“Se siete neutrali in situazioni di ingiustizia, avete scelto la parte dell’oppressore. Se un elefante ha la zampa sulla coda di un topo e voi dite che siete neutrali, il topo non apprezzerà la vostra neutralità.”
DESMOND TUTU
Da anni, mentre i lavoratori ci dicono che non si iscrivono ad USB solo perché non siamo ai tavoli, gli altri sindacati ci dicono che non siamo ai tavoli solo perché l’azienda non ci vuole e tutto sommato questo dettaglio non ci ha mai dato alcun fastidio perché sappiamo bene che le aziende concedono ai lavoratori solo se in qualche modo sono da queste costrette o se ne hanno un proprio interesse, evidentemente, al contrario di UGL che non ha avuto alcun problema perché è stata invitata ai tavoli su chiamata diretta aziendale e da questa imposta al coordinamento, la DA non ha alcun interesse a parlare con noi e senza un’azione di forza dalla base non riusciremo a costringerla.
In ogni caso, in questa narrazione, sembra che noi di USB si soffra quindi del solo rifiuto aziendale, mentre la realtà è molto differente perché l’apparente neutralità ed indifferenza degli altri sindacati “democratici e di sinistra” alla nostra esclusione è nei fatti evidenza di complicità con l’azienda in questa decisione, cosicché che compiacendola possano perlomeno poter continuare a sedere con essa, più o meno indisturbati, raggiungendo compromessi che permettano di far sopravvivere almeno le loro organizzazioni, cosa che da sola non dà alcun vantaggio concreto ai lavoratori e che, anzi, molto più spesso li danneggia.
Noi “fuoriusciti”, invece, siamo abituati a considerare la diversità di opinioni ed il confronto democratico come una ricchezza da valorizzare, almeno quando si ha una causa comune, e non dovendo sostenere alcuna sovrastruttura sindacale o parassitaria, con funzionari esterni molto spesso professionisti del sindacato poco o per nulla abituati alla lotta di base, rispondiamo direttamente ai lavoratori ignorando, per questo non siamo graditi, il compiacimento ed il supporto aziendale alla struttura, preferendo ad essa i lavoratori.
Il nostro motto è la bandiera sindacale per i lavoratori e non i lavoratori per la bandiera sindacale, ma questo ve lo abbiamo già detto.
Quello che non vi abbiamo detto e che se da sempre affermiamo di avere una sola controparte e che questa è l’azienda, ma, dopo tutto questo tempo, di fronte a tanta indifferenza e complicità adesso ci siamo davvero stancati, così il topolino con la coda bloccata dall’elefante ha deciso di fare qualcosa che mai avrebbe potuto immaginare di fare…
Prima, però, va evidenziato che è ormai sotto gli occhi di tutti come le trattative sugli smaltimenti delle ferie, l’avviamento del TOC ed ora per l’armonizzazione dell’orario di lavoro non sono state grandi conquiste, anzi, proprio lo stallo generato in questi anni ha ancor più evidenziato come il voler seguire l’azienda nell’armonizzare un contratto con ENAV senza essere prima da questa assunti sia stato un enorme errore e come oggi sia quasi impossibile recuperare senza azioni estreme.
In tempi non sospetti noi sostenevamo già che il percorso corretto fosse avere prima l’assunzione del personale in ENAV e solo dopo pensare all’armonizzazione contrattuale, come fu già per CISeT e VitroSelenia, mentre il voler armonizzare il contratto senza prima essere dipendenti ENAV avrebbe reso le cose più difficili ed oggi ne vediamo i risultati: Techno Sky è diventato lo sfogatoio di tutti i lavori “sporchi” e le noie di ENAV che vengono affidate a noi per evitare di doverli affidare ai propri dipendenti che, a differenza nostra, perlomeno un minimo di potere contrattuale ancora lo conservano.
Sappiamo tutti molto bene che le nostre azioni di sciopero sono oggi totalmente inefficaci e che fanno solo risparmiare il denaro dei nostri salari all’azienda che ormai “concede” solo quello che potrebbe creare malumori persino nei suoi fedelissimi, così, abbiamo deciso che la misura è colma e che non possiamo più sopportare e giustificare il volersi sedere a discutere con l’azienda “a tutti i costi”, perché il costo lo pagano sempre i lavoratori, ed abbiamo deciso, nostro malgrado, di fare una cosa che abbiamo fino ad ora rifiutato per principio: muovere legalmente contro CGIL CISL UIL e UGL in solido con la DA, perché è la loro stretta connivenza e complicità che ci impedisce nei fatti di partecipare ai tavoli cui abbiamo pieno diritto, sia per legge che in virtù degli accordi sulle relazioni sindacali che essi stessi hanno sottoscritto.
La ragione legale di fondo è che facendo noi parte dell’esecutivo del coordinamento con due delegati nominati a norma del vigente accordo sulle relazioni sindacali in Techno Sky, abbiamo diritto a sederci a quel tavolo indipendentemente da chi sia a convocarci, al contrario nessuno ci ha mai dato informazione di nulla, così, conseguentemente, se la nostra richiesta sarà accolta tutti gli accordi raggiunti con una procedura ed una delegazione non conformi alle regole saranno dichiarati non validi decadendo per vizio di forma e dovranno essere ridiscussi con la nostra presenza.
Sappiamo bene che non è una bella cosa muovere contro altri sindacati, ma noi crediamo fermamente nel sindacalismo e non solo in uno specifico sindacato e per questo non ci piacciono molto le cause legali, i diritti si conquistano con la lotta e con la democrazia della base, ma purtroppo da troppi anni segretari nazionali di strutture senza alcuna rappresentatività, come la CISL che in TS non ha alcun delegato e probabilmente anche nessun iscritto, o poco rappresentativi, come la UIL che ha lo stesso nostro numero di delegati con un quarto o forse meno degli iscritti, siedono ai tavoli “di diritto” e discutono di materie che cambiano la vita di tutti i lavoratori, non solo senza essere nostri diretti colleghi, ma senza conoscere per nulla il nostro lavoro, le sue esigenze e necessità, alla fine discutendo con la controparte solo di come continuare a sopravvivere e poter restare i soli a discutere con essa al costo dei nostri diritti per compiacerla.
Piano, piano, in uno stillicidio che continua ormai da quasi vent’anni, sono stati restituiti diritti e benefici che avevamo già prima del trasferimento dei tecnici in Techno Sky, e che in ENAV ancora permangono, ora sarà quindi un giudice a porre o meno la parola fine a tutto ciò.
In ogni caso, che si vinca o che si perda, questo ricorso sarà anche l’ultimo atto legale di questa rappresentanza USB in Techno Sky: se vinceremo entreremo in una nuova era di partecipazione che chiederemo sia finalmente democratica e condivisa con la base, se perderemo rimetteremo i nostri mandati ai lavoratori e sarà la base, come dovrebbe essere sempre, a decidere se sostenere ancora di più la nostra causa di giustizia ed unità sindacale, con nuove iscrizioni di massa e partecipazione, o chiederci di estinguere questa esperienza.