Fu George Orwell nel 1945 a svelare al mondo in chiave ironica con la sua Fattoria degli Animali come una rivoluzione popolare possa portare solo ad una restaurazione a favore di pochi se a controllarla sono dei maiali, ma fu Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel 1958 a spiegare come nella pratica si possa cambiare tutto per non cambiare nulla.
Siamo nel 2020, oltre mezzo secolo dopo quegli scritti ed oggi certe cose non funzionano più, quindi che si fa?
Si applica la teoria del nulla.
LA TEORIA DEL NULLA
La moderna teoria del nulla sostiene che per evitare che altri riempiano lo spazio disponibile di contenuti per te pericolosi devi riempirlo tutto per primo, evitando così che possano farlo altri, espandendo tutto quello che possiedi all’infinito e se non hai nulla espandi quel nulla in modo altisonante e populista fino a che il tuo grande ed importante nulla si sostituisca completamente al vuoto in un’apparente quantità di materia che sembri utile, ma il più indefinita ed inconcludente possibile.
Come?
È presto detto, creando uno o più diversivi che possano generare inutili distrazioni.
Assistiamo così oggi all’ennesima espansione di un vuoto ormai così spinto da non essere nemmeno più divertente, è di ieri un comunicato congiunto di tutte le sigle riconosciute dalla DA ENAV che dice tutto e niente allo stesso tempo.
Vi sarebbe infatti una trattativa fiume, fino ad oggi ben cinque giorni di grandi fatiche e sudore, per la quale non solo non si è ottenuto nulla di quanto richiesto, e nemmeno si sa cosa sia, ma addirittura che l’azienda farà comunque come gli pare senza dire cosa.
Insomma cinque giorni di discussione di cui nessuno sa nulla e di cui nulla trapela, solo che non vi sarebbe un accordo.
Meno male diciamo noi, perché quando l’accordo vi sarà saranno probabilmente dolori e per questo chiediamo a tutti: ma davvero volete continuare a subire questo metodo e stato di cose?
Ovviamente noi diciamo di no sapendo che qualcuno potrebbe obiettare che è facile pontificare e criticare quando non si è ai tavoli, ma allora perché non ci invitate?
Lo sappiamo, daremmo fastidio invitando i lavoratori ad esprimersi prima e dicendo loro la verità, ma non siamo capaci di fare diversamente, Per questo ci tenete lontani dai vostri segreti.
Noi la nostra posizione l’abbiamo espressa ben due mesi fa con un comunicato sul quale attendiamo ancora di poterci confrontare.
Sapete dove trovarci.
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