I FASCISTI SONO ANCORA TRA DI NOI
Il fascismo non è morto, si è evoluto e nascosto, succede tutti i giorni, il PD, erede in linea diretta del PCI, è ormai nelle mani di un segretario dipartito che lui stesso ha dichiarato essere stato “educato alla passione per la politica nel nome di Zaccagnini”, a suo tempo segretario di una DC contrapposta ed acerrima nemica dello stesso PCI oggi da questa, apparentemente colonizzato, mentre i camerati delle disciolte corporazioni fasciste, che non potevano aver sfogo nei partiti essendo il loro ambiente naturale i sindacati, si non nascosti, evidentemente, in questi ultimi.
Almeno da quanto si può osservare alla luce della letteratura in materia e basandoci solo su dati di fatto.
FONDAMENTI DEL FASCISMO
Si ricordi per primo che fu Mussolini in persona a scrivere nel 1938 la definizione “Regimi democratici possono essere definiti quelli nei quali, di tanto in tanto, si dà al popolo l’illusione di essere sovrano, mentre la vera effettiva sovranità sta in altre forze talora irresponsabili e segrete.”
IL PERICOLO DEMOCRATICO
Nella visione di Mussolini, “la democrazia è un regime senza re, ma con moltissimi re talora più esclusivi, tirannici e rovinosi che un solo re che sia tiranno. Questo spiega perché il Fascismo, pur avendo prima del 1922 – per ragioni di contingenza – assunto un atteggiamento di tendenzialità repubblicana, vi rinuncio prima della marcia su Roma”
Per il duce, la democrazia era quindi un pericolo tale da rendere necessaria l’eliminazione dell’opinione individuale prima delle decisioni, arrivando ad affermare che “l’uomo del Fascismo è individuo che è nazione e patria, legge morale che stringe insieme individui e generazioni in una tradizione e in una missione, che sopprime l’istinto della vita chiusa nel breve giro del piacere per instaurare nel dovere una vita superiore libera da limiti di tempo e di spazio”.
RELIGIONE
Il fascismo è una fede, qualcosa che si sente dentro, che spinge ad agire per il bene di altri inconsapevoli, in modo irragionevole e mirato: “Il Fascismo è una concezione religiosa, in cui l’uomo è veduto nel suo immanente rapporto con una legge superiore, con una Volontà obiettiva che trascende l’individuo particolare e lo eleva a membro consapevole di una società spirituale. Chi nella politica religiosa del regime fascista si è fermato a considerazioni di mera opportunità, non ha inteso che il Fascismo, oltre a essere un sistema di governo, è anche, e prima di tutto, un sistema di pensiero.”
LIBERTÀ FASCISTA
Quindi per il fascista non si tratta di una restrizione delle libertà, al contrario il fascista compie una missione sapendo senza che questi si esprimano cosa serva agli altri, perché il fascista pensa per loro e li ritiene liberi: “Il Fascismo è per la libertà. È per la sola libertà che possa essere una cosa seria, la libertà dello Stato e dell’individuo nello Stato. Giacché, per il fascista, tutto è nello Stato, e nulla di umano o spirituale esiste, e tanto meno ha valore, fuori dello Stato. In tal senso il Fascismo è totalitario, e lo Stato fascista, sintesi e unità di ogni valore, interpreta, sviluppa e potenzia tutta la vita del popolo.”
SINDACATO
Se a questo punto gli analfabeti funzionali si sono autoeliminati possiamo riportare il nocciolo della questione, dato che secondo il capostipite dei fascisti “gli individui sono classi secondo le categorie degli interessi; sono sindacati secondo le differenziate attività economiche cointeressate; ma sono prima di tutto e soprattutto Stato. Il quale non è numero, come somma d’individui formanti la maggioranza di un popolo. E perciò il Fascismo è contro la democrazia che ragguaglia il popolo al maggior numero abbassandolo al livello dei piú; ma è la forma più schietta di democrazia se il popolo è concepito, come dev’essere, qualitativamente e non quantitativamente, come l’idea più potente perché più morale, più coerente, più vera, che nel popolo si attua quale coscienza e volontà di pochi, anzi di Uno, e quale ideale tende ad attuarsi nella coscienza e volontà di tutti. Di tutti coloro che dalla natura e dalla storia, etnicamente, traggono ragione di formare una nazione, avviati sopra la stessa linea di sviluppo e formazione spirituale, come una coscienza e una volontà sola. Non razza, né regione geograficamente individuata, ma schiatta storicamente perpetuantesi, moltitudine unificata da una idea, che è volontà di esistenza e di potenza: coscienza di sé, personalità.”
Nota: a beneficio dei puristi, i virgolettati sono tutti integralmente ripresi dal libro “La dottrina del Fascismo”, scritto da Benito Mussolini ed edito da Hoepli nel 1938 e, nonostante l’oblio nel quale sembra essere caduto, se non proprio l’edizione integrale, qualcosa in rete si dovrebbe poter trovare.
EPILOGO
Da quanto scritto da Benito Mussolini, il Duce in persona, sembra che sindacati, stato e fascisti debbano essere tutti compatti nel ritenere che la democrazia sia un pericolo e che, dato che chi governa conosce bene le esigenze dei propri sudditi, non serva alcuna consultazione prima di prendere decisioni, queste sono prese nell’interesse della collettività.
CONSEGUENZE
Leggiamo: “Si sono conclusi i lavori della commissione tecnica di analisi dei trattamenti attuali e di quelli previsti nel CCNL del Trasporto Aereo, propedeutica al raggiungimento di un accordo per il passaggio di settore contrattuale dei lavoratori TechnoSky.”
Si tratta di un comunicato “unitario” di FIM, FIOM, UILM e FISMIC datato 15 settembre 2017.
Nel comunicato si spiega che una “commissione tecnica”, di quale organismo non è dato sapere, ha effettuato dei lavori, senza mandato di nessuno, “per il passaggio di settore contrattuale dei lavoratori TechnoSky”.
Questa commissione senza mandato e missione ha anche realizzato “una bozza di proposta di nuove declaratorie professionali, da inserire nell’inquadramento esistente del CCNL (trasporto aereo sezione atm servizi strategici)”.
La bozza è nei fatti e come ampiamente dimostrato dalle varie bozze e di ipotesi degli ultimi decenni un accordo già valido a tutti gli effetti e che sarà solo formalmente sottoposto a ratifica scontata in puro stile mussoliniano dei regimi democratici sopra citati, ma quello che è più interessante è forse che nella bozza si legge, tra le altre cose: “allo stato, restano applicabili tutti gli accordi sindacali aziendali Techno Sky vigenti in materia di: … (omissis) …- Relazioni sindacali”.
I METALMECCANICI RESTANO TRA NOI
Quindi sindacati metalmeccanici che teoricamente sono destinati a sparire per effetto di un passaggio di settore sottoscrivono una bozza che è già un accordo che conferma, come stabilito dalla sentenza per articolo 28 persa da USB, il loro esclusivo diritto a trattare con l’azienda Techno Sky che abbandoneranno… o forse questo abbandono non avverrà?
Si tratta di un passaggio di settore o di un presa in giro?
Dopo il passaggio da questi negoziato senza mandato, ne popolare ne del coordinamento che non si è mai riunito, i metalmeccanici resteranno?
USB è stata esclusa da qualsiasi trattativa, pur essendo più rappresentativa di almeno tre dei cinque sindacati invitati privatamente dall’azienda a sottoscrivere un accordo inutile sotto tutti i profili, dato che nella piattaforma rivendicativa presentata da USB è scritto chiaro come a termini di legge il CCNL applicato ad ENAV sia già un diritto dei dipendenti Techno Sky e nella sezione Impianti Strategici così come è scritta e senza correzioni, e messa a tacere da quattro sindacati metalmeccanici che dovrebbero sparire ed un sindacato pseudo trasporti, parliamo di UGL, chiamato al tavolo solo per fare numero.
Pluralismo e democrazia vorrebbero che tutte le voci possano essere ascoltate, PRIMA di intraprendere iniziative, fascismo e totalitarismo tendono ad escludere chiunque altro non sia sottomesso, quindi, ad oggi, la sola USB.
GRAZIE AI NOSTRI SOSTENITORI
Ad oggi 70 lavoratori dei siti di Milano Linate, Milano Malpensa e Fiumicino sono coraggiosamente iscritti ad USB, porre la propria voce fuori dal coro è oggi un atto coraggiosissimo, da veri leoni che si distinguono dal gregge che li vuole calpestare.
Grazie a questi 70 possiamo dire la nostra, possiamo spiegare come da sempre il personale oggi Techno Sky “è parte integrante di ENAV” e non ad essa sottoposta.
Techno Sky svolge un servizio strategico per l’assistenza al volo, così come descritto dalle leggi e dai regolamenti internazionali, al pari di controllori e certamente molto più del personale meteo, solo 70 hanno fino ad oggi avuto il coraggio di dirlo chiaramente, onore a questi.
Per tutti gli altri resta il monito che fino a quando staranno a guardare e/o a lustrare le scarpe di qualcuno che a sua volta lustra scarpe ad altri continueremo a vedere queste cose, invece di passare al corretto settore di appartenenza con onore ed orgoglio, negozieremo condizioni riduttive per qualcosa che ci è dovuto.
UP WHERE WE BELONG
Per poter volare servono le ali, evidentemente o non le abbiamo o non sappiamo di averle.
Un sindacato per poter fare tutto ciò esiste, si chiama USB, dove la “B” sta per “base”, vale a dire i lavoratori stessi, non sudditi di sindacati ormai diventati aziende con budget e dipendenti, ma liberi di eleggere i propri rappresentanti democraticamente e di esprimere le idee della base e non le convenienze della fallimentare concertazione che ha postato alla disgregazione dei diritti acquisiti dai nostri predecessori con lotte spesso sanguinose.
Gli uccelli non hanno paura di cadere da un ramo troppo fragile, perché sanno di poter volare, chi ha scelto USB fino ad aggi ha la stessa consapevolezza, non è un eroe, ma solo qualcuno che usa correttamente la ragione, perché se uniti si vince è anche vero che serve un ambiente comune in cui riconoscersi e lottare per la propria emancipazione.
ADERITE ALLE NOSTRE INIZIATIVE
USB ha presentato una piattaforma chiara e condivisa, serve solo un sostegno adeguato per poterla discutere, in essa la dignità che meritiamo e non le briciole che cadono dalla mensa di altri.
Sostenetela, dite ai vostri riferimenti che volete che sia discussa, non importa chi lo fa, è tutto scritto, non servono protagonisti, ma sostenitori, non si cerca gloria personale, ma giustizia sociale.
SICTA INSEGNA
Per chi se ne fosse dimenticato, nonostante promesse e giuramenti, SICTA non è mai diventata ENAV, i sui dipendenti sono stati ricattati e l’azienda del “gruppo” sarà liquidata a fine anno lasciando i lavoratori a terra, professionalmente morti od almeno feriti.
NOI CI SIAMO
Abbiamo detto e fatto quello che dovevamo e potevamo, continueremo a guardare dritto negli occhi tutti quanti, ma l’orgoglio non basta, abbiamo bisogno di iscrizioni ed RSU per poter rivendicare il nostro legittimo stato.
Aderite, eleggete RSU, tra settembre ed ottobre, comunque, quasi tutte le RSU in carica decadranno senza proroga, non prevista dagli accordi, ma solo, eventualmente, da decisioni unilaterali di comodo dell’azienda.
Il sindacato giallo non è un’utopia, è quello che fa gli interessi aziendali e da essa sovvenzionato, pranzi e cene comprese.
Il giallo non ci sta bene addosso, preferiamo altri colori: i vostri.
Dateci forza e partecipate con noi alla nostra emancipazione.