Abbiamo letto le comunicazioni ufficiali dei dimissionari vertici aziendali e ne stralciamo la parte che ci sentiamo di sottoscrivere: “E’ nostro dovere però guardare al futuro in quanto, prima o poi, il traffico aereo ritornerà a crescere e saremo chiamati a gestirlo con la massima sicurezza e puntualità che ci ha sempre contraddistinto. Dobbiamo quindi prepararci per anticipare la ripresa del traffico. Credo che sia importante cogliere l’opportunità derivante da questi mesi di ridotta attività operativa per portare avanti le iniziative di training e di sviluppo delle nuove tecnologie e concetti operativi necessari a rendere la nostra azienda resiliente nel lungo termine.”
Pensiamo che la sfida che tutti abbiamo di fronte sia terribilmente impegnativa, e che allo stesso tempo definisca che tipo di lavoratori di Azienda siamo e vorremo essere domani.
È questo il momento di dare seguito a questi intendimenti con atti concreti.
Conosciamo profondamente l’importanza del lavoro che svolgiamo.
C’è bisogno di un approccio strategico che al suo interno preveda un’organizzazione del lavoro che ponga al centro la formazione e lo sviluppo delle competenze.
La riduzione attuale del layout e quindi dell’orario in posizione operativa rende disponibile un maggiore quantitativo di ore per effettuare tutte le attività che noi riteniamo essenziali come:
- Predisporre immediatamente sessioni di simulazione per consentire al personale operativo un transito sereno ed efficace da uno scenario di traffico prossimo allo zero ad uno di crescenti volumi di traffico;
- potenziare attraverso strumenti più efficaci il WEB CT ed utilizzarlo come strumento di formazione continua e non più mera soluzione “emergenziale”.
- creare una piattaforma (del tipo CITRIX) o un’applicazione (del tipo EDIP) attraverso la quale il personale operativo possa restare aggiornato e, nel frattempo, dare la possibilità di accedere, con tutte le cautele del caso legate alla cybersecurity, a FOLLOWME da remoto per dare la possibilità di auto-aggiornarsi in maniera più semplice e puntuale.
- Anticipare l’inizio dell’anno istruzionale per avviare percorsi di professionalizzazione il più presto possibile (si utilizzi l’Auditorium per rispettare il distanziamento sociale laddove fosse necessario).
- In ultimo, ma non ultimo, l’ambiente di lavoro. Non sarà sfuggito a nessuno come le condizioni della Sala Operativa dell’ACC di Roma e dei servizi igienici, oltreché delle sale riposo, necessitino di una robusta opera di manutenzione e rinnovamento. Dato il minor afflusso di persone, sarebbe doveroso oggi provvedere ad una risistemazione di tutta la struttura, affinché la cura nei riguardi dei lavoratori sia pari all’eccellenza che da sempre rappresentano nel panorama dell’ATM mondiale. Questo contribuirebbe non poco a creare un clima più sereno e favorevole per i lavoratori.
Si rimetta mano ad un processo organizzativo che non paga dividendi all’efficienza del servizio ma al risparmio tout court.
Non è forse questo il momento di investire nel futuro dell’Azienda e di coloro che rappresentano i pilastri su cui basarne lo sviluppo?
È sotto gli occhi di tutti il fallimento del percorso professionale del personale operativo che, a partire dall’ingresso in Azienda, impiega 4/5 anni prima di effettuare il primo passo verso la professionalizzazione.
Qual è il costo?
Per il personale operativo si segnalano: demotivazione, disaffezione, logoramento delle skills, della predisposizione e dell’attitudine personali.
Per l’Azienda, se possibile, il costo è ancora maggiore: si tengono bloccate risorse che, in ottica aziendale, accrescerebbero la qualità del servizio offerto.
Se si osservasse questa profonda crisi con lungimiranza, se ne potrebbero trarre molteplici positive opportunità.
Sarà necessario del coraggio, a fronte di resistenze che saranno, tuttavia, minori rispetto al passato, visti gli scenari che saremo costretti a fronteggiare.
Giocare la partita in difesa, vorrebbe dire, quasi certamente soccombere.
È arrivato il momento di cogliere l’attimo e di mettere in campo quello che noi italiani sappiamo fare egregiamente, ovvero trasformare la peste in Rinascimento.
Siamo consapevoli che la navigazione sarà ardua in un mare che nessuno ha mai dovuto solcare.
Siamo coscienti che potremo incappare in errori di inesperienza ma senza mai abdicare al principio di buona fede, tuttavia l’USB non si tirerà indietro ed offrirà il contributo di tutti i suoi iscritti.
Permetteteci, infine, di ringraziare gli amici di Tecno Sky, che da molti anni lottano da soli e con i quali faremo fronte comune, e il primo gruppo di amici e colleghi che insieme a noi hanno deciso di lanciarsi in questa avventura.
A nome della neonata RSA USB Roma ACC grazie a tutte e a tutti.
Roma 14 maggio 2020
RSA USB Roma ACC
Pino Montaruli e Francesco Danelli
Allegati