Ce lo chiedono in molti, il dubbio è quale potere contrattuale abbiamo noi quando scioperiamo?
Ma soprattutto: a chi conviene, azienda o sindacato?
PROCEDIAMO PER GRADI
Sciopero: “astensione collettiva dal lavoro da parte di lavoratori subordinati avente per finalità quella di ottenere, esercitando una pressione sui datori di lavoro, un miglioramento delle condizioni lavorative rispetto a quelle disciplinate dalle norme vigenti“.
Quindi perché si realizzi una pressione è necessario che vi sia un danno per il datore di lavoro sufficiente a poterne piegare la volontà, ma quale danno?
Normalmente il danno prodotto è di natura economica, ma può anche essere di immagine od altro.
Nel settore trasporti, sul quale innegabilmente impattiamo, si sono tradizionalmente sempre realizzati tre tipi di danno:
- Danno economico: dovuto ai minori introiti delle tariffe di trasporto
- Danno di immagine: dovuto alla diffusione dell’informazione
- Danno sistemico: dovuto alle reazioni degli utenti nei confronti delle aziende e dei lavoratori interessati allo sciopero.
Nel caso di Techno Sky, invece, non si produce mai nessuno, o quasi, di questi tre, perché?
Valutiamolo insieme.
PRIMO DETERRENTE: DANNO ECONOMICO
Quando si sciopera i lavoratori non sono pagati, non lavorano, il danno è certo e si trova alla successiva busta paga, tra gli 80 ed i 100 euro, in funzione di categoria ed indennità percepita, ma Techno Sky quanto ci rimette?
Niente.
Ma non proprio, mentre il lavoratore non percepisce lo stipendio la DA continua a percepire il pagamento delle prestazioni che sono valutate a canone annuo, quindi non vi sono trattenute, realizzando, di fatto, un risparmio aziendale.
A questo risparmio, però, vanno detratti i maggiori costi dovuti all’introduzione di qualche ora di straordinario per il personale crumiro eventualmente chiamato in servizio, non per i responsabili la cui categoria non prevede ulteriori retribuzioni per le maggiori prestazioni rese.
Si può quindi dire che quando scioperiamo la DA risparmia.
Allora perchè si oppone agli scioperi?
Più motivazioni, la prima su tutte che durante le assenze del personale potrebbero verificarsi guasti che pur non compromettendo la sicurezza del volo, che è garantita dal controllore, l’eventuale intervento di limitazione del traffico introdurrebbe gli altri due danni che valuteremo sotto: quello di immagine e quello sistemico.
Quindi, seppur risparmiando, si devono contenere gli effetti e le durate degli scioperi con la complicità delle norme di legge e l’assistenza delle commissioni e degli enti preposti, cosa che regolarmente accade.
Primo deterrente: quasi nullo.
SECONDO DETERRENTE: DANNO DI IMMAGINE
A questo punto serve una premessa: quale impatto ha l’azione di sciopero Techno Sky sul traffico aereo e sui passeggeri perché la notizia venga diffusa e si introducano gli altri deterrenti dello sciopero?
La risposta nell’analisi dei fatti:
a causa delle norme introdotte dalla legge per contemperare il diritto di sciopero, quando questo ha un impatto sull’utenza, con i diritti dei cittadini la legge, pena sanzioni economiche per sindacati e lavoratori, ha introdotto alcune norme utili a valutarne gli effetti e regolarne l’attuazione, così che per poter scioperare si deve comunque aprire formalmente una vertenza ed esperire innanzitutto una “procedura di raffreddamento del conflitto” obbligatoria, vale a dire una serie di almeno due incontri con la controparte cadenzati nel tempo che allontanano la data di sciopero senza per altro averne mai modificato i contenuti e/o gli atteggiamenti.
Questa procedura, utile solo a valutarne gli effetti sull’utenza, non modifica la situazione in atto perché, nelle more della sua definizione che ha un periodo minimo di due settimane, i danni ai lavoratori sono già in atto e non vengono modificati dalla controparte che ancora non si sente sotto pressione.
Dopo di che, la proclamazione di sciopero può essere fatta prevedendo un minimo di altri dodici giorni di preavviso per dar tempo alle autorità competenti di prenderne conoscenza e, finalmente, valutarne per tempo l’eventuale impatto e produrre i successivi atti di competenza, ed è assoggettata a norme su durata, rarefazione oggettiva, fasce orarie protette e periodi di franchigia, sia per ferie che, in qualche caso, elettorali od altro, che ne dilatano ancora e spesso per mesi le tempistiche che non sono comunque, e nella migliore delle ipotesi, mai inferiori ad almeno un mese e mezzo.
Ecco quindi che il punto discriminante è proprio la valutazione dell’impatto dello sciopero da parte degli enti competenti.
Fino al 2014 non avevamo, come detto nel precedente articolo, alcuna visibilità se avvenisse o meno una valutazione, tanto da aver indotto il sindacato ad introdurre la modalità di istituire autonomamente un presidio sindacale di emergenza a tutela giuridica dei lavoratori, in quell’anno, invece, un colpo di scena che cambia totalmente le prospettive: la valutazione di ENAV avviene sistematicamente ed è di impatto nullo!
Già, pur scritto in un verbale realizzato per un altro scopo, ma pur sempre valido, nella Delibera n. 14/231 del 26 maggio 2014, la Commissione di Garanzia per gli Scioperi nei Servizi Pubblici Essenziali verbalizzava che “come anche confermato da Assocontrol, non si procede all’emissione di Notam in caso di scioperi proclamati in Techno Sky atteso che l’astensione lavorativa non ha un diretto impatto sull’erogazione dei servizi“, di conseguenza non si avverte l’utenza che non sa nulla.
Secondo deterrente: totalmente nullo.
TERZO DETERRENTE: DANNO SISTEMICO
Non avendo impatto non si avverte l’utenza, restano le limitazioni, quali saranno?
Sempre la Commissione: “le azioni di sciopero, a qualsiasi livello, proclamate per il personale Techno Sky non comportano, di fatto, alcuna cancellazione, riprogrammazione o ritardo di voli, con assenza di pregiudizio ed impatto sulla resa dei servizi di istituto, nessuna criticità per l’utenza, ai fini dei risultati della fornitura del servizio finale (il trasporto passeggeri, posta e merci per via aerea) e, infine, nessun nocumento alla garanzia del diritto alla mobilità“.
Quindi nessuna informazione, nessuna limitazione, nessun effetto di sorta.
Terzo deterrente: totalmente nullo.
CONCLUSIONI
Riassumendo:
- Primo deterrente: quasi nullo.
- Secondo deterrente: totalmente nullo.
- Terzo deterrente: totalmente nullo.
Secondo questi dati oggettivi risulta quindi oggi certificato che: gli scioperi Techno Sky non servono quasi a nulla.
Allora, perchè farli?
É quello che ci siamo chiesti con USB fin dal principio e non è un caso che, a parte l’uso strumentale delle procedure di legge ad uso legale e propagandistico, non è stato ancora proclamato alcun sciopero che non prevedesse altre iniziative collaterali e non è un caso che l’unica vertenza aperta da USB, a Milano, si è conclusa con un accordo a vantaggio dei lavoratori, mentre tutte le altre non hanno alcuna efficacia da anni.
Oggi, quindi, ci sono solo due ragioni per scioperare, a scopo propagandistico o per accordo con la DA che attraverso la finta pressione generata internamente all’azienda giustifica le riunioni convocate con attori da lei stessa scelti e riconosciuti.
Infatti, mentre la DA non riconosce solo USB, USB è la sola che, riconosciuta da tutti gli enti dello stato, si sta muovendo in modo coerente e secondo un obiettivo chiaro e con metodi efficaci, interventi pubblici, politici, informativi ed azioni legali.
Prima di fare un favore alla DA scioperando chiedetevi perché lo fate, in queste condizioni lo sciopero è per noi una azione simbolica che costa molto per ottenere spesso poco, come la piattaforma per il passaggio di settore che, secondo le informazioni diffuse da chi la propaganda, produce effetti economici per pochi lavoratori sopra i 28 anni di anzianità aziendale e costi certi per tutti gli altri.
Una buona azione sindacale deve avere obiettivi chiari e non celati dietro altri scopi e deve provocare una pressione reale sulla controparte, cose che non ci sembrano essere realizzate da nessun altro che dal Comitato e da USB, in caso contrario saremmo già ai tavoli a farci prendere per il naso da una DA ben determinata e dalle idee chiare.
Chi dice internalizzazione deve poi perseguirla fino in fondo e non accontentarsi solo di un contratto come mezzo, altrimenti suona come una truffa.
Chi dice aumenti salariali deve agire per averli, niente cade dal cielo e mentre si rincorre una internalizzazione attraverso un contratto che non arriva mai scadono gli integrativi e non si aumenta niente, se non lo stress dei lavoratori e la sfiducia nei sindacati.
Noi del Comitato ed USB abbiamo scelto la responsabilità verso i nostri tutelati, utilizzare gli strumenti di immagine, politici ed istituzionali, perché chiedere ai lavoratori di scioperare in queste condizioni è voler far loro del male senza ragione.
L’azienda lo sa, per questo non ci riceve, mentre riceve altre sigle fingendo persino di averne paura quando se la ride a mascelle aperte.
Serve organizzazione e strategia, due cose che non riusciremo ad ottenere fino a quando seguiremo logiche di organizzazioni sindacali esterne che spesso dimostrano più interesse per le aziende che per i lavoratori, questa cosa è oggi detta “concertazione”.
Noi ci siamo e da tanto, seguiteci e dateci forza, solo con la ragione ed il sostegno di tutti ce la faremo.