C’è sempre stata una certa competizione tra il personale dell’attuale Techno Sky e quello ENAV, inizialmente era una sorta di guerra tra aziende diverse ed oggi, alla luce della nuova situazione normativa e sociale, possiamo dire che, forse, si tratta più di una faida in famiglia.
L’antefatto
Prima della smilitarizzazione, il sistema del controllo del traffico aereo, vedeva benefit, diritti e salari dei controllori militari in forte svantaggio rispetto a quelli dei tecnici civili, producendo nei primi avvilimento e frustrazione, in pochi anni seguiti alla smilitarizzazione, però, tutto cambiava ribaltando il concetto. Da quel momento in poi l’azienda per il controllo del traffico aereo italiana è stata gestita di fatto dalla categoria dei controllori e popolata di dipendenti, assunti spesso in modo clientelare, che, indipendentemente dalla propria posizione, ritenevano di essere dei prescelti ad un destino più elevato dai comuni mortali.
“Credere” è il verbo giusto, dato che appena ad un passo fuori dai confini, in ambito europeo, nessuno si è mai posto un problema simile, consapevoli che sistema del controllo del traffico aereo è costituito da più figure imprescindibili ed in particolare da controllori e tecnici, infatti, la normativa sulla sicurezza nel controllo del traffico aereo prevede solo per queste due figure “strategiche” regolamenti stringenti e tassativi, considerando tutti gli altri servizi “complementari”.
Io più di te
Senza voler mettere in dubbio la figura centrale del controllore e la sue evidente maggiore responsabilità diretta sul servizio, la cosa curiosa è che in Italia tutto il personale salariato da ENAV dimostra di essere convinto di un propria superiorità rispetto al personale salariato da Techno Sky, fin anche quando il personale impiegatizio che compie funzioni identiche. Vuoi mettere la segretaria ENAV con quella Techno Sky?
Ma non è finita qui, questa convinzione ENAV sembra talmente radicata che, sfruttando l’interlocuzione privilegiata (anzi unica) con ENAC, in Italia è stata istituita una certificazione non prevista dalle normative internazionali persino per operatori meteo ed informazioni aeronautiche, mentre per i tecnici le regole vengono “aggirate”, certificando le aziende anziché le persone. Un bel trucco, ma che non può durare troppo a lungo.
Prima o poi
Tutti sanno che prima o poi le cose dovranno essere rimesse a posto, amministrate in modo coerente con la normativa sulla sicurezza ed in linea con le altre nazioni del globo: i tecnici dovranno far parte del service provider, ENAV appunto, e la loro professionalità correttamente qualificata, riconosciuta e certificata, anche se nel frattempo resistono agonizzanti le strane convinzioni e divisioni di ENAV e Techno Sky.
A nulla sembra essere servita anche l’ennesima sentenza negativa per il personale Techno Sky ricorrente in tribunale per farsi assumere in ENAV ed a nulla sono ancora servite le nostre esortazioni ad una unità di intenti e sinergia di forze, dato che sugli scopi finali tutti sembrano oggi convergere: l’integrazione di tutti il personale oggi Techno Sky in ENAV. Internalizzazione, in altre parole.
La scelta
Siamo da sempre gli unici a parlare chiaro e fino ad oggi nessuna smentita è ancora arrivata, nemmeno una debole ragione contraria, quindi, non torneremo sulle motivazioni dette, ripetute e verificate, il sito ne è pieno, parleremo, invece, della irragionevolezza od interesse di chi ci avversa o finge di non approvare.
Esistono solo due possibili giustificazioni per non unire le due aziende, o non si capiscono le cose, o si hanno interessi privati.
In entrambi i casi si realizza la terza legge della stupidità umana di Carlo Maria Cipolla e per evitarla c’è una sola scelta, unirsi e discuterne serenamente. Un’azienda sola è una soluzione migliore per tutti, siamo pronti a dimostrarlo.
La situazione sembra chiara
ENAV
Purtroppo, dalle nostre fonti interne, sembrerebbe vi sia grande ed approssimativa disinformazione:
- Qualcuno si sente “superiore” al personale Techno Sky nella convinzione che un nome aziendale sulla busta paga renda più intelligenti o più potenti, ma si tratta solo di frustrazioni.
- Qualcuno, forse la maggioranza, teme di perdere privilegi e benefit salariali dovendo “dividere” i ricavi aziendali con altre ottocento persone che potrebbero persino diventare più importanti e costose di loro.
- Qualcuno teme di perdere il posto di lavoro per effetto di una riorganizzazione che taglierebbe teste inutili.
- Qualcun altro, invece, è più pratico, ha capito che, fin dai primi anni novanta, fatta cento la torta costituita dai costi aziendali, ogni risparmio sul personale tecnico si è riversato alla pari nei salari e nei premi del personale ENAV, è così restringendosi i margini è meglio strizzare il limone Techno Sky che rinunciare a qualcosa.
Techno Sky
Le nostre fonti locali, invece, descrivono una situazione curiosamente ribaltata:
- Qualcuno pensa di essere ingiustamente trattato in modo troppo “inferiore”, nella convinzione che basti un il nome aziendale di ENAV sulla busta paga per recuperare i propri limiti e le proprie frustrazioni.
- Qualcuno, forse la maggioranza, pensa di acquisire privilegi e benefit salariali semplicemente “parificando” la propria posizione con i dipendenti ENAV.
- Qualcuno teme di perdere il posto di lavoro per effetto di una riorganizzazione che taglierebbe teste inutili.
- Qualcun altro, invece, è più pratico, pensa che sarebbe bello far parte tutti di una stessa famiglia aziendale, ma si sente destinato ad essere strizzato e tira a campare cercando di ottenere il massimo beneficio dall’azienda che lo paga, anche a discapito dei colleghi, tanto non cambierà mai nulla.
Ovviamente l’elenco non è esaustivo, ma è certamente rappresentativo di come si fronteggiano le parti: in ENAV si cerca di tener lontano il personale Techno Sky, in Techno Sky si cerca di raggiungere il personale ENAV ed in entrambi si teme una perdita di posti di lavoro inutili, segno che qualcuno è consapevole di esserlo.
Tra i due litiganti, quindi, le grandi differenze di comportamento sono date da convinzioni di una posizione dominante, che cerca di mantenere la propria stabilità, e di una sottoposta, che cerca emancipazione.
Corporazioni di fatto
Così, mentre in ENAV sindacati e dirigenza, che per una buona parte ancora coincidono, si impegnano in programmi a lungo termine che, attraverso CCNL e modalità di controllo remoto, tendono a tenere il personale Techno Sky lontano da loro e sempre più sfruttato economicamente, in Techno Sky invece di unirsi, verso l’unico condiviso scopo di un’azienda unica per il controllo del traffico aereo in Italia, il personale si divide tra quelli che ci credono, ed a seconda dei casi fanno cose inutili o non sanno che fare, quelli che ci credono ma intanto fanno gli ipocriti e/o i crumiri e quelli che non ci credono e sono o rassegnati o sperano che altri facciano qualcosa anche per loro.
Così, però, non si va da nessuna parte, né in ENAV, dove le cose nonostante le resistenze prima o poi cambieranno comunque, né in Techno Sky, dove quando le cose cambieranno le divisioni non permetteranno alcun beneficio al personale ed al sistema.
Aiutati che il ciel ti aiuta
Per fare qualcosa non serve soltanto crederci, bisogna anche agire, tanti piccoli sforzi fatti nella stessa direzione fanno una grande pressione, anche se fatti in modo autonomo e/o non coordinato.
Se qualcuno in Techno Sky ha un contatto, politico, giornalistico o quant’altro può servire alla causa, lo chiami e se non sa cosa fare ne parli con qualcuno che, invece, lo sa e se, alla fine, non sa nemmeno a chi dirlo, lo dica a noi tramite qualche RSU, noi sapremo cosa fare. Gli interventi in parlamento e nell’UE già fatti lo provano e quelli in programma lo confermeranno.
Nessuno gode
Tra i litiganti alla fine nessuno gode: ENAV troppo presa a conservare qualcosa di inevitabilmente sfuggente, Techno Sky troppo divisa internamente e nemmeno l’utenza finale, ignara perché non informata correttamente dell’impatto possibile della situazione in essere sul sistema di navigazione aerea.
Ma, per vincere tutti la soluzione è sempre quella e sempre a portata di mano: rispettare le norme come fanno nel resto del mondo rinunciando all’illusione di essere più furbi, privilegiati, emancipati, riscattati od altro.
Internalizzando il personale Techno Sky ed affrontando la situazione in modo organico e sereno potremmo scoprire che i privilegi non sono poi così tanti, le distanze salariali, a parità di compito, non così grandi e che l’unione di tutti gli attori del sistema di controllo del traffico aereo fa la sua forza, producendo un’altra eccellenza italiana che ora è solo pubblicizzata ma non realizzata.