Il circolo chiuso a responsabilità limitata “Esecutivo del Coordinamento delle RSU Techno Sky” fa sapere in questi giorni che in data 28 ottobre 2018, contemporaneamente all’ipotesi di accordo sul passaggio di settore, era stato sottoscritto anche un altro accordo che certificava l’errore aziendale nell’erogare il premio di risultato e sanava il contenzioso sulla parte che non era stata erogata per mero errore aziendale e che, pur non apparendo nel testo del referendum di validazione e non essendo così esplicitamente previsto, avrebbe avuto validità solo ed esclusivamente con un esito referendario positivo.
É già incredibile che l’esecutivo nominato dai metalmeccanici che si sono assicurati la continuità perpetua in azienda abbia accettato e supportato supinamente il ricatto aziendale di voler restituire somme da essa indebitamente trattenute e di proprietà dei lavoratori solo dopo aver firmato anche l’accordo da questa voluto e solo dopo che questo fosse anche stato accettato nel referendum, ma che tutto ciò sia stato sottaciuto ai lavoratori è davvero inqualificabile.
I diritti vanno difesi e non scambiati con desideri della controparte, riavere beni propri a fronte di una concessione è un ricatto altrimenti classificato nella legge, ma che tra le RSU Techno Sky pare non essere cosa così grave e per qualcuno persino motivo di vanto.
Tutto ciò dovrebbe farci riflettere, invece di inseguire false chimere e miraggi artefatti dovremmo capire che evidentemente il SI al referendum non era gratuito e queste sono probabilmente solo le prime avvisaglie.
Speriamo di non doverne scoprire troppo presto il costo reale.
A questo punto è anche legittimo chiedersi se non esistano altri accordi segreti sottaciuti.