Durante gli scioperi del personale sono stati tradizionalmente forniti dei presidi sindacali autonomi di emergenza allo scopo di tutelare il personale da eventuali accuse di interruzione di pubblico servizio e/o attentato alla sicurezza aerea, ma erano e sono ancora davvero necessari?
In questo articolo affrontiamo compiutamente il problema, anticipando che prossimamente parleremo anche dell’efficacia dei nostri scioperi e del perchè come USB non ne abbiamo più proclamati in Techno sky.
LE RAGIONI STORICHE DEL PRESIDIO SINDACALE
La questione viene da lontano ed è sottesa alla problematica principale di non poter avere legalmente alcuna visibilità sugli scambi tra gli enti preposti a prendere decisioni in funzione dei nostri scioperi, ENAV ed ENAC, e la DA, la domanda più frequente posta era se, ENAV per prima ed ENAC successivamente, fossero mai state correttamente avvertite dei nostri scioperi, in quali termini, quali patti erano eventualmente stati stipulati tra di loro e quali provvedimenti potevano essere eventualmente presi per potervi eventualmente ricorrere avverso.
Infatti, mentre tra ENAV ed Techno Sky vi è da sempre, anche quando era un’azienda privata e si chiamava Vitrociset o prima ancora CISeT, un contatto diretto ed un sodalizio compatto per fronteggiare i lavoratori, al sindacato ogni contatto e queste informazioni erano e sono ancora precluse, quindi, nell’unico scopo di tutelare legalmente i lavoratori, si era pensato, in assenza di determinazioni da parte della autorità competenti, di fornire comunque un servizio di estrema emergenza in reperibilità in caso di violazione dei diritti dei cittadini costituzionalmente tutelati previsti dalla legge sullo sciopero, ovvero in caso di limitazione di voli in corso d’opera.
Lo stesso dubbio veniva instillato dalla DA e da ENAV anche alla Commissione di Garanzia istituita per legge, che essendo formata da illustri giuristi in materia del lavoro che tutto sanno sulla legge che regola i rapporti tra aziende e dipendenti, ma nulla conoscono del nostro ambiente di lavoro, era ed è ancora, ovviamente, influenzata dal rischio di un attentato alla sicurezza aerea e che conseguentemente ha inserito a scopo precauzionale la costituzione di un presidio nelle proposte provvisorie di regolamentazione dei nostri scioperi.
Va però attentamente osservato che tale presidio è comunque assoggettato al contemperamento dei diritti dei lavoratori con quelli dei cittadini previsti dalla legge sullo sciopero, e quindi deve essere attivato solo in caso di limitazione del traffico aereo conseguente ai nostri scioperi.
Al contrario, la storia ci ha tramandato che, nelle more della conoscenza delle decisioni di competenza di ENAV ed ENAC, la DA ha fino ad oggi sempre ignorato le delibere della commissione, ed al posto di istituire il presidio in esse previsto ha sempre comandato in servizio tutto il personale, mentre i sindacati, cercando di osservare le delibere della Commissione nonostante l’assenza di limitazione del traffico, hanno fino qui costituito il presidio autonomamente per evitare ogni dubbio e rischi di sanzioni al personale.
L’ultima delibera della commissione contenente le norme citate risale al 13 ottobre 2014, dove, all’articolo 22 – Prestazioni indispensabili nei servizi strumentali alla navigazione aerea, la Commissione scrive: “Nei servizi di conduzione dei sistemi di assistenza al volo, meteorologia aeroportuale, informazioni aeronautiche, le prestazioni indispensabili a garantire la sicurezza dei voli devono essere in ogni caso assicurate mediante la predisposizione di appositi presidi h 24, o per il minor tempo corrispondente alla normale durata delle prestazioni erogate, a tal fine costituiti dal numero minimo necessario di addetti comandati in servizio, ovvero, e sempre che le prestazioni da erogare lo consentano, in reperibilità.”
Condizione di base, però, resta la limitazione del traffico aereo a causa della proclamazione di sciopero, senza la quale non è possibile applicare alcuna limitazione ai lavoratori.
La circostanza è confermata anche nella Delibera n. 14/231 del 26 maggio 2014, nella quale, solo pochi mesi prima della proposta finale, la Commissione certificava di sapere esattamente quali effetti provocasse lo sciopero del personale Techno Sky e, conseguentemente come dovessero svolgersi gli scioperi del personale, con la conseguenza ovvia che la regolamentazione, che è considerata provvisoria fino a differente accordo tra le parti valutato idoneo, riporta quindi un concetto molto preciso:
IL PRESIDIO VA COSTITUITO SOLO QUANDO VI SIANO LIMITAZIONI DEL TRAFFICO AEREO E CONSEGUENTE NECESSITA’ DI APPLICAZIONE DELLA LEGGE
In tutti gli altri casi un presidio di parte sindacale non solo è inutile, ma addirittura dannoso perchè limita senza ragione i diritti dei lavoratori che dovrebbero, invece, essere pienamente tutelati.
Quindi come sindacato USB e Comitato per l’internalizzazione non lo abbiamo più chiesto e non lo chiederemo più, invitando tutti gli altri soggetti sindacali a fare lo stesso.
LA NORMA CHE ESCLUDE LA COSTITUZIONE DEL PRESIDIO
Abbiamo detto che la Commissione ha certificato la propria consapevolezza di inutilità del presidio in assenza di limitazioni al traffico, come?
La valutazione di ENAV, come anticipato sopra, è stata fissata inequivocabilmente nero su bianco nella Delibera n. 14/231 del 26 maggio 2014, la delibera riguardava un altro argomento, vale adire la rarefazione oggettiva degli scioperi, contiene però un’affermazione a verbale che ha valore universale e riguarda l’effetto delle astensioni di lavoro del personale Techno Sky durante le astensioni totali dal lavoro di questi ultimi.
In essa è scritto:
- “il Commissario delegato chiedeva, in data 11 marzo 2014, a Enav e Techno Sky, chiarimenti in ordine ai seguenti profili: gli effetti, in termini di pregiudizio per gli utenti dei servizi della navigazione aerea (con particolare riferimento ai servizi di assistenza al volo), di uno sciopero proclamato per il dipendenti Techno Sky; se, in caso di sciopero del personale dipendente di Techno Sky, vengono disposte, da parte degli Enti all’uopo dedicati, restrizioni di flusso del traffico aereo e/o emissioni di Notam;“.
La risposta di ENAV appare chiarissima ed inequivocabile:
- “all’esito dell’istruttoria, è emerso che, nel caso di scioperi proclamati per il personale dipendente di Enav, viene emesso, da parte di detto Ente, un Notam, al fine di avvisare l’utenza sulla probabilità di eventuali ritardi, dovuti alla possibilità di adesione ad una azione di sciopero dei Controllori del Traffico Aereo (CTA), mentre, come anche confermato da Assocontrol, non si procede all’emissione di Notam in caso di scioperi proclamati in Techno Sky atteso che l’astensione lavorativa non ha un diretto impatto sull’erogazione dei servizi, in quanto il numero dei voli gestiti viene garantito dalla presenza dei CTA;”
- “inoltre, è stato dimostrato in diverse occasioni, nel corso dell’esperienza attuativa della Regolamentazione provvisoria del Trasporto aereo, che le azioni di sciopero, a qualsiasi livello, proclamate per il personale Techno Sky non comportano, di fatto, alcuna cancellazione, riprogrammazione o ritardo di voli, con assenza di pregiudizio ed impatto sulla resa dei servizi di istituto, nessuna criticità per l’utenza, ai fini dei risultati della fornitura del servizio finale (il trasporto passeggeri, posta e merci per via aerea) e, infine, nessun nocumento alla garanzia del diritto alla mobilità;”
Questa affermazione, resa dall’organismo incaricato dallo Stato di valutare per primo l’impatto dei nostri scioperi e verbalizzata da un organismo dello stato competente a valutare le nostre azioni di sciopero, certifica che in assenza di limitazione del traffico seguita ad una nostra dichiarazione di sciopero vi è una valutazione sistematica che non vi sia necessità di alcuna limitazione del servizio finale in quanto, come verbalizzato, “garantito dalla presenza dei CTA“.
La conseguenza ovvia di ciò è l’assenza della necessità di chiedere ad ENAC di identificare i voli garantiti, di comunicare alcunché all’utenza finale e di istituire alcun presidio o fornire qualsiasi prestazione per tutta la durata dello sciopero.
A seguito di queste semplici ed ovvie osservazioni USB non ha più richiesto ai lavoratori di costituire i presidi durante gli scioperi.
UNA NUOVA PROPOSTA DI REGOLAMENTAZIONE
Questo comportamento ha già prodotto i primi effetti, infatti durante l’ultimo sciopero generale USB, datato 8 marzo 2018, non avevamo volontariamente costituito alcun presidio in considerazione della durata dello stesso inferiore a 24 ore che, come certificato da ENAV e Commissione, non ha alcun impatto.
La DA ha, come al solito, aveva invece indicato, in violazione della regolamentazione provvisoria, tutto il personale che effettua la normale prestazione per i servizi minimi da fornire.
Lo sciopero vedeva l’adesione di solo 3 persone a livello nazionale, tutte e tre iscritti USB in servizio nel comprensorio di Milano ed a seguito di ciò, la DA Techno Sky, pur insistendo di non riconoscere il sindacato USB, ha commesso un atto ingenuo: segnalare alla Commissione una presunta violazione dell’articolo 22 della regolamentazione provvisoria nell’intento di sanzionare un sindacato che non esiste quando chiama alla sua mensa, ma che diventa un bersaglio ben riconosciuto quando pensa di poterlo colpire facilmente.
Ma ingenuamente, abbiamo detto, perchè già il solo pensare di poter violare tranquillamente le delibere della Commissione e far contemporaneamente sanzionare per lo stesso motivo un sindacato è qualcosa di ridicolo, ma addirittura pensare che USB faccia qualcosa “per caso” è davvero presupponente.
Si potrebbe dire che il bue volesse dare del cornuto all’asino, se non fosse che quello considerato asino, invece, aveva pensato attentamente le proprie mosse, anche alla luce di una recente sentenza del tribunale che aveva condannato la Commissione di Garanzia per una sanzione comminata ad un sindacato autonomo, in condizioni simili e giudicata dai magistrati senza motivo valido.
Così la risposta del sindacato non si è fatta attendere escludendo ogni possibile sanzione, ma, avendo la DA stessa evidenziato alla Commissione il problema della violazione dei nostri diritti, le parti sono state convocate insieme il 23 aprile u.s. per un incontro negoziale, che si è rivelato davvero istruttivo: nel corso del dibattito e per la prima volta la Commissione, alla presenza dell’azienda, ha ammesso le ragioni esposte da USB e, in risposta alle catastrofi paventate dalla DA in caso di assenza anche momentanea del personale sul posto di lavoro, l’incaricato ha affermato che in quel caso la commissione, per garantire il diritto di sciopero dei lavoratori Techno Sky in contemperamento con quelli dei cittadini, non vedeva alcun problema a prevedere la limitazione del traffico aereo.
A seguito dell’incontro, su invito della Commissione stessa ad inviare una nota sindacale scritta, USB ha formulato una nuova proposta di regolamentazione dei nostri scioperi che prevede due distinte situazioni, sottese alla preliminare e competente valutazione di ENAV che è chiamata a decidere se chiedere o meno la limitazione del traffico aereo conseguentemente alle proclamazioni di sciopero da parte del personale Techno Sky:
- senza limitazioni al traffico: sciopero libero di tutto il personale;
- con limitazioni al traffico: costituzione del presidio secondo le quote indicate nella legge.
Questa la proposta inviata alla Commissione:
UN PASSO IMPORTANTE
Riteniamo questo risultato un altro passo importante, fatto mentre altri continuano a gridare di essere gli unici titolati, capaci ed in grado di risolvere i problemi dei lavoratori Techno Sky, anche se ancora non abbiamo capito in quale millennio, a questi chiediamo un po’ di vera umiltà, di smettere di tenere separati i lavoratori ed i sindacati a solo vantaggio aziendale e di aprire almeno un confronto con noi.
Non siamo sicuri di essere sempre nel giusto, ma USB sta facendo un lavoro che è sotto gli occhi di tutti e fino ad oggi, per fortuna ma anche per la grande attenzione che mettiamo nelle cose che facciamo e nella strategia per realizzarle, non abbiamo mai avuto torto, operiamo in assoluta buona fede sperando di continuare ad avere ragione e far bene, ma se avessimo maggior supporto e dialogo potremmo far prima e meglio invece di perdere tempo in inutili incontri e sterili ed onerose battaglie.
C’è bisogno prima di tutto di unità di intenti, quello che abbiamo fato fino ad ora è stato solo positivo per tutti, speriamo non verrà presto distrutto da qualche invitato speciale ai festini aziendali.
Prossima puntata: quanto è efficace il nostro sciopero?
Restate con noi.