STUPEFACENTE!
L’ennesimo incontro dell’Esecutivo del Coordinamento delle RSU di FIM FIOM UILM e FISMIC, alla presenza di UGLM, si è concluso come da copione: nulla di fatto.
Quello che stupisce, invece, è che alla fine dell’incontro sia apparso senza perdere tempo un comunicato sindacale FIOM dal titolo curioso ed eloquente: “Technosky/Enav: chiudere l’accordo sull’armonizzazione, avviare l’internalizzazione”
Ma non basta, al suo interno, oltre alle solite polemiche sulle colpe degli altri, la frase “Le lavoratrici e i lavoratori della Technosky chiedono l’internalizzazione della società in ENAV“!
WOW!
Che giravolta!
Siamo passati dallo “stigmatizzare” l’atteggiamento di USB e del Comitato a dargli ragione!
NON VA BENE!
Siamo contenti?
Forse un poco, ma ancora non ci siamo, il fatto che dopo “soli” tre anni un sindacato si accorga che il tempo impiegato ha prodotto solo una proposta di armonizzazione, e nemmeno accettata dalla controparte, è certamente deludente, una trattativa che “andava fatta prima” di una “eventuale” internalizzazione diventa adesso una tappa successiva, con il risultato che si sono “persi” almeno due anni.
Nel frattempo tutto è cambiato, gli automatismi al centro dell’interesse sindacale stanno per essere cancellati, l’assicurazione sanitaria non più così interessante e, dulcis in fundo, dal 2019 ENAV prevede tagli persino alle sue strutture, quale speranza per noi poveri “Servizi Complementari”?
Inoltre la solita irruenza da “faso tuto mì”, ammesso che non c’è più niente da fare si parte senza ma e senza se:
“per la FIOM-CGIL e il Coordinamento delle RSU Fiom è il momento di agire contro questo stato di cose.
Per questo nel proclamare lo stato di agitazione, il blocco degli straordinari, delle flessibilità e della reperibilità di tutto il personale, si preannunciano sin da ora 8 ore di sciopero con presidio e manifestazione da tenersi sotto la sede dell’Enav”
UN ATTEGGIAMENTO SBAGLIATO
Così facendo non andremo mai da nessuna parte: si tratta forse dell’ennesimo favore all’azienda?
Così si passa da confusione a maggior confusione, il nostro messaggio era ed è ancora chiaro: organizzarci o soccombere.
Abbiamo detto molte, troppe volte che abbiamo un obiettivo, che ora sembra persino condiviso, abbiamo delle idee, ed a quanto pare non siamo gli unici, ma che per poter vincere si deve essere uniti e questo messaggio pare non essere stato ben capito.
Ad USB ed al Comitato non interessa la vana gloria o la primogenitura, l’idea di essere parte integrante di ENAV e di dover essere suoi dipendenti parte da lontano, molti colleghi sono andati in pensione senza vederne la realizzazione, altri hanno fatto battaglie prima di noi, tutti, proprio tutti, avevano un problema, non erano uniti.
SE…
Se oggi, qualcuno pensa ancora di essere meglio degli altri e può fare a meno di confrontarsi, discutere, trovare soluzioni, accordi e strategie, o si sbaglia di grosso ancora una volta o sta facendo gli interessi della controparte che vede nell’armata Brancaleone il suo avversario modello: quello che si agita senza combinare nulla mentre gli fanno tutto quello che vogliono.
Se vogliamo DAVVERO cambiare direzione.
Se vogliamo DAVVERO avere successo, la strada è ancora lunga e non priva di ostacoli difficili, serve coordinamento e Coordinamento, cioè restare uniti, tra RSU e lavoratori.
Solo con un lavoro sinergico ce la faremo, abbiamo già visto questo film due anni fa, quando dopo una autoconvocazione delle RSU sono state fatte iniziative che non potevano contenere la parola “internalizzazione” nelle loro motivazioni perché non gradite ad azienda e strutture sindacali.
Dopo alcuni tentativi di unità si era fermato tutto al grido di “armonizziamo!”, separando le strade e portando alla situazione attuale nella quale ENAV ha cambiato totalmente lo scenario futuro e noi siamo ancora di più di prima in affanno.
SERVE UN PROGRAMMA UNITARIO
A questo punto è urgente capire se si può ricominciare da tre, perché, come Troisi, due cose buone le abbiamo fatte in precedenza, autoconvocarci senza la presenza di funzionari esterni ai lavoratori Techno Sky ed avviare alcune iniziative comuni.
A nostro parere, quindi, il terzo punto non può essere altri che vedere il consenso più ampio e rappresentativo possibile dei siti e delle sigle di provenienza delle RSU, abbandonando tutti le bandierine colorate per dare un messaggio più forte possibile alla controparte ed al mondo sindacale della concertazione che ci ha per ora solo penalizzato.
Per fare ciò occorrono:
- Obiettivi chiari, inequivocabili e condivisi: siamo stati distratti a sufficienza.
- Unità di intenti, ma soprattutto di azione: disuniti si perde.
- Sinergie costruttive tra lavoratori ed RSU finalizzate al perseguimento dello scopo comune: nessun battitore libero.
- Strategie concordate che prevedano percorsi, contenuti, strumenti, mezzi e ruoli.
Solo accettando a priori queste semplici regole sarà possibile una collaborazione che porti in tempi stretti a dei risultati concreti, in caso contrario continueremo per la nostra difficile e solitaria strada: non basta un comune obiettivo, serve una squadra che lo persegua in modo corale e coordinato, pena la sconfitta.
Quando abbiamo scelto USB, lo ripetiamo per chi si fosse distratto in passato, lo abbiamo fatto come scelta di libertà, per uscire dalle logiche di sigla padronale e poter gestire autonomamente le nostre scelte, questo non significa abbandonare tutti ed in massa i sindacati cui apparteniamo oggi, ma dobbiamo ammettere che se vogliamo avere una speranza dovremmo far crescere una coscienza sindacale autonoma e questo avviene solo sganciandosi da strutture esterne da mantenere, qualsiasi esse siano, e per fare ciò si deve aderire ad una struttura comune autonoma per farne a casa di tutti i dipendenti sindacalizzati.
Un processo graduale, ma necessario se non vorremo finire, in caso di successo, dalla padella alla brace, da strutture metalmeccaniche che non ci hanno capito e difeso adeguatamente s strutture trasporti ENAV che non ci vogliono come colleghi ma vorrebbero controllarci a proprio piacimento.
DIRITTI ALLA META
Se permetteremo ancora qualsiasi condizionamento o disturbo esterno da qualsivoglia direzione perderemmo ancora solo del tempo e, sinceramente, noi del Comitato ci siamo stancati da anni di sprecarlo inutilmente.
Obiettivi, percorsi, strumenti e ruoli: una squadra che procede unita e si fida.
Con queste condizioni di base e con la discussione costruttiva potremo gettare le fondamenta per un ritorno al futuro, a quando nel coordinamento si discuteva, decideva e solo dopo, semmai e non sempre, si portavano a conoscenza le rispettive strutture delle nostre richieste e delle nostre azioni.
Se saremo tutti capaci di questo difficile ma necessario esercizio di umiltà vinceremo in fretta.
Staremo a vedere.