Il voto libero di 53 lavoratori su 63 aventi diritto non conta nulla per CGIL, CISL, UIL e UGL che decidono in pieno conflitto di interesse di annullare le elezioni di Linate.
Lo hanno chiamato “Comitato dei Garanti“, ma alla riunione di oggi, 24 gennaio 2020, all’Ispettorato del Lavoro di Milano erano presenti proprio gli stessi soggetti che avevano proposto i ricorsi, ovvero FILT CGIL, FIT CISL e UGL TA, che hanno raggiunto il verdetto votando a maggioranza per cancellare il voto, favorevole a mantenerlo solo USB, azienda ed ispettorato astenuti.
Quindi i “garanti” erano gli stessi ricorrenti che così hanno giudicato sè stessi ed addirittura pretendeva di essere presente e votare anche uno dei candidati bocciati dalla elezione sotto inchiesta…
Ci asteniamo dal commentare oltre, osserviamo solo che la volontà della stragrande maggioranza degli aventi diritto, 53 su 63 il cui voto non è stato in alcun modo contestato da nessuno, non è stata tenuta nella minima considerazione limitando le lamentele ai cavilli burocratici per escludere un candidato, che, per altro, ripetendo le elezioni sarà comunque presente.
Poteva essere altrimenti?
Anche considerato che ripetendo il voto probabilmente il risultato non cambierà di molto, poteva essere riconosciuta la volontà dei lavoratori di Milano Linate e la loro libera espressione di democrazia e pluralismo, invece ora non sappiamo cosa succederà e se il voto sarà davvero ripetuto, per ora sappiamo solo che ingiustizia è stata fatta ed è sotto gli occhi di tutti.