Nel silenzio assordante dell’impotenza cui sono stati segregati, assistiamo sempre più spesso a mera propaganda con la quale uno o più invitati alla mensa della DA ENAV rivendica presunti meriti e presunte lotte, mentre è ovvio dai fatti la propria assoluta remissione.
L’ultimo atto venerdì 11 dicembre 2020 quando, al temine di uno di questi incontri il cui ordine del giorno e calendario è conosciuto solo da pochi eletti (e chissà quale è la verità), sono apparsi i soliti comunicati nei quali si dice che vi è stato un incontro con la DA, mai annunciato ai lavoratori, la DA ha affermato qualcosa di negativo e gli estensori sono contrari.
Epilogo: si fa lo stesso, ma almeno abbiamo detto di no e salvato qualcosa.
È la stagione della sconfitta senza la lotta, la stagione della concertazione di chi, invitato dalla controparte, contiene i danni e non conquista mai nulla, se non qualcosa già programmato, ovvero pochi maledetti euro per tenere buono qualcuno, divide ed imperat alla maniera di Onofrio del Grillo.
Ci si dispiace di “constatare come l’Azienda, sul passaggio del personale ENAV del CED a Techno Sky, sia stata ferma sulla sua posizione definendola una ‘via di non ritorno’“, ma non solo non si fa nulla per evitare la cosa, ma, come abbiamo già scritto, il terreno è stato persino preparato con un bel contrattino “ad hoc” siglato proprio da chi ora si lamenta del suo “improprio” uso.
È davvero una brutta cosa avere memoria e ricordare come quando sostenevamo che il passaggio contrattuale PRIMA dell’assunzione in ENAV era fuorviante e dannoso, le armonizzazioni si fanno DOPO essere stati assunti, armonizzare prima significa fornire un comodo pretesto non solo per non farlo più, ma addirittura, come si vede in questi giorni, per ribaltare al situazione: da contenitore come primo passo per avvicinare i contratti e favorire l’assorbimento del personale Techno Sky è diventato uno strumento con il quale scaricare tutto il personale non più considerato “core business”.
Questo pone un’altra domanda: il “core business” in questo modo si salverà?
Se qualcuno ha la minima idea di cosa sia una Holding, ovvero ciò che ENAV è già oggi, sa bene che in questo tipo di struttura aziendale il “core business” è solo il denaro e che anche quello che oggi è ancora definito come “core business” può essere ceduto ed appaltato, quindi nessuno può dormire sonni tranquilli, specie quando “il sindacato”, ovvero quello riconosciuto dalla DA ENAV, non ha più idee e strumenti se non quelli di assecondare le mosse della controparte cercando solo di dimostrare di esistere ancora e di essere “il migliore”, anche se in cosa non è chiaro.
Noi, come sempre, non ci stiamo, noi lo avevamo detto, noi eravamo contrari e noi continuiamo la nostra lotta dove siamo presenti, è di questi giorni a Milano la protesta compatta del personale contro questo stato di cose, unici in ENAV a fare qualcosa mentre gli altri sanno solo appuntarsi al petto medaglie di latta dalle presunte proprietà miracolose.
Abbiamo chiesto unità e siamo stati ignorati, abbiamo gridato l’allarme e siamo stati derisi, adesso che le cose precipitano speriamo qualcuno capisca: per andare avanti si deve oggi tornare indietro, ENAV non doveva essere privatizzata e non doveva diventare una holding, ENAV garantisce un monopolio naturale dello Stato e deve essere non solo “dello Stato” al 100%, ma anche “nello Stato” al 100% e solamente se saremo uniti o se avremo adesioni in massa potremo rivendicarlo ed ottenerlo.
Chi non lotta ha già perso, per questo noi non ci diamo per vinti.
Allegati:
2020-12-14-Proclamazione-Sciopero-Milano-Linate-7pani-11-01-2021
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