MENO MALE CHE C’È USB
Non ci vogliono alle trattative perché sappiamo leggere, è bastata avere una copia di quanto firmato ed abbiamo subito capito e contestato che c’era qualcosa che non andava: l’accordo non è chiaro e nasconde grosse fregature e per questo, dopo le nostre denunce, una delegazione di RSU “soldati scelti” ha avuto una riunione senza un chiaro mandato per modificare quello che era appena stato sottoscritto.
Così si finge di chiarire quello che non è chiaro lasciando tutto nella nebbia dei rimandi e delle integrazioni, facendoci chiedere se chi ha firmato ha letto bene quello che ha sottoscritto e se lo ha fatto almeno chi ha poi ratificato nel coordinamento, apparentemente solo il contrario e l’astenuto che risultano dal verbale oltre a noi.
Volevate un accordo chiaro?
Ora ne avete uno da chiarire nonostante le frettolose precisazioni aziendali (che trovate in calce e che gli altri non vi dicono…).
Noi non lo abbiamo mai voluto: prima l’internalizzazione e poi l’armonizzazione!
Invece vi hanno scodellato un accordo che non solo esclude che si possa essere assunti da ENAV, ma resta metalmeccanico e fa perdere da subito denaro.
Si avete capito bene, perdere denaro!
L’ACCORDO COSTA DI PIÙ AL LAVORATORE
Sappiamo leggere, ma sappiamo anche fare i conti: tutte le cifre sono considerate al lordo, ma il netto?
Certo, così deve essere, quando si fa una trattativa, si parla sempre di lordo e non di netto, solo che quando si “consolida” il premio di risultato nella busta paga non si deve “scordare” che passando dalla tassazione separata a quella ordinaria le tasse aumentano ed il netto diminuisce, quindi: dedotte le tasse quanto resta?
Se è sfuggito ai negoziatori non è sfuggito a noi, vediamo:
il premio di risultato considerato nell’accordo vale oggi un totale di 3300 euro lordi per il personale tecnico, 3200 euro per gli altri, che tassato separatamente è uguale a 2970 euro netti, 2880 euro per gli altri, mentre a tassazione ordinaria, a seconda del proprio reddito complessivo annuo varia da 2409 a 2110 euro netti per i tecnici e da 2336 a 2144 euro per gli altri, con una perdita sul netto totale annuo compresa tra 561 e 860 euro per il personale tecnico e quadri, che però compensano con aumenti reali in busta paga, e tra 544 e 736 euro per tutti gli altri.
Quindi il consolidamento del PDR, oltre a non essere più negoziato e di conseguenza aumentato, comporterà da subito una perdita sul suo valore netto che a seconda della propria posizione e retribuzione potrà variare da un minimo di 544 ad un massimo di 860 euro per anno.
Ma anche la quattordicesima sarà più magra, infatti se fino ad oggi era uno stipendio pieno, per effetto del nuovo contratto non vedrà inserita una voce che si chiama “indennità integrativa speciale” che, a seconda della classe stipendiale nella quale la DA deciderà di inserirvi, va dai 515,23 ai 560,74 euro lordi, con una media di circa 546,75 euro lordi alla 6a classe stipendiale.
Per ultimo, la ciliegina: il welfare aziendale perde i 200 euro NETTI previsti dal CCNL Metalmeccanico, che evidentemente resta valido solo per i sindacati e per le parti negative, quello c’è una cosa buona si perde, sarà l’unica?
Evidentemente no, ma la normativa nessuno l’ha letta, solo noi.
In totale, la somma della perdita sul PDR e sulla quattordicesima, che sarà spalmata sulle altre mensilità, più il welfare aziendale arriva agevolmente oltre i 1000,00 (mille) euro netti l’anno per tutti che l’aumento del valore della paga oraria, che non è un aumento salariale ma solo un lieve incremento percentuale su eventuali voci aggiuntive che hanno un impatto su di essa come lo straordinario, non può compensare.
L’effetto finale è che per avere lo stesso valore netto si dovranno lavorare una numero di ore corrispondenti a circa una decina di giorni in più in straordinario solo per recuperare le perdite.
In altre parole si dovrà lavorare di più per avere gli stessi soldi in tasca, l’azienda lo aveva previsto?
Cosa dicono i negoziatori del coordinamento?
PROPAGANDA PRO AZIENDA
Il referendum durerà solo tre giorni, nemmeno il tempo di poterci pensare bene e poi sarà effettivo per tutti e dopo tre anni di negoziati ci troveremo sottomessi ad un accordo poco chiaro, già revisionato in parte pur senza chiarire nulla e che lascia ancora troppi importanti dubbi: firmare in queste condizioni è un vero salto nel buio senza paracadute e senza nemmeno una clausola di salvaguardia.
Per convincervi meglio si fanno precisazioni imprecise e membri “sceltissimi” della delegazione negoziante, appartenenti al sindacato che ha chiesto di scioperare per l’internalizzazione e poi ha fatto questo, sono già in movimento in tutta Italia, dalle isole comprese, con trasferte pagate dalla DA per “spiegare l’inspiegabile” e cercare di intortare così il personale affinchè aderisca a questa follia.
Ai sensi del comma 2, dell’art. 10, della legge 6 Agosto 1990, a richiesta degli interessati comunichiamo che è pervenuta in redazione ad articolo già pubblicato richiesta rettifica della affermazione precedente che “trasferte pagate dalla DA” non corrisponde al vero perchè gli spostamenti non sono a carico aziendale e sono sovvenzionati con “altri fondi”.
Attenti, perchè, persino nelle precisazioni aziendali, seguite alla richiesta di chiarimenti fatta dagli stessi partecipanti al negoziato (che evidentemente non avevano le idee così chiare), è previsto che le singole retribuzioni corrette saranno calcolabili solo con la busta paga di dicembre 2018 ed i paragoni reali potranno così essere fatti solo ad aprile 2020, quando sarà consegnato a tutti il CUD 2019.
Volevate entrare nei trasporti?
Come diciamo da tempo i trasporti stanno per entrare in voi, ma dalle terga.
Potete ancora evitarlo, se volete.
VOTATE NO AL REFERENDUM
La soluzione?
É più semplice ed a portata di quanto si si amai potuto immaginare prima: votare no al referendum, seguire le nostre iniziative iscrivendovi e sostenendoci per l’internalizzazione di tutto il personale in ENAV e solo successivamente armonizzare nella sezione centri strategici.
Una sola azienda un solo contratto!
Qualcosa sta scricchiolando, le dimissioni di Scaramella e le polemiche sull’amministratore delegato che riportano contrasti con il governo sui giornali in questi giorni sono segnali chiari: non siamo più soli e noi siamo gli unici a lavorare bene nell’interesse di tutti.
Ricordate anche che quelli che spingono per farvi firmare un contratto svantaggioso e discriminatorio sono gli unici a guadagnarci e quando ve ne sarete accorti saranno tutti già in pensione o prossimi ad andarci…
Restate con noi, presto, anzi prestissimo e certamente prima del referendum, nel prossimo articolo presenteremo le tabelle comparative sulle promesse fatte e non mantenute durante il negoziato: noi abbiamo gli occhi aperti e sappiamo leggere, per questo ci rifiutano ai tavoli.