COMUNICATO UNITARIO RSU LINATE

Facciamo seguito alle numerose richieste dei colleghi circa delucidazioni sulle slide pervenute privatamente ai lavoratori di Milano Linate Settepani per dissociarci da quanto in esse contenuto in quanto un parziale e mero parere di una sola organizzazione sindacale che ha deciso senza cercare alcun consenso preventivo con nessuno di avviare una propria campagna di lotta su un singolo tema, ormai arrivato a conclusione per sopraggiunti limiti di sopportazione ed età: la cosiddetta “armonizzazione contrattuale” per il passaggio di settore al CCNL TA ATM.

Come RSU USB e UGL non intendiamo esprimere pareri su una discussione dalla quale, con la complicità degli altri sindacati, siamo stati esclusi o che ci ha visto meri osservatori senza diritto di intervento o parola, ragione per cui può essere fatto solo un commento di parte sui contenuti proposti.

La vertenza frettolosamente avviata da una sola sigla sindacale dichiara tre distinti obiettivi:

  1. necessità di assumere urgentemente personale Tecnico in alcuni siti in forte sofferenza da diversi anni”;
  2. internalizzazione di Technosky in ENAV al fine di ridurre i costi, semplificare e ridurre la linea di comando. Questa richiesta, ribadisce la FIOM, sposa in toto quanto espresso da ENAV e contenuto nel nuovo piano industriale”.
  3. ratifica dell’accordo di armonizzazione per il passaggio dal contratto Metalmeccanico a quello dei Trasporti sulla base degli accordi già raggiunti durante i precedenti incontri”.

Da molti anni tutti i siti aeroportuali Techno Sky lamentano carenze di personale, a Milano è stata avviata e vinta una battaglia, a Bari e Brindisi sono in corso scioperi da alcuni mesi, ma la vertenza diventa lotta nazionale sono quando la lamentela arriva da Fiumicino e senza tenere conto che nel piano industriale ENAV sono contenute due chiusure di grandi siti nei prossimi anni: Padova e Brindisi, con la conseguente prevedibile ricollocazione del personale facendo scommettere che il problema di Fiumicino sarà presto in fase di risoluzione, magari a discapito di altri colleghi.

L’internalizzazione ha come controparte indispensabile la proprietà ENAV, vale a dire l’azionista di maggioranza, ovvero il Governo, quindi scioperare contro Techno Sky è quanto meno “ingenuo” o pretestuoso da parte di soggetti che si dichiarano scaltri, mentre la “ratifica dell’accordo di armonizzazione” appare essere il vero punto della vertenza, unico soggetto delle spiegazioni di vantaggi da venditori di pentole diramato tramite professionali slide, mentre sulle altre rivendicazioni incombe il silenzio totale.

Ricordiamo bene che la richiesta di passaggio di settore tramite l’applicazione della sezione “Servizi Complementari” dell’allora nuovo CCNL TA ATM era stata formulata dalla DA, che aveva persino partecipato da sola alla stesura del nuovo contratto, quindi, non si può fare a meno di essere stupiti di come sia possibile che ora sia diventata una forte rivendicazione sindacale e di un solo sindacato.

Se a questo aggiungiamo che tutte le informazioni ricevute in merito concordano sul fatto che tutta la trattativa sia stata condotta partendo dal presupposto che debba essere “a costo zero” per la DA, non si capisce perché una richiesta aziendale che non porta soldi ai lavoratori debba essere rivendicata da un sindacato senza nemmeno considerare il resto dell’impianto che contiene nuove e sconosciute norme contrattuali con impatto certo sulla vita dei lavoratori.

Tra queste nuove modalità di conteggio dell’orario di lavoro e di attuazione dell’organizzazione del lavoro, inasprimento delle relazioni industriali e diminuzione di quelle sindacali, oltre a nuove norme per malattia, reperibilità, straordinari, etc., ad esclusivo vantaggio aziendale.

Fu la DA ad affermare che si trattava di un copia incolla dal CCNL Metalmeccanico a quello Trasporti, realizzando così un passaggio senza modificare le norme a cui eravamo abituati, praticamente dei metalmeccanici con la giacca dei trasporti in un “copia incolla” venuto male.

Ma anche su quanto discusso ci sarebbe da dire: nella cosiddetta armonizzazione contrattuale tra le categorie salariali dei tecnici ENAV, OT, CT e CTS, non è già previsto nemmeno nel CCNL TA ATN alcun passaggio automatico nel corso della carriera lavorativa, relegando il personale tecnico nel livello in cui si trova, ed anche gli attesi automatismi sarebbero in procinto di essere eliminati dal CCNL TA ATN nel corso della trattativa per il suo rinnova che ci vede soggetti totalmente esclusi per la seconda volta.

La categoria più alta di CTS (Conduttore Tecnico Specialista), sarebbe dedicata a responsabili ed affini, mentre nella categoria denominata CT (Conduttore Tecnico) finirebbero solo le attuali 5 Super con anzianità di categoria di almeno 28 anni alla data della eventuale approvazione dell’accordo, favorendo i pensionabili ed escludendo futuri ingressi a discapito dei giovani.

Le attuali 6 categorie più giovani sarebbero inquadrate in CT insieme alle 5s anziane, appiattendo le carriere e svilendo le nuove professionalità con metodi da vecchia caserma.

Inoltre, i quadri aziendali sarebbero esclusi, nel passaggio contrattuale, dall’applicazione dei minimi contrattuali di riferimento per tutti gli altri, introducendo una clausola discriminatoria che, come già avvenuto in passato, è il primo passo verso ulteriori possibili discriminazioni future nella altre categoria, stabilendo il principio che quello che vale oggi non varrà domani, perché già quello che valeva ieri non vale più oggi.

Come RSU USB e UGL, escluse dalla discussione con la complicità dei ”colleghi” sindacali, riteniamo che alla base del problema non vi sia una questione salariale, che come detto è “a costo zero” per la DA, ma di professionalità, futuro, discriminazione e subalternità ad ENAV, senza produrre alcuna stabilità nella nostra attività che viene decisa a tavolino tra i rappresentanti ENAV e quelli Techno Sky, che in qualche caso sono persino la stessa persona.

Per questa ragione ribadiamo che solo la vera internalizzazione in ENAV può eventualmente garantire un futuro stabile e dignitoso a tutti noi e che solo successivamente debbano essere necessariamente armonizzati i contratti, cioè quando saremo pari dignità con coloro che ci chiamano colleghi a fasi alterne.

Ritenendo che la parola “internalizzazione” sia usata solo in modo strumentale per carpire la buona fede dei colleghi in una battaglia inutile che nel frattempo ha fermato anche il contratto integrativo che, per quanto se ne voglia dire, fino ad oggi ha salvaguardato diritti e salari in attesa del passaggio di settore e per questo malvisto dalla DA.

In definitiva riteniamo che seppur avviata con le migliori intenzioni l’attuale proposta di l’armonizzazione non possa essere accettata a causa delle molte, troppe discriminazioni e dell’introduzione di svantaggi normativi e diminuzioni di tutele, pertanto non vedrà il nostro appoggio.

Chiediamo perciò a tutti i lavoratori Techno Sky di Milano, ma anche del resto d’Italia, di valutare attentamente ed in coscienza le nostre considerazioni e verificare se sia il caso di portare avanti come unico obiettivo una armonizzazione i cui contenuti non sono mai stati ufficialmente diramati, se non sottobanco e parzialmente, all’unico scopo di poterla firmare e poi sottoporre a referendum.

Milano, 27 aprile 2018

R.S.U. Techno Sky Milano ACC- Linate C.A. Monte Settepani

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