Noi del Comitato lo diciamo da anni e per il momento solo USB si era unita a noi, ma ora le cose stanno cominciando a cambiare: per quanto tempo ancora sarete disposti a farvi prendere per il naso?
LA STORIA
Si parte davvero da lontano, ma ci sembra necessario ricordare per intero:
- Mentre a Techno Sky veniva disdettato il CCIA, impegnando i lavoratori per un anno intero al suo rinnovo, in ENAV quattro segretari confederali trasporti e la DA Techno Sky confezionavano indisturbati un CCNL Nazionale TA Sezione ATM contenente una parte interamente riservata a noi… ma senza nessuno di noi a discuterla.
- Terminato il rinnovo del suo CCIA Techno Sky non veniva coinvolta nel referendum sul nuovo CCNL Nazionale TA perchè “metalmeccanica”, con la sola eccezione del tentativo di UNICA di invalidare il voto strumentalizzandoci facendo votare i nostri colleghi, cosa riuscita solo in qualche sede non significativa.
- Concluso con voto favorevole il referendum per il nuovo CCNL Trasporti, anche se con polemiche circa grandi brogli perché sembra non fosse realmente passato al vaglio delle urne, ASSOCONTROL invitava le RSU Techno Sky ad una riunione per comunicare che essendo ora vigente e più adatto sarebbe stato a loro applicato il nuovo CCNL Nazionale TA Sezione ATM, dato che oltretutto conteneva, guarda caso, una sezione dedicata che è il “copia incolla” del CCNL Metalmeccanico ben conosciuto, così da non farci perdere l’abitudine.
Alla riunione solo pochi presenti contestano la cosa evidenziando, prove alla mano, come in punta di diritto il servizio fornito da Techno Sky sia “strategico” per il Fornitore di Servizi di Traffico Aereo, ENAV, e non “complementare” come vorrebbero farci credere, ma al grido di un “passaggio ai trasporti” che promette agli occhi delle menti semplici presenti un’occasione per raggranellare qualche centesimo si avvia una prima fase di discussione che vede estromessi i dissidenti che avevano scoperto il giochetto aziendale.
L’illusione di un “travaso” della sola normativa afferente inquadramento e retribuzione dalla sezione “Centri Strategici” del CCNL a quella “Servizi Complementari” e le parole “ci saranno dei costi per l’azienda”, interpretate come aumenti sicuri di stipendio reggono il gioco. - Nonostante le promesse, tra iniziative di sciopero e riunioni che escludono i promotori delle ragioni legali, la discussione si protrae in modo inconcludente per circa un anno, passando da una previsione di “costi aziendali” ad un “non sarà a costo zero per l’azienda” e terminare in un “a parità di costi” nell’ultima fase che si arena a fine 2015 evidenziando comunque come sia sempre tesa a confinare i dipendenti Techno Sky nella sezione ad essi dedicata e scritta con la chiara intenzione di averne il controllo sindacale, fino ad oggi sfuggito ad ENAV per via del differente settore merceologico contrattuale di riferimento.
- Nell’agosto 2016, a sorpresa per noi, ma certamente atteso da ENAV e dai suoi sindacati, dato che hanno entrambi partecipato ai lavori di formazione dell’emendamento, viene approvata dalla Commissione Europea una nuova fondamentale norma che modifica la nozione di “Organizzazione Tecnica”, cui è Techno Sky per ENAV in Italia, in “Servizio in Appalto”, mettendo ENAV e qualsiasi altro Service Provider in Europa nella condizione di poter appaltare sotto la sua supervisione e controllo tutti i servizi da esso erogati, inclusi, teoricamente, il controllo, il meteo e le informazioni aeronautiche, ma a noi interessa solo sapere che il servizio oggi fornito da Techno Sky di Comunicazione, Navigazione e Sorveglianza potrà essere tranquillamente ceduto a terzi, in punta di diritto, a partire dal 1° gennaio 2019.
- Il lungo ed incomprensibile, o quasi, stop alle discussioni con la DA origina, ad inizio 2017 attraverso l’iscrizione in massa di un centinaio di colleghi, la nascita del fenomeno sindacale USB in Techno Sky che, attraverso le dimissioni di tre RSU che danno spazio alle sole parole e richieste dei lavoratori senza le censure dei nazionali confederali, permette la loro immediata rielezione nel Coordinamento Nazionale delle RSU.
Ovviamente l’operazione, che riequilibra le forze sindacali in Techno Sky ponendo USB come secondo sindacato per numero di iscritti e di pari numero RSU con UGL, FIM e FISMIC, non piace all’oligarchia confederale che fin dall’inizio si schiera compatta contro USB ed addirittura, di fronte alle prese di posizione ufficiali contro gli atteggiamenti arroganti e vergognosi della DA, “stigmatizzano” in un comunicato ufficiale le parole da questa usate.
Nell’idea confederale dire che l’azienda si dovrebbe vergognare di “ricattare” i lavoratori di SICTA, licenziandoli con 10 mesi di anticipo per poi offrire loro di essere riassunti in Techno Sky in condizioni capestro, per i sindacati uniti, firmatari del CCIA Techno sky, sembra essere una grave offesa alla DA e per questo ne prendono le difese.
Oggi, però, sappiamo che quanto scritto da USB era vero e seppur ci dicano di minare con il nostro atteggiamento l’unità sindacale, siamo orgogliosi di non aver mai usato in alcun modo la nostra lingua, scritta o meno, per inumidire parti indicibili della dirigenza, ma solo per dire quello che pensiamo veramente. In fondo è risaputo che ognuno usa la sua lingua secondo le proprie capacità. - Dopo questa strana parentesi che ci vede i soli isolati e criticati, la DA impone una improvvisa quanto inaspettata accelerazione fulminante delle trattative per le quali, in piena estate, non chiama al suo cospetto nemmeno l’Esecutivo del Coordinamento, che secondo il giudice è già un feudo esclusivo dei firmatari del CCIA, ma addirittura al suo posto forma una personalissima “Commissione Tecnica” scegliendone con cura i vari componenti. Curiosamente quasi tutti gli invitati, invece di chiedersi cosa stia succedendo, si compiacciono degli inviti personali sentendosi finalmente importanti per qualcuno.
- In attesa della conclusione dei lavori di commissione scelta, lo scorso 10 ottobre 2017 era prevista anche la sentenza finale della Corte di Cassazione sulla causa che vede alcuni ricorrenti Techno Sky in giudizio contro ENAV per essere assunti, ma il giudice, sorprendendo tutti, non si sente bene solo quella mattina e la sentenza, che avrebbe potuto azzerare la trattativa in corso, è rinviata a data da destinarsi. Ovviamente la sentenza era e rimane importante e fondamentale, perché se dovessero vincere i lavoratori la “Commissione Tecnica”, legittimata poi con un voto del Coordinamento delle RSU in casa confederale, starebbe discutendo al ribasso: perché accontentarsi delle briciole quando si può essere assunti in ENAV? Ma anche se dovesse vincere l’azienda ci potrebbero essere sorprese: perchè ENAV dovrebbe trattare qualcosa chele costa con estranei?
Qui potrebbe cascare l’asino, dato che in casa ENAV qualcuno vocifera che la possibilità che l’azienda perda sia considerata dai propri legali davvero alta e si dice persino che questo rinvio potrebbe non essere casuale… parole di altri a cui noi non crediamo, almeno ufficialmente, fatto sta che un giudizio in tal senso potrebbe essere dirimente, mentre noi si discute di altro. - Ed è proprio quando tutto sembra andare per il verso giusto e si sottoscrivono “promettenti” verbali che gli incontri evidenziano delle difficoltà: dapprima la DA disconosce la materia economica siglata con la commissione, sostenendo vi sia stato un malinteso almeno sui trasferimenti delle voci dalla busta paga Metalmeccanica a quella Trasporti, poi, ponendo una pregiudiziale sul ritiro di un comunicato FIM CISL Techno Sky che chiede la perequazione dei quadri Techno Sky con quelli ENAV, ferma tutto senza dare alcuna previsione.
- Pochi giorni prima, durante un consiglio dei ministri, il Governo aveva comunicato il passaggio del residuo del pacchetto azionario ENAV ancora nelle sue mani alla Cassa Depositi e Prestiti per generare liquidità, preludio alla cessione di titoli ad altri soggetti, privati o pubblici, e tutti ben sappiamo che Leonardo, risultato degli accorpamenti in Finmeccanica, aspetta da almeno 20 anni di poter creare un “Polo Logistico Nazionale” acquisendo dapprima Vitrociset ed oggi puntando Techno Sky. Tutti in Leonardo ne parlano ed i nazionali metalmeccanici lo sanno bene.
FINE DEI GIOCHI
L’ipotesi Leonardo non è così strana, giustificherebbe persino il perché i sindacati nazionali metalmeccanici ci siano stati così vicini in questi ultimi anni pur sapendo che un passaggio di settore gli avrebbe potuto far perdere tutti gli iscritti.
Oggi, considerato che il passaggio di settore non si è mai davvero avvicinato più di tanto rendendo tutta la retrospettiva una sola grande e dannosa perdita di tempo, la situazione potrebbe preludere a moltissime possibilità, le cui condizioni contrattuali ed economiche sono incerte se non precarie, SICTA docet, ma in particolare tre sembrano essere le più probabili:
- Si resta metalmeccanici e si viene ceduti a Leonardo.
- Si resta metalmeccanici e viene emessa una gara di pubblica appalto.
- Boh.
CONCLUSIONE
Abbiamo perso tempo.
Forse, quello che è davvero certo che sono ormai troppi anni che nei nostri discorsi c’è il miraggio di un passaggio ad un ricco “Settore Trasporti” che non esiste persino più e che non si conclude nulla, nel frattempo noi del CITSE USB abbiamo cambiato mezzi e giacca, ma dentro e fuori siamo rimasti gli stessi di sempre e siamo sempre stati i soli ad avvertire che se on cominceremo a pensare davvero al nostro futuro in termini responsabili, e non solo a raggranellare qualcosa per oggi, resteremo presto senza più nulla: la dignità l’abbiamo ceduta da tempo, il lavoro è già aumentato e diminuito di qualità, le retribuzioni galleggiano e l’orizzonte temporale nel quale potremmo essere licenziati o ceduto si avvicina sempre più, addirittura in modo nemmeno più compatibile con la durata media del rapporto di lavoro, vale a dire che se lo perderemo prima della pensione ne diluiremo ulteriormente i tempi.
Chi troppo vuole, soprattutto senza lottare, nulla stringe.
Il club dei sindacati confederali uniti ha imposto fino ad oggi il ritmo aziendale facendoci marciare sul posto, noi del CITSE e di USB abbiamo detto e fatto quasi tutto quello che potevamo, ci resta la proposta e l’idea di fondo, per la quale abbiamo presentato una piattaforma che potrà essere discussa veramente solo se ci saranno altre adesioni e supporto: ISCRITTI ed RSU elette.
Ormai tutte le RSU Techno Sky, con eccezione dei soli comprensori di Malpensa Orio Brescia, Milano Linate Settepani e Ciampino, sono scadute, quindi, in punta di diritto, nemmeno più legittimate a discutere con chicchessia, ed anche se i rinnovi sono teoricamente necessari, non essendo questi in previsione favorevoli alla DA, questa ne tollera in silenzio la situazione.
Se vogliamo cambiare le cose insieme prima che sia troppo tardi e troppo impegnati a gestire i licenziamenti dovute a vendite e/o appalti non c’è più tantissimo tempo da perdere, non vogliamo cancellare i rappresentanti ed i sindacati storici da Techno Sky, non ci interessa CHI dice le cose, noi siamo per COSA si dice, quindi auspichiamo che la crescita, finalmente, di USB, attraverso ISCRIZIONI IN MASSA ed eleggendo nuove RSU a fianco dei “vecchi”, possa fare la differenza.
Non si vuole spazzare via nessuno, vogliamo solo focalizzare un obiettivo, coagularle l’attenzione su di esso, unire le forze ed agire insieme, se possibile.
Per assurdo qualcuno sostiene che finchè non saremo “riconosciuti” dalla DA non potremo cresceremo, ma per essere “riconosciuti” dalla DA dobbiamo prima crescere, quindi iscriversi ad USB Techno Sky è il primo passo per sostenerne le idee, eleggere delle RSU, il più possibile, il secondo per poter agire, unirsi sotto un comune intento con iniziative condivise, la soluzione finale.
Non vogliamo una guerra fratricida, ma difendere il nostro LAVORO e la nostra DIGNITÀ, per un FUTURO che dia SICUREZZA a tutti.
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