che oggi sono rimpallate tra gli uffici anche per le sole autorizzazioni e validazioni;
- aumento della capacità di recupero dei gap industriali, che verrebbero migliorati nei flussi documentali interni, contenimento dei costi di acquisizione delle materie prime e dei ricambi, che sarebbero gestiti da un solo sistema di acquisti;
- riduzione delle royalty software e di licenza, una sola azienda, un solo sistema informatico un solo software; riduzione delle posizioni dirigenziali, che non avrebbero in molti casi più necessità di esistere, amministrare 3200 persone e 4000 è la stessa cosa;
- etc.
Tutti risparmi che uniti al turn over aziendale, che nel giro di qualche anno porterà al pensionamento di oltre il 50% dell’attuale forza lavoro, vedranno un ulteriore incremento ed una riduzione di spesa.
Da anni ci dicono che mancano i soldi per assumerci e che la politica aziendale punta solo al risparmio economico, ma se così fosse davvero ci avrebbero già assunti o ci avrebbero chiesto di entrare in ENAV a costo zero, rendendo evidente che vi sono altre ragioni per le quali i costi non sono davvero importanti.
Manca evidentemente la volontà del personale e del management ENAV che vede il nostro arrivo come un gravissimo danno per la propria autonomia e le proprie tasche.
Questi sono i nostri nemici, persone che non esitano ad usare stupidi e vuoti slogan contro di noi, “metalmeccanico” è la parola negativa, diavolo ed inferno, “trasporti” la parola positiva per eccellenza, santi e paradiso, parole che fanno presa solo sulle menti semplici e non certo su chi pensa con la propria testa.
È il momento di uscire dalle logiche merceologiche, di rapportarsi pienamente al datore di lavoro ed alla proprietà, con titolarità e consenso, per proporre in modo efficace le nostre istanze, così, se in ENAV, controllante, non vi sono volontà di collaborazione dovrà essere il proprietario ad averne ragione, vale a dire l’azionista controllante: lo Stato.
Governo ed istituzioni repubblicane devono essere le nostre interfacce naturali nella richiesta di STABILITÀ, DIGNITÀ e FUTURO per il personale Techno Sky ed EFFICIENZA, SICUREZZA e RAZIONALITÀ per il sistema di controllo del traffico aereo in Italia.
Appaltare i servizi di Comunicazione, Navigazione e Sorveglianza, sia nel modo attuale che in ragione di mercato non è produrre eccellenze, ma disperderle, e non potendo ottenere adeguato ascolto ed appoggio dalle strutture nazionali sindacali, sia trasporti che metalmeccaniche, si è per noi resa necessaria una scelta importante, uscire da questa logica settoriale di contrapposizione inutile ed andare verso una continuità di relazioni che possa transitare indenne ed in piena titolarità qualsiasi cambiamento contrattuale.
Dopo vani tentativi caduti nel nulla ed utilizzati persino contro il nostro interesse, non potevo più restare iscritto ad un’associazione sindacale metalmeccanica, che presto avrei dovuto comunque abbandonare, e non potevo aderire ad un sindacato trasporti, a noi ostile perché radicato nella controparte ENAV e che aveva confezionato o sottoscritto un “CCNL trappola” proprio per confinarci per sempre fuori da ENAV.
É NECESSARIA UNA SVOLTA
La scelta che già fa tremare le aziende e quelle parti di sindacato conniventi è stata quindi USB, l’unico sindacato attualmente libero da vincoli industriali. USB significa Unione Sindacale di Base e già il nome denuncia l’obiettivo: dare voce ai lavoratori partendo dalla base.
Il problema, semmai, sarebbe potuto risiedere nel sempre possibile tentativo aziendale di delegittimare USB attribuendogli una carenza di titolarità legale ai tavoli di trattativa, cosa non vera perché negli ultimi anni anche questo ostacolo è stato abbattuto tramite la firma o la sottoscrizione di tutti gli accordi preesistenti e la scelta di legare la struttura sindacale non ad un singolo settore merceologico, ma ad una tipologia contrattuale di competenza, nel nostro caso il contratto di lavoro privato, rende questo sindacato legittimato contemporaneamente in tutti i settori merceologici, senza distinzione e soluzione di continuità nel passaggio da uno all’altro, come nel caso attuale da metalmeccanico a trasporti.
Il cambio contrattuale non affliggerà quindi il sindacato che resterà lo stesso in entrambi i settori e che comincerà subito a trattare su entrambi i tavoli tramite i rappresentanti sindacali eletti dai lavoratori ENAV/Techno Sky, tra i lavoratori ENAV/Techno Sky, e non tramite estranei imposti da strutture esterne.
Chi ci chiamava metalmeccanici in modo dispregiativo resterà deluso, dato che in USB non avremo necessità di chiamarci in alcun modo ed avremo le mani libere, al contrario di chi per svincolarsi dai metalmeccanici è diventato schiavo dei trasporti: con USB cambiano i contratti non cambiano le persone e gli iscritti dato che sono gli stessi dipendenti. Nessun conflitto tra strutture, come invece avviene tra i sindacati ENAV e Techno Sky, e nessun conflitto di rappresentatività tra i lavoratori.
Inoltre USB ha una struttura snella con pochissime posizioni di raccordo e rappresentanza istituzionale indispensabili, il resto è in carico ai coordinatori degli iscritti che vengono votati durante le elezioni delle rappresentanze. USB ha CAAF, assistenza legale, patronati, convenzioni e tutto quello che serve al lavoratore, presentandosi oggi come un sindacato completo e legittimato, ma che da voce direttamente ai lavoratori delle aziende nelle quali si costituisce.
IL SINDACATO IDEALE PER NOI
A causa principalmente della cristallizzazione delle strutture sindacali “tradizionali” sulle posizioni aziendali che, privilegiando la concertazione alla lotta, ci impediscono da anni di rivendicare la nostra piena appartenenza al sistema di controllo del traffico aereo italiano sono stato costretto ad aderire ad USB e con USB candidarmi a RSU, pensando unicamente alla possibilità operativa finalmente libera da vincoli politici, da legami aziendali ed all’allargamento della base e della rappresentanza che con USB ci permetterà di nominare nostri “segretari” provinciali e nazionali tra i dipendenti aziendali, tramite elezioni interne e senza ingerenze esterne.
Per avere successo nelle nostre istanze abbiamo bisogno di un sindacato senza vincoli che possa dire le cose come stanno e che persegua solo i mandati ricevuti dalla base e non abbia necessità differenti di sostentamento: questa è USB e se noi abbiamo bisogno di USB, come USB abbiamo bisogno di noi, poiché per far sentire forte la nostra voce servono innanzitutto due cose: rappresentati ed iscritti, tanti.
A seguito delle discussioni interne e dell’ultima partecipata assemblea, mi sono quindi dato disponibile a perseguire questa strada, nuova nella facciata, ma vecchia nelle aspettative, per la quale si è reso necessario rinnovare la rappresentanza e candidarmi con USB a causa delle restrittive regole sulle RSU.
Ho chiesto per fare ciò il sostegno effettivo e non solo morale di tutti voi e già 13 iscrizioni ad USB su 28 dipendenti sono arrivate, ma ne aspetto altre, per lavorare insieme e per portare avanti insieme la nostra richiesta di STABILITÀ, DIGNITÀ e FUTURO attraverso l’unico modo possibile: la stabilizzazione dei lavoratori Techno Sky in ENAV, ovvero, come qualcuno preferisce dire INTERNALIZZAZIONE.
LE ISTITUZIONI SI STANNO SVEGLIANDO
Martedì 7 febbraio è stata discussa alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati una interrogazione da noi ispirata sul perché il personale di Techno Sky non può essere assorbito da ENAV.
Il Governo, ovviamente, ha eluso la risposta principale, ma ha fornito utili elementi per proseguire la lotta e, soprattutto, è stato confermato che con un ampio gioco di squadra è possibile raggiungere i livelli istituzionali e porre le giuste domande nei giusti luoghi, cioè all’azionista, oggi di maggioranza, ovverossia il Governo ed il Parlamento.
Sempre più deputati e giornalisti si interessano a noi, stupiti della inimmaginabile situazione che appurano, ma per ottenere qualcosa dobbiamo essere noi i primi a crederci ed a dimostrarlo, con un nostro sistema sindacale interno e libero, che possa dire le cose in modo chiaro e fare le pressioni corrette sugli enti preposti, ma anche e soprattutto con un largo consenso dato dal supporto concreto fornito dalla presenza di un’opinione comune in azienda.
L’unico modo di certificarlo è avere rappresentanti che perseguano questa idea e sorreggerli con l’unica dimostrazione di consenso possibile: l’iscrizione al sindacato che dice queste cose e che oggi è solo USB.
Al di là di sempre possibili divergenze e/o incomprensioni, io sono quello di sempre e non cambierò mai, nessuno è perfetto e saperlo ammettere è già un inizio, sapersi confrontare è un valido aiuto, ma coerenza con la propria personalità ed obiettivi e saper adattare la propria azione sulla base di analisi e confronto è un punto di forza, oltre che un utile esercizio democratico.
Abbiamo bisogno di tutti, anche di chi ha paura a lasciare la strada vecchia per quella nuova, anche delle RSU che condividono l’obiettivo di incorporazione di Techno Sky in ENAV, ma non vogliono cambiare ora la loro appartenenza: “senatores boni viri, senatus mala bestia”.
Chiedo alle RSU di uscire dalle logiche di sindacati lottizzati e distratti alle nostre necessità e di unirsi a noi per una richiesta comune ed univoca ed ai lavoratori del comprensorio di Malpensa, Bergamo e Brescia di andare a votare in massa, per validare le elezioni e dare un forte segnale di partecipazione all’azienda al di là anche delle tessere.
INTERNALIZZAZIONE!
Votatemi ed iscrivetevi: gli unici due veri modi di supportare la richiesta di STABILITÀ, DIGNITÀ e FUTURO per tutti noi, L’INTERNALIZZAZIONE dell’intera Techno Sky in ENAV che è stata richiesta in assemblea e che ho accettato di portare avanti.
Una sfida che vinceremo solo insieme, le RSU lavorando ed il personale con voto ed iscrizione convinta.
UNITI SI VINCE ANCORA E NON È UNO SLOGAN METALMECCANICO MA UNA VERITÀ UNIVERSALE
Pierluigi