PREFAZIONE
Da qualche anno a questa parte ogni volta che si indicono elezioni a Linate succede un putiferio, già, da quando USB è in gara le liti non si contano, nonostante la lista ottenga sempre la maggioranza assoluta al voto ci sono sempre contestazioni e brogli delle minoranze, che in quel posto sono CGIL CISL UIL e UGL nelle varie forme, metalmeccaniche o meno, fortunatamente USB non fa questa inutile distinzione di classi individuando solo il settore di appartenenza, nel nostro caso la contrattualistica di tipo privato di una azienda che opera nel settore del trasporto aereo.
Ogni elezione ha una propria storia, da sempre caratterizzata da tentativi di forzatura e contestazioni delle minoranze che vengono rilevati e fermati dagli stessi lavoratori in massa, quando possibile, infatti già tre anni fa le votazioni irregolari indette da UGL senza consultare USB furono rifatte a seguito della raccolta popolare di oltre il 50% delle firme dei lavoratori di Linate che chiedevano a gran voce democrazia e USB stravinse ottenendo la maggioranza assoluta dei votanti.
Diversa, ma questa volta davvero grave, invece la storia delle ultime elezioni, quando, a dicembre, nonostante votazioni giudicate comunque regolari e che avevano visto ancora USB ottenere la maggioranza assoluta dei voti, una contestazione basata su presunte irregolarità procedurali causate dalla stessa organizzazione che le aveva create, nominando, ritirando e sostituendo membri di giuria e scrutatori in corso d’opera, aveva comunque avuto un seguito con la costituzione di un comitato di “garanti” formato dagli stessi soggetti che avevano perso le elezioni, ovvero CGIL CISL e UGL, che aveva ottenuto solo 6 voti su oltre 53 votanti (2 Gervasoni e 4 Schivardi), e USB a doversi difendere da questi.
Ebbene, nonostante le giuste ragioni portate da USB ed approvate anche dal rappresentante dell’ispettorato del lavoro presente come arbitro, siccome il comitato si esprime a maggioranza i perdenti si garantirono l’annullamento del voto e la ripetizione delle operazioni assumendo un parere compatto, 3 a 1.
Davvero bravi e soprattutto rispettosi del voto dei lavoratori che comunque al rifacimento hanno ancora dato la maggioranza assoluta a USB, ma proprio qui viene il bello…
IL MISTERO SI FA FITTO
Dopo una difficile trattativa UGL ottenne di avere un proprio rappresentante sia presidente di seggio che presente al voto per tutto il tempo, per lo più da solo, ma siccome le schede sono tutte controfirmate dagli scrutatori e teoricamente insostituibili nessuno si insospettì di nulla e tutto procedette “regolarmente” fino allo spoglio.
Risultato del voto: su 52 votanti 29 preferenze a USB (22 Bellin e 6 Balzano ed 1 voto di lista), 17 a UGLTA (Gervasoni) e 5 a UILT (De Candia), nominati 2 RSU USB (Bellin e Balzano) e 1 RSU UGLTA (Gervasoni).
MA I CONTI NON TORNANO…
Commentando il risultato i lavoratori scoprono che ad USB sono stati assegnati molti meno voti di quanto da loro previsto, in particolare il candidato Balzano nel seggio di Linate avrebbe ricevuto solo 2 preferenze, mentre almeno 7 (sette) lavoratori giurano di averlo votato, così investigando raggiungono la convinzione che qualcosa non va bene, USB ha sempre un risultato molto alto, ma anche a De Candia mancherebbero voti e chissà, forse anche a Bellin e conseguentemente il sospetto ricade su UGL che passa complessivamente da 6 voti di dicembre ai 17 di oggi, pur avendo con certezza perso ulteriore popolarità in aeroporto, ed il cui risultato appare ancor più incredibile dato che manca loro anche il candidato di punta che aveva deciso di non presentarsi.
La soluzione del mistero sembrava semplice: chiedere di poter controllare il materiale che deve essere depositato in azienda per tre mesi.
Ma qui la seconda sorpresa: il materiale non è stato depositato affatto ed è conservato gelosamente da UGLTA che rifiuta ogni esibizione adducendo mille curiose ragioni, prima dice che sarebbe vietato mostrarlo, poi che si trova in un armadio segreto e blindato dal quale può uscire solo con l’ordine scritto di un magistrato ed infine non lo fornirà comunque dato che tanto le elezioni sono state dichiarate valide e siamo fuori termine per ogni contestazione.
QUESTA PERÒ È UNA TRUFFA
Già, ma anche se le elezioni sono state dichiarate valide ed il voto non sarebbe più contestabile, se fosse vero quanto sospettato dai lavoratori, ovvero che nella solitudine del seggio qualcuno possa aver sostituito il voto od addirittura le schede, magari con altre con firme fotocopiate, questa non sarebbe solo una irregolarità procedurale, sarebbe una vera e propria truffa, reato punibile a norma del codice penale.
A questo punto USB stravince comunque e non contesterà nulla, ma sappiamo che i lavoratori vogliono comunque andare a fondo e vedremo come andrà a finire, una cosa è certa, al di là di ogni altra considerazione sarebbe nell’interesse di chi è sotto accusa chiarire la cosa o farsi da parte, altrimenti, sia che non si potrà verificare nulla, sia che fossero individuate irregolarità, non sarebbe comunque un bell’epilogo.
Dal canto nostro possiamo solo osservare che soggetti che si comportano in questo modo localmente possono produrre danni maggiori e ben più gravi a livello nazionale e dovrebbero essere isolati e condannati, invece si sono appena garantiti la presenza anche in Techno Sky con la firma di un nuovo accordo sulla rappresentanza che precedentemente li escludeva, accordo fortemente voluto dalla DA ed ottenuto con la complicità degli stessi amici che invalidano elezioni regolari solo perché le hanno perse.
Chi volta la testa dall’altra parte pensando che non sia un problema suo è altrettanto complice di chi approva e sostiene questo stato di cose, per questo a Linate le elezioni sono così difficili, perché il personale che pretende giustizia e democrazia non vuole essere complice di questi soggetti e reagisce vincendo.
La soluzione non è sostenere chi è ai tavoli, ma chiedere in massa che tutti possano parteciparvi, magari in modo proporzionale al voto ottenuto dai lavoratori, chi è sempre invitato è perché è gradito dalla controparte e certamente non farà nulla per diventarle sgradevole, così come chi non viene invitato è perché chiede la difesa dei diritti dei lavoratori che l’azienda vuole negare e persino abolire.
A voi la scelta.
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