NOI NON ASPETTIAMO LE DISGRAZIE

Adattamanto da originale di Gianni Careddu - Opera propria, CC BY-SA 4.0, Link

Il 5 maggio 2020 un nostro collega è rimasto vittima di un incidente in una cabina elettrica, il terzo di cui abbiamo notizia, questa volta con gravi conseguenze ed anche se i giornali non ne hanno parlato, molti già l’hanno saputo, le notizie circolano comunque in fretta.

Noi invece abbiamo atteso qualche giorno prima a scrivere per capire meglio quanto accaduto, ma il riserbo per le indagini in corso non ci hanno permesso di sapere molto di più di quello che già è stato detto, ovvero che un nostro collega dell’Academy nel fare una manutenzione al radar di Ravenna è rimasto fulminato con bruciature sul corpo e due dita da ricostruire, secondo alcune fonti non confermate sarebbe ancora in ospedale in gravi condizioni.

È triste ripetere di nuovo “noi lo avevamo detto”, ma purtroppo è ancora una volta così, infatti il 26 giugno 2017 avevamo scritto “Sabato 24 giugno 2017 a Linate è stata evitata una tragedia solo per la perizia e la preparazione del personale intervenuto in una cabina di Media Tensione (24.000 Volt) per verificare la situazione a seguito di un’interruzione di energia elettrica

Il 30 settembre 2019 il secondo episodiosono passati due anni ed un nuovo incidente si è verificato in un’altra cabina, questa volta a Malpensa, dove sabato 28 settembre si è sviluppato un principio di incendio che poteva avere conseguenze gravi

Risparmi su manutenzioni e personale, procedure irrispettose dei lavoratori e vessazioni continue anche dal punto di vista della sicurezza, culminata per una curiosa coincidenza con la nomina a cavallo dello scorso weekend di un nuovo RSPP aziendale senza il minimo accenno all’incontro obbligatorio con gli RLS previsto dalla legge, non sono che la punta di un enorme iceberg fatto ormai solo di grande arroganza sottesa allo strapotere economico che ENAV mette in campo ancor più da quando le sue azioni sono state collocate in borsa che unita alla sempre più evidenza debolezza ed incapacità di reazione dimostrata dai sindacati “invitati” ai tavoli non fa presagire nulla di buono per il futuro.

La legge sulla sicurezza non è le rappresentanze sindacali non sono e non devono essere solo un capitolo di spesa od uno strumento da usare a proprio piacimento dalle aziende per interessi contrario alla dignità umana, per noi di USB il RISPETTO per la persona e per i lavoratori deve essere sempre al primo posto.

Profetici, dunque, ed oggi i nostri delegati USB in ENAC ci hanno riportato che era successo un incidente al sito radar ENAV di Ravenna in cui era rimasto folgorato (ed è in gravi condizioni all’ospedale di Cesena) un operaio che lavorava in subappalto…, non sapendo che invece l’operaio è un tecnico e non c’è nessun subappalto, aggiungendo anche che “ovviamente” dal punto di vista legale sarebbe tutto regolare e che l’ENAC su questi aspetti non può mettere bocca perché, di fatto, non si tratta di tecnici che operano nel settore aeronautico soggetti a normativa ATSEP ma di semplici fornitori di manodopera esterna.

Siamo da sempre gli unici a denunciare questa situazione e chiedere la fine della questione attraverso l’internalizzazione del personale in ENAV, anche perché ENAC delegando ad ENAV il controllo del personale degli appalti, pur risultando Techno Sky legalmente una azienda esterna ENAV, proprietaria di tutto, controllandola addirittura con una sola linea dirigenziale comune di fatto controlla sé stessa, con buona pace di tutti che fingono di non capire il grande conflitto di interesse ed i rischi per la sicurezza dei lavoratori del volo ad esso connessi le cui evidenze sono sempre più sotto gli occhi di tutti a suon di “inconvenienti”.

Ad azienda ed ai sindacati da essa “riconosciuti” fa comodo ignorarci e noi non molleremo certo, ma nemmeno aspetteremo che muoia qualcuno per doverci svegliare, dopo due incidenti evitati per miracolo ed un terzo con un collega fortunatamente ancora vivo ma con la vita rovinata per sempre crediamo non sia più possibile continuare a fingere di nulla ed ammettere che era meglio parlare con noi fin dal principio e non fare solo facile demagogia per il proprio interesse e potere di organizzazione.

10 maggio 2020

 

Allegati:

2020 05 10 – Comunicato Gruppo ENAV