LA DISTRIBUZIONE DI UTILI È INCOMPATIBILE CON LA CRISI

Giunge voce che sia in atto una trattativa segreta (ma non tanto) tra i vertici sindacali trasporti di CGIL CISL UIL UGL e UNICA per un accordo che veda comunque la distribuzione di utili e sacrifici per i lavoratori.

Tutto ciò suffragato dal comunicato in data 23 aprile 2020 firmato dalle sole CGIL CISL UIL e UNICA nel quel si afferma che “in data 22 aprile 2020, un autorevole rappresentante aziendale ha illustrato ad alcuni lavoratori del Centro di Controllo di Roma i contenuti di un eventuale accordo sindacale, particolarmente vantaggioso per i lavoratori stessi rispetto alle proposte finora presentate in via ufficiale dall’azienda alle OO.SS.”.

Che questi alti dirigenti litighino tra loro è normale, che cerchino di prendersi meriti di accordi ancora non sottoscritti, un po’ meno, ma che vi sia una trattativa i cui contenuti non sono a conoscenza di nessun altro oltre al Gotha sindacale “riconosciuto” dalla DA, che per giunta fa tutto in autonomia senza sentire la base, è decisamente insopportabile.

Si aggiunga a questo che nessuna dichiarazione di solidità aziendale può essere associata a ristrutturazioni e sacrifici per i dipendenti, questo è un ossimoro impossibile da accettare in alcun modo, se la compagnia è in salute non si possono immaginare sacrifici, al contrario, vi è evidenza di una crisi che per ENAV si prevede della durata di almeno quattro anni.

NESSUNO TOCCHI I DIVIDENDI

Secondo le voci di corridoio i dividendi saranno comunque dati e per sostenere la crisi si accenderà un prestito ponte, ovviamente non potendo attingere per decreto ai fondi speciali in modo tradizionale, ovvero con tagli e riduzioni in vista, stipendi e personale, non lo diciamo noi, lo dicono i fatti.

Qualcuno afferma persino che tutto ciò sarebbe a causa della necessità di riconferma della dirigenza prima dell’avvento del nuovo AD, noi non sappiamo, ma se fosse così sarebbe oltremodo deprecabile e perverso.

USB, apparentemente unica consapevole della crisi cui andiamo incontro, ribadisce con forza che il primo errore è certamente stato privatizzare l’Ente, oggi questo è ben più che evidente e lo stato deve intervenire per salvaguardare posti di lavoro e livelli salariali il più possibile.

Crediti con interessi da pagare, banche ore negative, part time e permessi non retribuiti sono tagli a salario e personale che per noi non sono accettabili in un’azienda che dichiara solidità al punto da prelevare comunque dalla cassa gli ultimi dannati euro che invece tanto servono a limitare i danni, anche se per poco.

24 aprile 2020

 

Allegati:

2020 04 24 – Comunicato Gruppo ENAV