Ieri 20 aprile 2016 si è svolta la prima azione di sciopero dei tecnici dell’assistenza al volo, che per una sempre più incredibile anomalia rappresentano l’unico caso al mondo di personale sensibile per la sicurezza del traffico aereo che non è dipendente del service provider cui sono indispensabili.
Lo sciopero ha avuto una grandissima adesione di tutto il personale diretto ed indiretto che rivendicando l’unificazione delle normative contrattuali ed economiche, a parità di mansione, con i dipendenti ENAV, nei fatti pone l’accento sul problema dell’internalizzazione del servizio dell’azienda madre.
La ragione per la quale questi dipendenti, diretti ed indiretti, tutti primariamente indispensabili per il corretto funzionamento del fornitore dei servizi di traffico aereo ENAV non facciano parte dell’ente è storica e rappresenta una distorsione mantenuta nel tempo per ragioni clientelari dei passati governi e di lobby interne all’ente e che hanno finito per impedire nei fatti l’adeguamento alla normativa internazionale sulla sicurezza del traffico aereo in favore del mantenimento di vecchi e nuovi sprechi e privilegi.
Non solo i tecnici dell’assistenza al volo, ma tutta la popolazione italiana dovrebbe intervenire per porre fine a questa anomalia, l’internalizzazione del servizio porta immediati benefici per tutti, risparmi di costi e maggiori introiti per il governo, maggior stabilità per il personale Techno Sky e maggior sicurezza per il traffico aereo ed i passeggeri.
Lo sciopero, che pur effettuato da personale indispensabile per il trasporto aereo non ha fatto prevedere da parte degli enti preposti e competenti disagi per l’utenza, è riuscito perfettamente ma non sarà l’ultimo, questo speriamo sia solo l’inizio di una campagna che potrà concludersi solo con la stabilizzazione del settore, che vede la sola azienda ENAV coinvolta, che attraverso l’assorbimento integrale del personale Techno Sky effettua solo un’operazione di razionalizzazione delle procedure e dei costi.
Gli esuberi di personale doppio strutturale sono ridotti al minimo e non si possono prevedere aumenti di costi salariali, mentre sono all’orizzonte contenimenti dei costi senza sofferenza per i lavoratori ed il servizio.
La questione, che è già stata oggetto di interrogazioni parlamentari, si può concludere solo con il riconoscimento del ruolo chiave e della elevata professionalità di questi tecnici addetti alla conduzione e manutenzione dei sistemi di comunicazione, navigazione, sorveglianza e gestione del traffico aereo (CNS / ATM), attraverso la piena appartenenza al fornitore dei servizi nazionale mediante la loro assunzione in ENAV.
Internalizziamo e poniamo fine a questa distorsione tutta italiana!