ENAV ESTERNALIZZA IN TECHNO SKY

Ricordate quando i sindacati “riconosciuti” dicevano al personale Techno Sky che il cambio contrattuale era il primo passo per entrare in ENAV?

Noi si, lo ricordiamo molto bene e ci ricordiamo anche di quando pur di tenerci lontano dall’azienda hanno escogitato il trucchetto di disdire gli accordi precedenti sulle relazioni sindacali, nei quali bene o male rientravano pur non essendo graditi alla DA, per poi riscriverli uguali ma escludendoci.

Complicità?

Forse si, forse no, certo è che nel report degli invitati all’incontro del 21 u.s., convocato ufficialmente per parlare del CED ENAV e della Polizza sanitaria per il gruppo, viene riportato che il “personale operativo ENAV del CED e quello Techno Sky che sarà impiegato nel progetto TOC” verranno accorpati e per fare ciò ENAV “ha comunicato la necessità di trasferire i colleghi ENAV in Techno Sky, specificando che tale decisione non è in alcun modo derogabile. Per effetto di questa decisione i lavoratori interessati alle 5 aree di lavoro del TOC, quattro h24 è un H18, sarebbero distaccati e poi assunti in Techno Sky. Secondo il piano che ci è stato comunicato dall’azienda, la modalità dovrebbe essere la seguente: i primi sei mesi avverrà sotto forma di distacco per poi procedere al trasferimento successivamente”.

Dovremmo ridere, se non ci fosse da piangere, come da noi previsto in tempi non sospetti nessuna internalizzazione, anzi, si procede ad esternalizzare avendo a disposizione un comodo contenitore approvato nientepopodimeno che dall’88% del personale tramite referendum.

Noi abbiamo votato NO all’accordo di armonizzazione e non, come qualcuno diceva, perché volevamo restare metalmeccanici, stereotipo vuoto di sindacalisti capre, o se preferite capre sindacaliste, ma perché era un salto nel vuoto in un ambiente nuovo, sconosciuto, controllato da soggetti cui, come si è visto, non piace la democrazia e la pluralità ed alimentato da promesse e miraggi senza alcuna garanzia.

Oggi, dopo tante parole vuote, si esternalizza il personale ENAV…

Per dovere di corretta cronaca va specificato che chi ha diffuso il simpatico report ha anche aggiunto che “Su questo argomento abbiamo espresso con FERMEZZA la nostra contrarietà” e l’ha motivato con:

  1. l’essersi “sempre battuta per far confluire Techno Sky in Enav, avere un unico gruppo e rendere più efficiente la catena operativa del controllo del traffico aereo;
  2. evitare strutture aziendali superflue che aumentino i costi di esercizio;
  3. necessario ed urgente affrontare il tema dell’armonizzazione dell’orario di lavoro tra le aziende del gruppo;
  4. fondamentale presentare il modello TOC, che come abbiamo denunciato più volte non è stato presentato in maniera esaustiva e impatta pesantemente sui lavoratori delle aziende del gruppo”.

Lacrime di coccodrillo?

Chissà se e quando vi è stata sincerità, noi comunque nel merito rileviamo che:

  1. Gli unici che da sempre ed in modo chiaro chiedono l’internalizzazione di Techno Sky in ENAV siamo noi che abbiamo persino proposto interrogazioni parlamentari e conferenze stampa presso la Camera dei Deputati essendone lasciati completamente soli proprio da chi oggi rivendica la cosa;
  2. Sui maggiori costi di esercizio abbiamo per primi scritto interi trattati e basato richieste al Ministero delle Finanze, altri sindacati non pervenuti;
  3. L’armonizzazione dell’orario di lavoro è fin dal principio un altro tranello, la quantità contrattuale di ore lavorative è praticamente la stessa, sollevare periodicamente un problema non problema che crea solo disagio al personale Techno Sky oltre che pretestuoso e strumentale ora comincia a suonare come una presa in giro costante diventando persino offensivo dell’intelligenza di tutti;
  4. il modello TOC” è qualcosa di subito passivamente e supinamente da ormai due anni ma se ne comincia a parlare solo perché è toccato il personal ENAV, questa è l’ennesima dimostrazione, se ve ne fosse stata ancora necessità, di quanto interesse vi sia stato fino ad oggi per Techno Sky da parte dei nuovi nazionali trasporti.

Quando abbiamo chiesto ai nostri legali di poter far causa alla DA per gli accordi che ci escludevano abbiamo ottenuto come risposta che il soggetto contro cui procedere dovevano essere gli altri sindacati, essendo la DA soggetto “passivo”, ovvero colei che accetta proposte da parte di questi.

La nostra risposta ai legali è stata che noi, ribadiamo noi, abbiamo una sola controparte e questa è l’azienda, non combatteremo legalmente contro altri soggetti che per definizione dovrebbero essere dalla nostra parte e sostenerci, non è una scelta nostra, il nostro compito è stare dalla parte dei lavoratori che sono gli unici che sono chiamati a scegliere i soggetti cui dare la propria fiducia e sostegno.

Noi sappiamo bene da che parte stare e lo dimostriamo da sempre, abbiamo cambiato associazione sindacale ma non idee e posizione, le nostre richieste e proposte sono ancora valide, sta al personale aderirvi per primi e se gli altri sindacati davvero oggi concordano con noi e tengono al personale dovrebbero finalmente dimostrare di essere in buona fede unendosi alle nostre proteste ed iniziative e non continuare ad escluderci da ogni discussione in complicità con l’azienda.

Alla termine di una comunicazione sindacale che come spesso succede dimostrerebbe un battagliosità fino ad ora non pervenuta, si afferma che da questa settimana “presso l’auditorium dell’ACC di Roma, inizieranno degli incontri tra OO.SS.(due delegati per sigla) ed azienda, compresa la linea operativa, per affrontare tutte le tematiche comunicate” e che per fare ciò si assumeranno “tutte le iniziative necessarie per tutelare i LAVORATORI!”, tra queste, immaginare un minimo di umiltà e pluralismo gioverebbe.

USB c’è e lavora da sempre affinché ENAV sia una sola azienda e torni ad essere “di Stato” come chi garantisce un monopolio naturale dovrebbe sempre essere.

Sapete dove trovarci.

 

Allegati:

2020 11 24 – Comunicato USB Gruppo ENAV

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