Il sindacato giallo – la saga prosegue

Il sindacato giallo prosegue la saga del crumiro e dell’ipocrita, anche se apparentemente le cose non sembrano collegate.

La storia, invece, ci insegna diversamente, infatti la parola crumiro proviene dal nome della tribù tunisina dei Khumir (diventata il francese Kroumirs e passata nell’italiano come Krumiri), che erano diventati noti verso la fine dell’Ottocento per le numerose scorrerie tra Tunisia e Algeria e che diedero il pretesto alla Francia per occupare la Tunisia. I resoconti delle imprese dei Krumiri furono così raccapriccianti che essi divennero in Europa i selvaggi per antonomasia.

Il sapore esotico del termine fu sfruttato poi in sede commerciale in molti modi, ne sono un esempio i biscotti chiamati Krumiri inventati da Domenico Rossi nel 1878, e poi i Kroumirs, dolci di pasta di mandorle di Confolens, in Francia, inventati da Auguste Redon nel 1895, ma venne anche largamente impiegato, soprattutto in Francia, come epiteto spregiativo e razzista per riferirsi a immigrati nordafricani (e non solo).

In Italia, nel lessico sindacale, il termine Krumiri fece la sua prima comparsa sporadica nel gergo tipografico per designare i lavoratori non specializzati utilizzati nelle tipografie durante gli scioperi (Avanti!, 28 febbraio 1900), per poi entrarvi massicciamente nei primi mesi del 1901, mutando con l’uso in crumiri, in occasione del grande sciopero dei lavoratori del porto di Marsiglia, in grande maggioranza italiani, proclamato il 28 febbraio 1901 e continuato fino all’8 aprile.

Nel corso dello sciopero si ventilò la possibilità di sostituire gli scioperanti con “Arabi”, e probabilmente di qui nacque l’uso di chiamare Krumiri i lavoratori che, contro le indicazioni del sindacato, si rifiutavano di partecipare allo sciopero.

Con questo significato il termine venne impiegato per la prima volta sul quotidiano socialista Avanti! del 31 marzo 1901, esprimendo disprezzo per un gruppo di lavoratori italiani che erano stati ingaggiati per sostituire gli scioperanti.

Per qualche tempo il termine indicò in senso generico i sottoproletari non sindacalizzati e disposti a qualunque compromesso (Francesco Papafava, Giornale degli economisti, maggio 1901), invece, a consacrare il senso attuale di “sabotatore dello sciopero” fu poi, nel giugno 1901, uno sciopero dei carbonai a Genova, in occasione del quale venne formalmente costituito il 12 giugno 1901 un “sindacato giallo” denominato Lega cattolica di lavoro, con lo scopo di fornire lavoratori durante gli scioperi.

In tale occasione il termine krumiro venne utilizzato in modo così massiccio che in breve divenne il termine tecnico per designare i non scioperanti.

Vediamo quindi che il termine crumiro e sindacato giallo non sono poi così distanti.

Ma perché lo citiamo persino in un articolo di questo sito?

Presto detto, se non abbiamo ancora avuto smentita del fatto che in Techno Sky i crumiri sono utilizzati dalla DA per far vanificare qualsiasi rivendicazione sindacale sfruttando l’arrivismo miope di queste persone “in attesa” di potersi candidare a diventare ipocriti, vero vertice di carriera d questi personaggi come spiegato nell’articolo del 29 luglio scorso, il sindacato giallo ancora non lo avevamo descritto, sebbene si trovi sotto gli occhi di tutti.

Ma procediamo per gradi: cos’è un sindacato giallo?

In rete si trovano varie definizioni, molto simili tra loro, a noi piace quella della Treccani: “Si dicono sindacati di comodo (o sindacati gialli nel linguaggio comune) le associazioni sindacali costituite e sostenute dai datori di lavoro e dalle loro associazioni. L’esistenza di tali organizzazioni è vietata dalla legge in quanto comprime la libertà sindacale e ne limita gli spazi per un’attività e un’organizzazione effettivamente genuina. I modi in cui i datori di lavoro sostengono i sindacati di comodo sono molteplici e difficilmente tipizzabili. L’esperienza offre una serie di esempi, che vanno dal finanziamento vero e proprio al più semplice, e meno grave, favoreggiamento, che comporta maggiori problemi per l’individuazione da parte del giudice. Ciò che comunque deve essere individuato, e che il nostro ordinamento ritiene strumento antigiuridico, è il rapporto di asservimento del sindacati di comodo al datore di lavoro. In caso di violazione di tale divieto da parte del datore, il giudice eventualmente adito dovrà inibire il comportamento, interdicendo l’azione di sostegno, ma non potrà disporre lo scioglimento dell’organizzazione costituita.

Qualcuno eccepirà che stando così la definizione sindacati gialli si possono definire anche quelli tradizionalmente conosciuti, CGIL, CISL e UIL, e per certi versi potrebbe non avere torto, l’azione sindacale, alle volte, può essere così vicina agli interessi aziendali da rendere difficile la comprensione, va detto, però, che la costanza è un indice altrettanto valido, se un sindacato è appiattito sulle posizioni aziendali fin dalla sua nascita od avvento in azienda, la cosa è molto sospetta.

Se, poi, la presenza di questo sindacato/i non è giustificata da un numero di tessere realmente comprovabile, se ne conoscono solo alcuni aderenti e nemmeno tutti iscritti, non ha rappresentanti eletti o realmente attivi tra i lavoratori e, cosa più importante, intralcia con azioni pretestuose l’azione di altri sindacati che rivendicano in modo chiaro diritti o benefici per i propri assistiti … beh, resta solo da capire se l’azienda tollera questa presenza e perché, per determinarne il colore.

Abbiamo fin qui tralasciato di menzionare questo fenomeno perchè i permessi sindacali senza controllo, gli inviti alle riunioni come “atto dovuto”, i viaggi pagati a singoli ed i vantaggi personali evidenti  derivanti da questa situazione non avevano mai compromesso davvero l’azione sindacale compatta del restante panorama sindacale aziendale, ma quando un sindacato ultra-minoritario e quasi inesistente, oltre agli inviti ufficiali in pompa magna, dichiara sciopero all’azienda per chiedere l’applicazione di un contratto che l’azienda stessa ha confezionato senza contraddittorio e proposto di applicare, oltretutto intralciando l’azione sindacale degli altri … beh, ci si deve cominciare a domandare cosa si sta facendo.

Si, perché la guerra dei poveri rende solo al terzo litigante, l’azienda e se favorirla è di fatto essere un sindacato giallo, poco importa se sia l’azienda stessa a costituirlo o se i suoi responsabili abbiano pensato autonomamente più facile percorrere la strada della scalata sindacale piuttosto che esporsi come crumiri, alla fine questo comportamento favorisce l’azienda che il CCNL trasporti, già lo vuole applicare da molto tempo, peccato che sia una trappola per i dipendenti Techno Sky.

È stato detto più volte che sarebbe stato il caso di piantarla di dare fastidio, è stato detto più volte che sarebbe stato il caso di decidere se l’azione sindacale unitaria del Coordinamento Nazionale delle RSU era concorde o meno, è stato detto più volte che uniti si vince, allora, perché insistere in questo atteggiamento?

Abbiamo già scritto in un articolo che si trattava di pochi sparuti personaggi dai fini equivoci, dobbiamo confermare, sapendo che la maggior parte dei nostri lettori stanno in azienda proprio tra coloro che di questa situazione traggono vantaggio e che incoraggiano questa situazione, anche attraverso siti pseudo-sindacali e filo- aziendali al punto da evidenziare gli atti di questo sindacato giallo ed oscurare tutti gli altri riducendoli ad un ruolo minore.

Dal canto nostro abbiamo scelto di non dare spazio a questo tipo di esperienza e non lo facciamo, rifiutando persino di citare qualsiasi riferimento a nomi o cose riconoscibili se non per le loro caratteristiche.

Se trovate qualche curiosa assonanza tra le richieste aziendali e quelle sindacali, per di più permanente nel tempo, e se trovate qualche curiosa enfatizzazione di queste richieste in modo da favorire questa o quella voce, chiedetevi perché.

Noi sosteniamo una sola cosa, chiara e definita: l’internalizzazione di tutto il personale Techno Sky in ENAV per potervi applicare non un contratto simile, vicino o compreso in quello di ENAV, ma lo stesso Contratto di ENAV, perché siamo ENAV a tutti gli effetti e da sempre, prendetevi voi i “servizi complementari”, i lavoratori Techno Sky non sono diversi o peggio di quelli ENAV in quanto concorrono nello stesso modo alla missione aziendale e senza dei quali ENAV non esisterebbe.

Chi dice il contrario è pericoloso e dannoso e chi agisce disturbando questa finalità è, consapevolmente o meno, un sindacato giallo.

Il sindacato giallo fa male anche a te, se lo conosci lo eviti.