Nella trama del celebre film, quattro maghi generavano negli spettatori l’illusione di essere testimoni di una scena mentre tutto era già preparato per scappare col malloppo, avendo come elemento determinante il fattore coinvolgimento degli astanti, allo stesso modo assistiamo oggi a frequenti “info flash” sindacali senza precedenti che dovrebbero illuderci di essere parte di una trattativa che stanno invece conducendo in solitaria e senza consenso.
In questo modo da bravi e supini destinatari di trattative poco trasparenti dovremmo diventare i supporter di un processo del quale siamo solo testimoni e spettatori mentre si chiede ipocritamente una unità sindacale non voluta realmente così che si possa decidere in pochi di un destino di tutti che sembra essere ormai già stato deciso debba essere molto, ma molto triste.
Come sindacato USB e come lavoratori ENAV di tutto il gruppo rifiutiamo con decisione questo ruolo puntiamo fin d’ora ora il dito su alcuni argomenti che discuteremo con chiunque vorrà mettersi in contatto con noi, ora più che mai il pluralismo generale effettivo e non solo formale tra pochi compari è indispensabile.
Qualche questione:
Si è sentito inizialmente parlare di azienda solida e retribuzioni pagate per intero, poi sono state erogate ferie coatte per passare a voci di banca ore a debito da restituire a fine emergenza sanitaria ed infine si è ventilato anche di utilizzo di part time e strumenti di integrazione salariale e quindi: i livelli salariali saranno garantiti e come, dato che nessuno strumento integrativo oggi in vigore li garantisce per intero?
Ergo: ENAV è o non è in crisi?
Se lo è, quali saranno gli strumenti utilizzati? Il FIS, ovvero il peggiore tra i fondi in essere, o altre risorse?
Quali denari si utilizzeranno e per quanto tempo per pagare tutte le spese di gestione, valutate dal bilancio 2019 in circa 600 milioni di euro/anno, se in cassa ce ne sono in totale all’incirca 500 e si vogliono persino distribuire oltre 100 milioni di utili?
Sarà dichiarato comunque lo stato di crisi?
Ci sarà uno stop agli investimenti?
Ma non basta, assistiamo proprio in questi giorni ad un cambio radicale ai vertici che cambierà certamente anche le politiche aziendali, quindi perché in questo momento si mette in campo un’accelerazione a trattative sindacali sulla base di input a questo punto scaduti e non si cerca una interlocuzione costruttiva con il nuovo CDA ormai prossimo ad insediarsi?
Non possiamo certo dimenticare i fatti legati all’accordo/disaccordo summer 2019 ed in relazione all’attuale situazione del traffico aereo che vede CTA ed ATSEP lavorare già da circa due mesi in maniera fortemente discontinua, con configurazioni altamente discutibili e carichi di lavoro quasi sempre ridottissimi, ci chiediamo se non sia stata presa in considerazione le necessità di attività di formazione e refresh mirate ad acquisizione e mantenimento di adeguate competenze e performance in termini di sicurezza.
Credendo che oggi più che mai per poter andare avanti fornendo prospettive che non siano limitate nel tempo a pochi mesi, od addirittura giorni, sia prima necessario un corretto inquadramento preliminare dei problemi, vedendo come primo ostacolo proprio la scelta scellerata fatta in passato di privatizzare una ENAV che non è per nulla mai stata un soggetto industriale qualsiasi, ma un bene primario dello stato al quale deve tornare perché proprio le regole imposte dai mercati, come per Autostrade ed Alitalia, ne hanno evidenziato limiti e criticità che non possono essere gestite come semplice elemento di spesa, ma devono essere affrontate per quello che sono: un servizio pubblico imprescindibile che non può essere assoggettato ad altre regole che a quelle della migliore fornitura del servizio in sicurezza e regolarità.
Anche privatizzare ENAV sembrava impossibile per gli stessi presupposti, ma è stato fatto contro ogni buon senso, oggi mentre gli illusionisti tentano ancora di distrarci e convincerci che esistano cose impossibili dobbiamo tutti continuare a guardare nella direzione giusta usando buon senso e pragmatismo per lavorare tutti insieme affinché le nostre speranze non rimangano solo idee ma diventino presto realtà.
Stiamo costituendo i primi comitati interni, abbiamo bisogno di tutti, non restate indietro, aiutateci ad aiutarci.
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