Proprio mentre come Comitato ed USB proviamo a cercare un minimo di unitarietà ed eliminare le strutture sindacali dal nostro percorso per poter unire i nostri intenti, compaiono a sorpresa due comunicati e dei quali riportiamo alcuni interessanti passaggi per fare il punto della situazione ed esprimere il nostro parere.
INTEGRATIVO AZIENDALE
Il primo, datato 21 marzo 2018, è a firma FIM UILM FISMIC.
In esso, finalmente, si ammette che avevamo ancora una volta ragione noi con la frase “Ad oggi constatiamo però mutate condizioni di contorno rispetto a quelle in cui è maturata la trattativa” è seguita dall’ammissione che mentre in Techno Sky si girava intorno agli argomenti “un diverso scenario industriale delineato dal nuovo piano di ENAV appena presentato” modificava le condizioni di base della discussione, inoltre “si è avviato il rinnovo del contratto nazionale del trasporto aereo, di cui dovrebbe far parte anche la sezione servizi complementari, sezione di riferimento per l’armonizzazione TechnoSky.”
La nostra sfera di cristallo sembra funzionare sempre bene e fino ad oggi, purtroppo, non ha ancora perso un colpo, già, purtroppo, perché mentre noi le azzecchiamo tutte, non si accennano cambi di direzione: “Dal nostro punto di vista, non possiamo far altro che ribadire che la ripresa del confronto fra ENAV e le OO.SS del trasporto aereo crea forti incertezze e difficoltà a causa della posizione assunta da ENAV, incertezze che rischiano di minare le basi su cui si era ipotizzata l’operazione di cambio di contratto per i lavoratori di Technosky alimentando forti perplessità su una operazione che ogni giorno di più perde l’appeal di cui inizialmente era adornata.
Per questo motivo, siamo convinti della necessità di posticipare l’operazione di armonizzazione a quando il contratto di riferimento sarà rinnovato, cioè a quando le nuove condizioni salariali e normative saranno stabilite.”
E ancora: “L’azienda ha inoltre confermato l’aleatorietà presente, non potendo fornire risposte oggi in merito a trattamenti sia salariali sia normativi attualmente in discussione per il nuovo CCNL.”
Per gli estensori tutto fermo, ma in attesa di cosa?
”FIM, UILM e FISMIC, nel constatare da parte aziendale una sostanziale condivisione delle difficoltà espresse, hanno quindi proposto di congelare la trattativa e di posticipare il confronto e la eventuale definizione del processo di armonizzazione a valle della definizione del nuovo contratto nazionale del trasporto aereo, preparandosi, però, alla presentazione della piattaforma per il rinnovo dell’integrativo aziendale TechnoSky ormai scaduto da tempo.”
Ecco che per la seconda volta consecutiva si scopre esserci un tavolo di discussione nel quale soggetti a noi totalmente estranei ed espressione di una unica realtà industriale a noi avversa, negoziano con una direzione aziendale che non ci considera per nulla, se non per recuperare risorse economiche a nostro discapito, di un contratto per il quale chi è al tavolo ha già riferito, che è stato chiesto di eliminare, almeno per il personale tecnico, gli automatismi contrattuali, principale beneficio della cosiddetta “armonizzazione”.
Ancora una volta un contratto che ci riguarda discusso senza di noi, senza consultarci e che modifica radicalmente, vanificandole, le basi sulle quali ci sono stati di tre anni di incontri e due di trattativa.
La soluzione proposta è che in attesa che i soliti bravi ragazzi ci preparino la nuova sorpresa 2018 si rinnovi un integrativo che sarà poi annullato dal passaggio contrattuale.
Prendiamo atto.
ARMONIZZAZIONE A TUTTI I COSTI
Il secondo comunicato a firma FIOM nazionale è datato 28 marzo 2018, una settimana dopo nel quale si riporta un resoconto successivo all’incontro di raffreddamento ex legge 149/90 e succ. per l’agitazione proclamata in solitaria:
“La Fiom ha esposto i seguenti punti, oggetto della vertenza in atto:
- necessità di assumere urgentemente personale Tecnico in alcuni siti in forte sofferenza da diversi anni;
- internalizzazione di Technosky in ENAV al fine di ridurre i costi, semplificare e ridurre la linea di comando. Questa richiesta, ribadisce la FIOM, sposa in toto quanto espresso da ENAV e contenuto nel nuovo piano industriale.
- ratifica dell’accordo di armonizzazione per il passaggio dal contratto Metalmeccanico a quello dei Trasporti sulla base degli accordi già raggiunti durante i precedenti incontri.”
Le risposte dell’azienda:
- “al momento non sono previste assunzioni di personale tecnico”
- “il piano industriale previsto da ENAV non contempla l’assorbimento del personale Technosky, pertanto ritiene questa proposta del sindacato irricevibile”
- “l’armonizzazione al contratto Trasporti la Direzione Technosky ribadisce che al momento non ci sono i presupposti per siglare accordo, sulla base delle differenze nelle posizioni tra le varie OO.SS. emerse nell’incontro svolto il 13 marzo u.s.”
Ci preme almeno una precisazione punto che da sempre occupa la nostra attività: l’internalizzazione del personale oggi Techno Sky in ENAV non passa attraverso il consenso della DA di Techno Sky stessa e nemmeno per quella di ENAV, ma deve essere necessariamente discusso con il titolare del servizio e delle imprese, ad oggi ancora lo Stato italiano e quindi il Governo, e premesso che nessuno di noi pensa che in FIOM operino degli idioti, anzi, crediamo tutti che i loro dipendenti siano scelti tra coloro che dimostrano intelligenza e capacità superiori, dire di voler discutere di questi temi in un contesto palesemente sbagliato, più che ingenuo appare artefatto e se così fosse sarebbe pretestuoso e fuorviante allo scopo di allontanare il tema dal tavolo o, addirittura, utilizzarlo per altri scopi strumentalizzando la buona fede del personale.
Ma continuiamo la lettura, scoprendo che “La Fiom, nel prendere atto che la Technosky per nessuno dei tre punti della vertenza verrà incontro alle esigenze dei lavoratori, ha concluso l’incontro con la DA dichiarando che continuerà tutte le procedure previste fino alla proclamazione dello sciopero.”
Ancora: La Fiom infine ritiene che l’immobilismo danneggi fortemente i lavoratori e che altre trattative non rappresentano oggi un concreto vantaggio per i lavoratori rispetto a quanto si è in grado di ottenere con il passaggio di contratto”.
Nel non dimenticare che a chiedere il passaggio fu l’azienda con i sindacati contrari o quantomeno perplessi, oggi è la FIOM a spingere, da sola ed addirittura andando allo scontro improvvisamente e senza alcun rispetto per il dialogo con altri soggetti sindacali e del coordinamento motivando con sicuro”concreto vantaggio per i lavoratori“ ed affermando “di voler completare il percorso di armonizzazione rispettando il chiaro mandato indicato dall’ultimo Coordinamento Nazionale delle RSU TS.”
Coordinamento che dal primo comunicato degli altri soggetti al tavolo sembra nel frattempo aver cambiato parere, ma non importa se serve a darmi ragione.
Noi non capiamo quali siano i vantaggi, mai espressi in alcun documento presentato ai lavoratori, però, perlomeno, una promessa: “Come Fiom-Cgil presenteremo nei prossimi giorni gli effetti dell’armonizzazione, sulla base delle discussioni fatte finora, in modo da rendere chiaro a tutti quanto si sta facendo perdere alle lavoratrici ed ai lavoratori di Technosky in termini economici e normativi.”
Staremo a vedere, dato che il CCNL TS ATM sta cambiando e che la DA, riprendendo il primo comunicato, sembra affermare “che, anche qualora si raggiungesse ora un accordo di armonizzazione, non è disponibile a clausole di salvaguardia che consentano, una volta noti i nuovi trattamenti, di rivedere l’accordo in eventuale chiave migliorativa”.
FACCIAMO IL PUNTO
Il riassunto finale sembrerebbe essere:
- Altri soggetti sindacali che già ci hanno creato problemi, stanno rinnovando il CCNL TA ATM senza di noi ed ancora una volta senza chiedere nulla a noi, ma solo alla DA.
- FIM, UILM e FISMIC vogliono attendere la definizione da parte di altri del CCNL TA ATM che conterrà novità anche per noi e, nel contempo, vorrebbero rinnovare l’integrativo aziendale, con tempi probabilmente superiori al rinnovo del CCNL TA ATM che, se applicato, lo estinguerà rendendo inutile la discussione.
- FIOM parla di assunzioni e internalizzazione, ma poi va allo scontro per il passaggio contrattuale, senza tenere conto delle sue possibili modifiche in atto.
Il risultato che mentre su altri tavoli si gioca con il nostro destino con la nostra DA, ma senza consultarci e dirci nulla, noi litighiamo tra noi su chi è più bravo, forte o intelligente.
NON RESTA CHE RIPETERSI
Stando così le cose a noi del Comitato non resta che ribadire la posizione: solo l’internalizzazione di tutto il personale in ENAV può aumentare la nostra possibilità di sopravvivenza nel comparto ATM, in assenza saremo riposizionati in un contesto di concorrenza che ci distruggerà.
L’INTERNALIZZAZIONE NON É UNA NOSTRA INVENZIONE
Per chi ha avuto la pazienza di arrivare fino a qui e volesse qualche altra prova, riassumiamo alcuni altri documenti in nostro possesso e di dominio pubblico:
- Nei piani industriali di ENAV fino ai primi anni 2000 era sempre contenuta la previsione di “internalizzazione dei servizi tecnici” al punto che la questione era presente persino negli accordi presi il 12 dicembre 2000 tra Governo, sindacati e azienda, inerenti la salvaguardia del personale del comparto in vista della trasformazione di ENAV in SpA., dove, al punto 2 si diceva “L’Enav si impegna ad internalizzare progressivamente tutte quelle attività strategiche che possano consentire di valorizzare le professionalità e le risorse aziendali;”
- Nel comunicato del 5 maggio 2004 la FIT CISL scriveva un testo inequivocabile ed eloquente:
“Internalizzazione dei Servizi tecnici
A seguito della richiesta unitaria di incontro da parte delle OOSS, in merito alla scadenza del Contratto della fornitura dei servizi tecnici, l`azienda ci ha ricevuto questa mattina presso la sede centrale.
La nostra posizione e sempre stata a favore della internalizzazione di tali servizi nel pieno rispetto degli accordi presi il 12 dicembre 2000 tra Governo, sindacati e azienda.
Un accordo posto alla base del parere della commissione Trasporti della camera, in merito al passaggio di ENAV da ente pubblico economico a società per azioni.
Determinando in proprio la gestione dei servizi tecnici, in particolar modo quelli di manutenzione, l’ENAV si riapproprierà di funzioni che le competono in qualità di gestore dei servizi del traffico aereo, nel rispetto delle normative nazionali ed europee.
ln particolare quest’ultime considerano tali servizi un anello essenziale per il mantenimento dell’integrità della catena di sicurezza dell’intero settore.
In tutta la comunità Europea infatti, la gestione di tali servizi è considerata di primaria importanza all’interno del sistema ATM; recenti disposizioni comunitarie stanno disciplinando in modo dettagliato i requisiti di sistema dei servizi tecnici, in modo da garantire elevati standard di qualità e sicurezza nella gestione del traffico aereo.
Al fine di realizzare quanto descritto, si rende necessario altresì determinare i compiti non rientranti nel processo di internalizzazione attraverso un percorso trasparente e rispettoso delle normativa comunitarie.
L’auspicio della Fit-Cisl quindi è veder concretizzato il processo di internalizzazione in tempi brevi, così da consentire ad Enav di determinare un polo tecnologico in grado fornire servizi tecnici di qualità, ponendosi in tal modo all’avanguardia tra i vari providers, anche in relazione all’implementazione della nuova legge europea.”
Inoltre:
- Nel 2006, ENAV ha acquisito il 100% di Vitrociset Sistemi S.r.l., ramo d’azienda scorporato da Vitrociset S.p.A., oggi Techno Sky, allo scopo dichiarato di internalizzare il servizio.
- Dal documento della Camera dei Deputati 5-00548 del 21 dicembre 2006, seduta n.090, risulta che “il valore di quanto VITROCISET cede all’ENAV (i 108 milioni) è basato principalmente sui 73 milioni di euro all’anno che l’Enav versa a VITROCISET; il resto è il patrimonio di Vitrociset Sistemi stimato a marzo (non supera i 26 milioni di euro), apparati e strumenti stimati per circa un milione di euro ed un aereo vecchio (Cesna Citation VI «ancora gravato da residui canoni di leasing»). I contratti attivi in capo al ramo d’Azienda trasferendo, escludendo quelli con l’Enav, non superano i cinque milioni di euro -:” indicando chiaramente come il prezzo pagato “in una unica soluzione” dal governo si riferisca solo a “736 lavoratori e 18 dirigenti” ai quali si aggiungono i costi derivanti da “l’importo del fondo TFR del personale trasferito da Vitrociset a Vitrociset Sistemi fosse oggetto di un finanziamento di quest’ultima a Vitrociset, concretizzando di fatto un trasferimento puramente nominale, in maniera tale che quando l’Enav acquisterà Vitrociset Sistemi non si troverà il fondo, ma solo un credito;” e si chiedeva “per quale motivo i servizi non siano stati internalizzati come prevedeva la delibera della Commissione trasporti e l’accordo con i sindacati;”
Detto questo, ed omesso per brevità un buon il 90% dei documenti che riguardano la materia, si può dire senza errore che l’internalizzazione è stata già fatta a metà e che manca davvero poco per poterla terminare, ma servirebbe un po’ di unità, almeno di intenti.
LA REALTÀ BASATA SULLE PROVE
Per chi dice che facciamo terrorismo psicologico, oltre a ricordare già anche troppo citata modifica alla CE 2096/05 che modifica la nozione id “organizzazione tecnica” in Servizio in appalto”, vorremmo far notare che nel Provvedimento n. 16035 nella sua adunanza del 4 ottobre 2006, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, chiamata a dare un parere sull’operazione di acquisizione del personale da parte del Governo, scriveva:
”L’operazione comunicata determina sostanzialmente l’internalizzazione, da parte di Enav, di un fase produttiva finora svolta da Vitrociset in outsourcing. Infatti, Enav ha finora acquisito prodotti e servizi relativi alle attività ATC da Vitrociset e non ha realizzato alcun fatturato nel mercato rilevante.
Il ramo di azienda oggetto dell’acquisizione attualmente opera quasi esclusivamente per Enav in relazione ad attività strettamente connesse a quelle attribuite ad Enav dalla legge. Per la parte residua, anche a seguito dell’operazione, continuerà a dare esecuzione ai contratti in essere.
Ciò considerato, la presente concentrazione, in quanto comporta la mera sostituzione di un operatore con un altro, non appare idonea a modificare significativamente gli assetti concorrenziali del mercato interessato.
RITENUTO, pertanto, che l’operazione in esame non determina, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, della legge n. 287/90, la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato interessato, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza;
DELIBERA
di non avviare l’istruttoria di cui all’articolo 16, comma 4, della legge n. 287/80.”
L’internalizzazione in ENAV era quindi la motivazione data all’operazione che sostituiva semplicemente ENAV a Vitrociset nella fornitura dei servizi tecnici realizzando una concentrazione che non cambiava le regole della concorrenza, oggi, non essendosi questa ancora conclusa, porta il ritorno della regolamentazione internazionale al “servizio in appalto” a riproporre inevitabilmente le gare.
FATTI NON IPOTESI
Questo su basi davvero concrete e non solo su ipotesi, come vorrebbero far credere altri, il “pericolo” del ritorno alle gare di appalto dal 1° gennaio 2019 è una realtà imprescindibile se non ci sarà l’internalizzazione od almeno delle “clausole di salvaguardia” per il personale.
Inoltre, se e quando così sarà, il nostro attuale proprietario, a differenza di prima, non avrà più interesse a realizzare il miglior risultato economico per se stesso, vale a dire Techno Sky, ma il maggior risparmio per il committente, cioè ENAV, determinando una situazione altrimenti paradossale, lasciandoci soli al nostro destino.
INTERESSE GENERALE
Ecco che oggi, dopo che il Governo ha speso 108 milioni di Euro più il TFR, non ancora rientrati nemmeno in parte attraverso risparmi sul servizio, potrebbe crearsi un nuovo problema sociale con necessità di un altro capitolo di spesa per il sostegno a chi perde il lavoro, per questo, anche il Parlamento ha un interesse a tutelare 800 famiglie già costate care ed in possesso di professionalità uniche nel nostro paese.
POSSIAMO FARCELA
Attualmente il nostro primo avversario sembra essere noi stessi, se non troveremo unità di intenti saremo tutti facilmente spazzati via, per davvero, non per ipotesi, per questo chiediamo a tutti di aprire gli occhi e smettere di pensare di avere la verità in tasca, dato che esistono almeno tre verità delle quali, la nostra, perlomeno è basata su osservazioni di documenti e prove concrete e non solo aspettative.
Abbiamo fatto già tanta strada all’interno delle istituzioni, abbiamo delle sorprese nel cassetto che potranno concretizzarsi efficacemente solo se saremo uniti, dateci perlomeno una possibilità, non costerà nulla, non vi porteremo allo scontro inutilmente ed inefficacemente, ma non ci piacerà davvero dover affermare un giorno “noi lo avevamo detto!”
É stato calendarizzato un incontro a Roma tra tutte le RSU, è nostro interesse esserci, chi non verrà nasconderà solo la testa sotto la sabbia mentre gli tolgono le ultime penne dal posteriore.