Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di un collega Techno Sky, di cui tuteliamo comunque l’anonimato, che sta già circolando tra il personale in alcuni siti:
“L’intera popolazione mondiale è stata colpita da una terribile pandemia che sta mettendo a dura prova non solo la salute delle persone ma anche l’economia di intere nazioni.
Dalle grandi aziende alle piccole imprese, sino ai commercianti e ad ogni altra categoria merceologica, ogni settore è in crisi e ovunque è necessario ricorrere ad ammortizzatori sociali per salvaguardare quanto meno l’occupazione, almeno per ora.
Nel contempo di questa realtà quasi “apocalittica”, la nostra azienda, pur “soffrendo” un evidente calo dei ricavi causati dal traffico aereo ridotto all’osso, non ha mai dichiarato lo STATO DI CRISI, ha invece pensato bene di staccare i dividendi ai suoi azionisti come nulla fosse (salvo poi minacciare Cassa Integrazione per i soli CTA di Firenze, mah!!!). E non solo, in sordina sta muovendo le giuste pedine ed attivando progetti con il probabile intento di ridurre le turnazioni e di conseguenza il personale, di dedicare personale reperibile pronto a spostarsi su largo raggio in direzione dei vari siti per manutenzioni ed avarie, geolocalizzati come criminali o furbacchioni qualunque, oltre a svilire la professionalità e la dignità di molti lavoratori collocati nei centri operativi, nei fatti svuotati dal loro mansionario e dal loro contributo personale.
Uno di questi progetti è l’ormai conosciutissimo TOC, un UNICO polo nazionale ove concentrare i più sofisticati telecontrolli/telecomandi, con la possibilità di raggiungere ed interagire con tutte le principali “macchine” ubicate non solamente nei siti non presidiati ma anche e soprattutto nei centri del controllo del traffico aereo.
La sala regia nazionale TOC, che si pone come avanguardia tecnica e sistemistica, è presidiata da colleghi che hanno ricevuto un’importante formazione. Un trattamento assai diverso rispetto a tutti gli altri colleghi che da anni recriminano una formazione più adeguata e completa e che oggi, seppure con un’esperienza lavorativa assolutamente superiore e con conoscenze sostanziali, si troveranno ad “obbedire” a nuove leve assoldate per l’occasione.
Oltretutto, lo stato attuale prevede di approntare modifiche di sistema nei centri periferici e subordinati al TOC, il tutto con grande frenesia, sovente senza interessare i canali di comunicazione/informazione ufficiali e senza rispettare le normali procedure previste durante questa tipologia di attività lavorativa.
Insomma, non è condivisibile né il progetto in se e neppure la metodologia con la quale viene strutturato.
Il futuro non è roseo, i lavoratori nei centri periferici e subordinati al TOC sono destinati a ridimensionarsi a degli automi/robot a comando, senza alcuna possibilità di crescita professionale ed appagamento personale. Aggiungendo a ciò la riduzione del costo del lavoro a favore dell’azienda, si può sintetizzare in un “gran bel capolavoro”, e pensare che la stragrande maggioranza dei sindacati la ritengono persino un’opportunità da cogliere…senza parole!
25/03/2021”
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