ENAV IN CRISI TRA MIOPIA SINDACALE, OCCASIONI MANCATE ED OPPURTUNITÀ NON VISTE
Quando abbiamo ricevuto l’invito ad incontrare l’azienda per le problematiche del FIS a Firenze, sapevamo che questo accadeva perché, quale sindacato riconosciuto e tra i maggiormente rappresentativi a livello nazionale, era un adempimento indispensabile per poter attingere allo strumento, ma quello che più ci ha emozionato non era tanto l’ammissione tardiva di ENAV a doverci accettare come controparte, quanto di avere finalmente la possibilità di parlare di come affrontare il futuro aziendale in un verbale ufficiale sottoscritto tra le parti, dato che siamo stati i primi a capire già un anno fa che questa crisi pandemica avrebbe investito in modo violento anche noi ed i soli a cercare di agire fin dall’inizio per evitare il peggio.
Purtroppo, però, confermando anche il paradigma che ai tavoli si invita o si dà la precedenza a chi fa comodo, ENAV ha incontrato per primi i suoi tradizionali interlocutori di comodo, anticipando, in una riunione dagli esiti miopi, qualsiasi altra possibile differente soluzione od opinione e chiudendo la questione scambiando le ferie e gli RSF di tutto il personale aziendale con le misere 5 giornate di FIS paventate per la sola Firenze che, per dirla tutta, nemmeno dovevano essere chieste, dato il reale impatto economico sulle casse aziendali che possiamo stimare in molto, ma molto, meno del costo dell’auto di servizio di un solo dirigente.
Eppure, a voler osservare le proiezioni ufficiali di traffico, le valutazioni di competenza sulle tempistiche per il rientro ad una normalità, che forse non sarà più quella di un tempo, e persino la stessa ammissione di crisi aziendale sottoscritta, per la prima volta da inizio pandemia, nell’accordo del 10 febbraio 2021, sembra palese che rincorrere piccole contingenti situazioni non porta da nessuna parte: fino a quando sarà sufficiente scaricare ferie se la crisi permane e nelle casse aziendali ormai non entrano più fondi a sufficienza per tutti?
Così l’azienda ci ha già comunicato che per effetto della rinuncia al FIS sottoscritta con gli altri sindacati l’incontro con noi non si terrà più, ritenendo al momento risolta la questione con così tanta soddisfazione da far pubblicare la notizia, altrimenti secondaria, sui giornali economici e sulla loro rassegna stampa.
Per ENAV e compagni di tavolata sembrerebbe quindi tutto risolto, ma la dura verità è che la crisi permane e certamente, se non smetteremo di guardare solo la punta del nostro naso e cominceremo a rivolgere lo sguardo per davvero al futuro, presto saranno guai veri e guai seri, eppure ci sono strumenti normativi che potrebbero non solo dare respiro alle casse aziendali, ma addirittura risolvere il problema per gli anni a venire con soddisfazione delle parti, rilanciando l’azienda e riaprendo persino le carriere interne che senza interventi sono ormai definitivamente in stallo.
Come fare?
Semplice, esiste uno strumento introdotto con la legge Fornero, confermando che qualche volta non tutti i mali vengono per nuocere, che consente il prepensionamento anticipato del personale fino ad un massimo di sette anni dalla data di uscita normalmente prevista, tale strumento è stato da poco rinnovato ed è valido fino a novembre 2023 e per azienda e lavoratori potrebbe essere una manna dal cielo.
Lo strumento è denominato isopensione.
L’ISOPENSIONE
Per chi non lo conoscesse si tratta di una misura pensata per le imprese medio grandi del settore privato, come ENAV appunto, perché prevede che sia la stessa azienda a pagare l’assegno pensionistico che spetterebbe al dipendente alla data di cessazione del rapporto di lavoro, fino alla data di maturazione della pensione, con l’aggiunta dei contributi figurativi per gli anni mancanti che verrebbero integrati al raggiungimento dell’età pensionabile.
La procedura è attivabile attraverso uno specifico accordo sindacale che deve essere successivamente validato dall’INPS.
Ribadiamo come sempre che questo momento drammatico offre anche l’occasione di cambiare radicalmente il futuro dei lavoratori di ENAV e della società stessa.
NON È PIÙ TEMPO DI PURGHE
Non è più tempo di aspettare che la bufera passi e di limitarci a gestire il presente che può cambiare improvvisamente e colpirci tutti o colpire localmente o penalizzare alcune categorie a dispetto di altre, sfaldando quella compattezza che ci può consentire di uscire da questo tormentato periodo tutti interi e preparati a riprendere un cammino che si è bruscamente interrotto.
Abbiamo bisogno di una prospettiva che non può essere esclusivamente sopravvivere, tutto questo è impossibile senza pensare ad un piano strategico che coinvolge le risorse umane di ENAV vero ed unico caposaldo da cui ripartire.
Gli scenari precrisi raccontavano di una azienda in carenza di organico come testimoniato dalle continue richieste di assunzioni da parte delle OO.SS. del gruppo.
Le enormi difficoltà del personale nello smaltimento delle ferie erano legate alla cronica carenza dello stesso e questo è il motivo per il quale l’azienda ha potuto godere di una mole importantissima di ferie arretrate da far fruire ai dipendenti che a quanto pare è servita a tenerci a galla fino ad ora, ma ora il pozzo è asciutto.
Aggiungiamo che una importante fetta di personale lascerà per raggiunti limiti di età il lavoro nei prossimi cinque/sette anni.
Uno strumento come l’isopensione consentirebbe:
- al personale più anziano di andare in pensione dopo aver dato tanto all’azienda e contemporaneamente consentendo un importante risparmio economico;
- ove necessario di professionalizzare i dipendenti già in loco;
- il turn over dagli impianti a basso traffico verso destinazioni che consentirebbero una crescita economica e professionale;
- di poter concordare un piano di assunzioni di personale giovane che dia nuova linfa vitale al sistema.
Tutto questo è possibile e concretamente attuabile nell’arco dei prossimi tre anni, ma bisogna iniziare ora.
La crisi finirà… Noi ripartiremo… noi di USB vogliamo essere pronti…
E voi?
Allegati:
2021 02 11 USB LP Grupp ENAV – Isopensione
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