Prima ECTRO, oggi SICTA e domani… ?
Qualcuno se lo ricorda ancora che quando, nel 2014, si doveva approvare il “nuovo” CCNL Trasporto Aereo, scoprimmo con sorpresa che questo conteneva una sezione ATM, riservata al “gruppo” ENAV, nella quale, a sua volta, si trovava una sottosezione “Servizi Complementari”.
Una serie di scatole cinesi per arrivare a dire che tutti quelli che non erano allora di ENAV, che dovevano stare fuori da ENAV, anche se sotto il controllo sindacale di ENAV. Una sorta di castrazione giuridica.
I “nazionali” sindacali di FILT, FIT, UILT e UGLT giravano nelle sedi ENAV e negli aeroporti per spiegare ai dipendenti ENAV il nuovo contratto e farlo accettare. Tutto in famiglia, per noi nessuna attenzione.
PROMESSE VUOTE
La polemica, però, già montava e chi riusciva ad avvicinare questi importanti segretari nazionali ENAV otteneva in risposta che l’idea della sezione “Servizi Complementari” era nata per cominciare a discutere di noi, perché al momento mancavano i soldi per assumere il personale, tanto è vero che i primi ad essere assunti sarebbero stati la “cinquantina” di impiegati del consorzio SICTA, perché erano pochi e non sarebbero costati tanto.
ENAV quell’anno produceva 50 milioni netti di utile e ne spendeva 3 per l’”operazione aeroporti a basso traffico” che spostava i volontari controllori dagli aeroporti minori, dove il loro stipendio sarebbe sceso del 28% (e vorremmo capire come), nei centri strategici dove avrebbero guadagnato di più. Buon per loro.
BUGIE E TRANELLI
A fine di quell’anno SICTA non fu incorporata in ENAV, si sarebbe dovuto aspettare un altro anno, e da noi nasceva un “nuovo” sindacato trasporti che faceva ben sperare nell’assunzione di tutti noi: “entrate nei trasporti e poi vi assumeremo”. I pochissimi presenti a Milano durante l’unica assemblea da questi tenuta alla presenza del segretario nazionale firmatario del CCNL TA sezione ATM dovrebbero ricordare bene le sue parole: “ENAV aspetta voi!”
Noi, invece, stiamo ancora aspettando ENAV, perché al contrario da quanto detto e ridetto non solo SICTA non è stata ancora incorporata in ENAV, ma per chi non lo sapesse è stata posta in liquidazione ed avvita una procedura di licenziamento collettiva per i suoi 44 dipendenti.
RICATTI E DEMANSIONAMENTI
La soluzione? Facile: se accettano un demansionamento ed un trasferimento a Roma manterranno posto di lavoro e stipendio tramite un’assunzione in Techno Sky.
L’assunzione in ENAV non avverrà e si è trasformata in un ricatto ai lavoratori: la “cinquantina” di dipendenti che doveva essere per prima assunta in ENAV verrà forse assunta in Techno Sky a condizioni peggiorative, prima di tutto della dignità dei lavoratori coinvolti ed a discapito delle loro famiglie.
Se ancora qualcuno aspetta il miracolo dovrebbe finalmente aprire gli occhi, nessuno ci regalerà nulla, se davvero vogliamo cambiare le cose dobbiamo farlo insieme e subito, aspettare passaggi di settore o integrativi è miope e se possibile stupido, finiremo per farci del male da soli nell’attesa del messia.
GUARDIAMO AL FUTURO INSIEME
Oggi SICTA è una delle tante priorità, i colleghi di SICTA devono essere sostenuti nella loro situazione di disagio, non è possibile sopportare che un’azienda che realizza 67 milioni di utile netto tutti gli anni, usi l’odioso pretesto del licenziamento di personale, utile e strategico, per averne ragione.
I soldi non sono mai stati un problema, il problema è l’egemonia di potere ai vertici, monopolio di una casta interna all’ente e politici che lucrano sulla vita degli altri al solo scopo di mungere il più possibile le aziende in attivo.
Non si chiedono privilegi, non si vogliono milioni, si pretende DIGNITÀ, STABILITÀ e FUTURO in un contesto ricco ed in espansione.
Se non riusciamo a capire che questa non è solo solidarietà, ma è il nostro futuro, se non riusciamo a realizzare che dobbiamo pianificare le nostre iniziative a lungo termine, perché siamo in ritardi di anni, saremo la causa dei nostri mali e del nostro fallimento.
UNA SOLA VOCE
In Techno Sky e SICTA ci sono iscritti di almeno nove sindacati, otto di questi sono divisi tra un contratto metalmeccanico che ci abbandona ed uno trasporti che ci vuole solo controllare tenendoci fuori dai giochi, noi dipendenti siamo a metà del guado ed abbiamo oggi una sola speranza: un unico sindacato di base che si occupi di noi tramite nostri colleghi ai vertici e nelle sedi periferiche.
Il sindacato esiste, la situazione è conosciuta: dobbiamo solo superare le divisioni ed andare tutti nella stessa direzione, insieme.
Sosteniamo oggi SICTA e lottiamo insieme domani.
UNITI si vince, sempre!