Sfogliando il sito istituzionale del MIT si possono trovare molte cose interessanti; ad esempio è evidente come Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti (SNIT) fosse una priorità, almeno fino al 2018 (16/2/18 ultimo aggiornamento). Appare chiaro come il Ministero considerasse rilevante per lo sviluppo del sistema Paese, la necessità di porre in essere una razionalizzazione dei collegamenti interni, individuando piani di riorganizzazione per ogni ambito di interesse, da quello ferroviario a quello portuale, passando per un’attenzione maggiore alla sostenibilità ambientale e per un ripensamento del TPL nelle grandi aree metropolitane.
Per il nostro settore è di rilievo il Piano Aeroporti il quale individua 38 aeroporti di interesse nazionale, di cui 12 di particolare rilevanza strategica e, di questi, 3 sono i gate intercontinentali (Roma Fiumicino è il primario hub internazionale).
Siamo in ritardo, e lo eravamo anche due mesi fa, allorquando è esplosa la crisi sanitaria. Il virus ha fatto emergere tutta la fragilità del sistema dei trasporti oltreché le magagne di una politica molto attenta in sede di proclami ma troppo spesso vittima di amnesie di comodo.
Non possiamo più attendere, c’è bisogno di coraggio per immaginare e realizzare quel Paese che da decenni diciamo di sognare. Come colui che messo alle strette trova lo slancio per fronteggiare le avversità, oggi la nostra classe politica colga l’opportunità per proiettare il sistema del trasporto aereo in un’era 3.0, senza essere passati, ahinoi dallo step precedente. Si ignorino gli interessi di parte e le visioni miopi e utilitaristiche, si applichi il buonsenso che consentì ai nostri nonni di ricostruire dopo le devastazioni belliche, si faccia fronte comune senza lasciare nessuno indietro.
Che il Primo Maggio 2020 sia la festa di un popolo artigiano che con le proprie mani ricostruisce un pezzo di futuro.
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