Caporalato di Stato, è possibile?
Se analizziamo a fondo cos’è il “Caporalato”, chi è il “Caporale”, ma soprattutto per quali motivi nasce il fenomeno … curiosamente, potremmo scoprire analogie e coincidenze non proprio casuali.
La definizione più sintetica trovata in rede (Treccani) recita:
caporalato s. m. [der. di caporale]. – 1. non com. Grado di caporale, e sua durata. 2. Forma illegale di reclutamento e organizzazione della mano d’opera, spec. agricola, attraverso intermediarî (caporali) che assumono, per conto dell’imprenditore e percependo una tangente, operai giornalieri, al di fuori dei normali canali di collocamento e senza rispettare le tariffe contrattuali sui minimi salariali.
Cos’è legale
Certo, “forma illegale”, ma chi dice cosa è legale e cosa non lo è?
Fino al 2003, una legge del 1960 vietava le “mere prestazioni di lavoro mediante impiego di manodopera assunta e retribuita dall’appaltatore o dall’intermediario”, di conseguenza creare od utilizzare aziende che fornissero prestazioni relative al “core business” aziendale era vietato.
Con la legge 30 del 5 febbraio 2003, nota comunemente come legge Biagi, invece, la materia diventava riformabile con un semplice decreto, così, detto fatto, il 10 settembre dello stesso anno, ecco arrivare il Decreto Legislativo n. 276 che consente, sotto certe condizioni, l’appalto di prestazioni sotto la propria direzione.
Praticamente la legalizzazione, in certe forme e modi, del caporalato, a patto che si paghino le tasse.
Già, perché guardando ad ENAV e Techno Sky, qualcuno dovrebbe spiegare come sia possibile che una prestazione di lavoro “indispensabile” alla sopravvivenza di un’azienda sottoposta a certificazione di sicurezza possa essere fornita da un esterno in appalto, o meglio con un “Contratto di Programma” che lo equivale.
Se questo non è Caporalato
Certo, lo sappiamo, sembra complicato, ma non lo è, è più semplice di quanto sembri, si tratta nei fatti di “Caporalato di Stato”, almeno seguendo le definizioni trovate in rete.
Wikipedia sostiene che “Il Caporalato, nell’accezione originaria del termine, era un sistema informale di organizzazione del lavoro agricolo temporaneo, svolto da braccianti inseriti in gruppi di lavoro (squadre) di dimensione variabile (da pochi individui a diverse centinaia).”
Curiosa assonanza: il “sistema informale di organizzazione del lavoro temporaneo”, sebbene non agricolo, è esattamente quello che è in essere tra Techno Sky ed ENAV che impartisce ordini verbali ai suoi diretti dipendenti, che sono anche dirigenti di Tecno Sky, e questi li impartiscono ai dipendenti Techno Sky, che così non hanno più interlocutori perché se “lo ha ordinato ENAV” che è “Cliente”, “Committente” od “un’altra Azienda” a seconda della convenienza, va fatto e basta. A nulla valgono proteste contro Techno Sky che non ha direttori propri ed a nulla valgono contro ENAV che è “un’altra azienda”.
Quale scopo
Lo stesso testo afferma “dalla seconda metà del ‘900, con lo sviluppo del diritto del lavoro, la pratica del caporalato è progressivamente emersa come attività della criminalità organizzata volta all’elusione della disciplina sul lavoro, mirante allo sfruttamento illegale e a basso costo di manodopera agricola.”
Beh, “attività … volta all’elusione della disciplina sul lavoro” e “mirante allo sfruttamento illegale e a basso costo di manodopera” … sono già eloquenti e, forse, il problema sta proprio qui, lo sfruttamento.
Con questa forma di intermediazione legalizzata si trasforma una pratica di sfruttamento e negazione dei diritti, che dovrebbe essere vietata e moralmente condannata, in una situazione legale di sfruttamento della manodopera specializzata.
Al cittadino cosa importa
Questo, al cittadino informato dovrebbe importare tantissimo, perché se è vero, come richiesto in Parlamento, che le prestazioni di sicurezza sugli impianti di assistenza al volo sono fornite da personale non “certificato”, ma solo “controllato” da un’altra azienda, a sua volta certificata per questo servizio e quindi la sola riconosciuta competente, bisogna chiedersi fino a che punto questa sorta di occulta deregulation potrà andare avanti senza creare problemi al traffico aereo e potenzialmente (ma noi speriamo proprio di no) provocare incidenti.
Strane assonanze
“Il caporale agisce come mediatore illegale di manodopera e gestore dei lavori secondo le richieste dell’imprenditore”, e poi “Il caporale ingaggia per conto del proprietario i braccianti e stabilisce il loro compenso del quale tiene per sé una parte che gli viene corrisposta sia dal proprietario che dai braccianti reclutati.”
Va sempre distinto il settore, ma il metodo è lo stesso, sostituiamo i termini nelle frasi e vediamo se funziona:
“Techno Sky agisce come mediatore illegale di manodopera e gestore dei lavori secondo le richieste di ENAV”, e poi “Techno Sky ingaggia per conto di ENAV i tecnici e stabilisce il loro compenso del quale tiene per sé una parte che gli viene corrisposta sia da ENAV che dai dipendenti Techno Sky”
Accidenti, funziona! E funziona anche nella parte dove si dice che i dipendenti corrispondono al caporale una parte del compenso, dato che se non ci fosse intermediazione non ci sarebbe un attivo aziendale separato e nemmeno necessità di costosi “intermediatori”, che diventano così una sorta di tangente, un costo inutile per l’Italia.
“Tre indizi fanno una prova”, sosteneva Agatha Christie, e qui di indizi ce ne sono a iosa, anzi, ci sono anche le prove dirette del fatto, solo che il fatto è oggi legale e lo sarà fino a “sopraggiunto urgente stato di necessità”.
Nel frattempo: signorsì sissignore!