Ecco che puntuale come previsto arriva il TOC che sarà “sperimentato” a partire dalle vacanze di Natale, così come al solito quando si deve introdurre un cambiamento la DA approfitta ancora una volta di un momento di pausa per le ferie e di bassa reattività del personale per sperimentare qualcosa che poi sarà definitivo, ormai ci siamo abituati.
Lo è stato per i CCIA, per le timbrature e per qualsiasi altro grande cambiamento del passato vi venga in mente, quindi perché la DA dovrebbe cambiare?
Ma se questa è più o meno una consuetudine diventata ormai normale, quello che non dovrebbe essere normale è il preventivo assenso senza discussione e/o lotta comunicato congiuntamente dai sindacati “riconosciuti” dalla DA che, ancor prima di discuterne con i lavoratori, si sostituiscono addirittura ad essa prendendone in anticipo le mosse e le iniziative.
Ecco così che, forse per timore che le selezioni del personale avvengano senza la loro partecipazione, in un significativo comunicato congiunto scrivono: “Non essendoci criteri condivisi con le OO.SS.NN., abbiamo ritenuto doveroso di iniziare ad avviare selezioni interne, così come avvengono in ENAV. Ad oggi è lasciata alla totale discrezionalità dell’Azienda, attuando quel criterio di selezione basato su quella parola, “meritevoli”, che a noi non ha mai appassionato”.
Affrettatevi quindi ad iscrivervi e giurare fedeltà sindacale ad uno dei tre, o perlomeno a chi tra loro finge almeno di essere in disaccordo: bipolarismo dissociativo o prendiperilculismo sindacale?
Ma se fosse tutto qui sarebbe ancora tollerabile, siamo al mercatino delle pulci, chi è invitato ai tavoli, ma escluso dagli altri (e non parlo ovviamente di noi USB che siamo fieramente fuori da entrambi), usa i nostri articoli e scritti facendo credere di essere d’accordo con noi… ma se davvero lo è lo dica chiaramente, aspettiamo non contatti privati, le cose segrete le lasciamo agli altri, lo faccia con comunicati dai contenuti chiari ed inequivocabili.
Una sfida?
Forse, ma non ad altri sindacati, noi non siamo così, la propaganda o la connivenza celata sono problemi seri, ma il vero problema è nostro, della base, che non sa più guardare oltre il proprio naso, spesso convinta che se non si possono salvare tutti almeno dobbiamo cercare di salvare noi stessi, ma nessuno si salva da solo.
Anche senza le assurde selezioni sindacali per il TOC sappiamo essere già da tempo pronti molti volontari che da tutta Italia si sono offerti spontaneamente sperando che il loro pionierismo e lecchinaggio possa riservargli un posto in prima fila per la salvezza quando ci sarà una selezione, ovvero quando a tempo debito la DA smetterà di dichiarare nulli i problemi occupazionali e forte di una organizzazione al risparmio di risorse umane porrà improvvisamente il problema al centro della scena.
Chi ha pensato e forse ancora pensa che Techno Sky fosse sacrificabile per salvarsi il posteriore si è sbagliato di grosso e chi in Techno Sky pensa ancora di poter continuare a sopravvivere sacrificando i colleghi si sbaglia nello stesso modo, prima o poi finiranno le vittime ed allora sarà anch’egli sotto tiro, se nessuno si salva da solo, tutti insieme abbiamo una chance.
Il tempo passa, ma la crisi non lo farà altrettanto rapidamente, nonostante le rassicurazioni aziendali, i conti ENAV sono già in negativo e si pagano gli stipendi con i crediti aperti presso le banche, il traffico aereo è ai minimi storici e se nessuno era preparato ad affrontare una simile situazione, ENAV, essendo stata dapprima svuotata dalle risorse e poi immessa sul mercato azionario portando la missione al solo scopo di produrre utili per gli azionisti, è oggi incapace di reagire in modo economicamente autonomo e, permettetecelo, con una dirigenza dagli evidenti limiti culturali aziendali che ancora pensa che insabbiare tutto come nel passato e mettere a tacere le voci come le nostra possa essere la soluzione giusta, ma è solo un evidente tirare a campare.
Lo avevamo previsto ad aprile, ma adesso che le riserve sono esaurite e non rientreranno presto fondi sufficienti, chi ne farà le spese?
Con una incredibile ed insospettabile lungimiranza è stato creato dal nulla in tempi non sospetti un contratto con contenitori intercambiabili a piacimento dalla DA: uno per tenere buoni quelli che avevano ancora potere contrattuale, oggi meno, uno per impiegare le “mezze cartucce improduttive”, negli aeroporti insignificanti, ed uno, chiamato “Servizi Complementari”, dove gettare tutto quello che dà fastidio in azienda, infatti questi servizi sono complementari a cosa esattamente?
Non diteci che la risposta è scritta nell’incipit, perché sapete che non solo non è vero, ma che la semantica è al servizio dei linguisti, che la modificano a proprio piacimento attraverso gli “usi consolidati”, e così quello che sembrava essere una gabbia per la sola Techno Sky oggi inizia ad accogliere altri “servizi Complementari”, che solo ieri erano “Centri Strategici”, con la protesta formale e la collaborazione pratica dei sindacati cosiddetti “riconosciuti” dalla DA.
Nessuno è più “core business” da quando ENAV è una holding, in questo tipo di società il business sono solo gli utili e quando si potrà abdicare anche alla missione di servizio pubblico, magari a seguito della privatizzazione di ENAC che è già in corso, forse anche i Centri Strategici diventeranno Servizi Complementari all’utile di bilancio.
Corbellerie?
Forse lo sono, almeno fino a quando non diventeranno realtà, come sistematicamente accaduto per questo genere di corbellerie negli ultimi anni.
Se noi del Comitato per l’Internalizzazione di Techno Sky in ENAV siamo usciti dalle logiche di corte ed aderito ad USB non lo abbiamo fatto per pazzia, masochismo, sfida o che altro, lo abbiamo fatto perché non c’era un’altra scelta possibile e dignitosa, lo abbiamo fatto perché eravamo stanchi di sindacati- aziende che fingevano di credere a promesse che non venivamo mai mantenute e che si modificano durante il percorso, magari con la loro connivenza, ed oggi i fatti provano che abbiamo fatto bene e che se non riusciamo a fare di più è perché ancora manca una importante condizione: la partecipazione della base.
Anche chi in ENAV ha scelto di associarsi alla nostra lotta generando finalmente la sezione USB per il Gruppo ENAV crediamo lo abbia fatto per gli stessi motivi, basta con le vecchie logiche, basta con la sudditanza, basta con la sola propaganda, basta!
È ora di ripartire e possiamo farlo insieme, stare con noi e sostenerci significa voler partecipare alla ripresa del controllo dell’azienda, come era un tempo, perché ENAV non sia più solo un’azienda privata nelle mani di azionisti senza scrupoli, ma torni ad essere un bene pubblico cui è affidato un monopolio naturale dello stato: la sicurezza del volo e dei confini aerei nazionali.
Un’azienda così non può essere privata e non può privarsi della partecipazione democratica dei cittadini e dei propri dipendenti.
Oggi è sempre più chiaro che se non ci sarà la partecipazione del personale saranno presto grossi guai per tutti, non è più tempo di stare solo a guardare se non vogliamo rinunciare almeno a quello che ancora possediamo, non si può più pensare di essere privilegiati perché una DA “pro tempore” parla a qualcuno e non ad altri, quando tutti dovremmo chiederci perché lo fa, …
Noi abbiamo davvero tanta voglia di fare, ma non possiamo fare nulla di più da soli, non serve a niente rincorrere una specifica bandiera: la nostra bandiera USB è al servizio dei lavoratori e non il contrario, chiunque si asserva solo ad una bandiera non è amico della base, ma solo dei suoi vertici e chi ha visto le ultime puntate di Report dovrebbe porsi qualche dubbio…
Tic tac, tic ta, tic tac … TOC!
Se volete cambiare sapete dove trovarci, nel frattempo, buone feste (speriamo).
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